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IL MACELLAIO
Si trovava solo nella stanza, sporco di sangue, davanti a lui due corpi esamini, non capiva, piangeva, strattonava quei corpi balbettando frasi confuse, si aprì una porta e vide Claudia, pallida e tremante, lo prese con se e insieme si allontanarono lasciando quei corpi. Trascorsero i mesi e Valerio sembrava riprendersi dallo shock, continuava però a ripetersi che era stato uno stupido, non era riuscito a difendere il fidanzato e l'amico da quell'aggressione e si dava le colpe per tutto. Non parlava quasi mai di Andrea, preferiva evitare qualsiasi discussione, qualsiasi ricordo del passato, nella sua mente una nebbia densa e scura intorbidiva i ricordi, ricorda solo di quanto era felice, prima.
Dopo anni di frequentazione avevano decide di andare a vivere insieme, abitavano in un modesto appartamentino nella periferia Nord di Roma, Valerio stava terminando i suoi studi in Medicina, mentre Andrea era stato assunto in uno studio legale dopo un lungo apprendistato. Insieme sbarcavano il lunario, Valerio la sera lavorava come cameriere in un ristorante del centro, e Andrea iniziava ad avere un suo stipendio fisso. Agli occhi degli amici risultavano una coppia felice ed affiatata, ed in realtà lo erano sul serio, nessuna nube sembrava avvicinarsi ai loro orizzonti. Nel vicinato tutti sapevano della loro convivenza, ma nessuno aveva mai arrecato loro disturbo, se non qualche ragazzetto stupido che li aveva apostrofati con i soliti nomignoli. Una sera Valerio rincasò presto, il ristorante aveva chiuso prima, e lui era corso subito a fare una sorpresa al fidanzato; aprì la porta, lo chiamò ma nessuno rispose. "Deve essere ancora a lavoro" pensò, dunque si fece una doccia frettolosa, si asciugò e si mise a vedere un poco di televisione. La televisione lo annoiava ed inevitabilmente si appisolò, quando sentì un rumore di chiavi, aprì gli occhi e vide Andrea davanti a lui :"Ah sei a casa, mi sono trattenuto di più a lavoro, la causa Landi mi sta tenendo occupato", Valerio sorrise, si alzò, lo baciò e disse teneramente che non importava, che adesso erano insieme e si sarebbero coccolati un po', ma Andrea si irrigidì, e quasi scocciato disse :" Amore, sono stanco, mi butto a letto, è stata veramente una giornata no!" Il giorno seguente Valerio andò a lezione, tornando a casa ricevette una telefonata da parte di Andrea che lo avvertiva che avrebbe portato un collega e una collega a cena, voleva che li conoscesse. Allora passò al supermercato, comprò tutto il necessario per una cenetta e si diresse frettolosamente a casa a preparare tutto. Aveva in mente di catturare gli ospiti coi suoi piatti forti : Parmigiana e tiramisù. Tutto era calcolato nei minimi dettagli, tovaglioli, posate, piatti e bicchieri, non conoscendo i gusti degli invitati comprò un vino rosso e un vino bianco, aveva preparato il cestello del ghiaccio e riposto il servizio regalatogli dalla madre. Gli ospiti non si fecero aspettare, puntualissimi varcarono la soglia, Andrea lo guardò ma non lo baciò, Valerio si presentò ai due colleghi del fidanzato, Ilaria, una ragazza bassa, con un viso dolce e occhi vispi, e Simone, alto, mento pronunciato e curatissimo nel vestiario. Dopo un breve aperitivo si accomodarono tutti e quattro in tavola. Risate, chiacchiere, aneddoti della coppia, una serata piacevole, pochi sguardi tra i due innamorati, complimenti al cuoco. Simone sembrava voler parlare solo di lavoro, ed Ilaria era quasi disturbata, accortasi che un argomento del genere avrebbe lasciato completamente in disparte Valerio, e dunque iniziò a fargli domande del tipo :" Ma è vero che vi fanno fare le autopsie?" "Ma non hai paura? Cioè, devi avere molto stomaco vero?". Valerio mostrava il suo splendido sorriso alle domande della ragazza e rispondeva in maniera cortese, spiegando in maniera dettagliata tutto quello che gli veniva chiesto e dicendole che comunque sapeva a cosa andava incontro, a lui il sangue non faceva paura, anzi ne era quasi affascinato, era la linfa vitale che teneva tutti gli esseri viventi in vita. La ragazza ascoltava interessata, mentre Simone esordì :" Beh, potresti fare il macellaio, no?", nessuno rispose e cadde un silenzio imbarazzante, rotto da Ilaria che chiese la ricetta della parmigiana al cuoco. Ilaria e Simone erano da poco andati via, Andrea stava riassettando la cucina mentre Valerio disse :" Quel Simone! Mi ha dato del macellaio, ma chi è? Perché l'hai portato qui? Poi è gay e oggi mi è sembrato ti guardasse un po' troppo, non credi?". Andrea si girò e gli disse :" Tesoro, siamo solo colleghi, io non ho occhi che per te, lo sai, vieni qui tontolone..." e lo prese tra le sue braccia, e quella notte si amarono. Passarono i mesi, tutto era rimasto invariato, solita routine, solita vita, solita felicità, l'unica differenza era per la presenza insistente di Simone, ormai usciva a fare commissioni da solo anche con Valerio, erano diventati amici, ed iniziavano a confidarsi anche le cose intime.
Un giorno si trovavano nei pressi di Cinecittà, in un baretto senza molte pretese, e Simone esclamò :" Certo che un bel ragazzo come te, stare con Andrea, meriteresti di meglio, non trovi? Guardati in giro, tutte le ragazze e i ragazzi ti fissano, ti bramano...", Valerio scoppiò in una fragorosa risata e rispose asserendo che lui aveva solo un uomo nel cuore, che neanche si rendeva conto di quello che gli accadeva intorno, voleva solo il suo ragazzo. Pensava che aveva sbagliato ad aver espresso un giudizio frettoloso la sera della cena, che anzi, era felice di aver trovato un buon amico. I due amici stavano ancora sorseggiando la loro bibita quando passò Claudia, un'amica e collega di studi di Valerio, che si fermò a bere qualcosa con loro. Poco dopo Valerio si accorse che si era fatto tardi e doveva correre a lavoro, pagò e scappò. Arrivato al ristorante gli arrivò un SMS :" Non mi piace. Stai attento. Claudia.". Lo lesse e pensò :" La solita brontolona, non le va mai bene nessuno" e sorrise. "Domani riposati Vale, sei stanco e si avvicinano gli esami, stai a casa.." disse Marisa la proprietaria del ristorante. Valerio felice della notizia le baciò una guancia e le augurò la buonanotte, era una tiepida serata di Maggio e decise di farsi due passi a piedi quando, ecco arrivare un altro messaggio da un numero che non conosceva :" Vai al Bar Gigli, adesso!". Per un istante cercò di capire chi potesse essere, poi non gli diede peso, ma continuò a pensarci, e forse, involontariamente, si trovò davanti al bar, scrutò all'interno e vide il viso di Simone, decise di entrare e con sorpresa vi trovò dentro anche Andrea. Stupito chiese che ci facesse ed Andrea rispose che Simone voleva parlargli, era triste, il padrone del suo appartamento lo aveva scacciato di casa e non sapeva dove andare. Valerio ancora più stupido disse :" Ma come, stasera, insomma, potevi dirmelo..", l'altro rispose :" Non volevo darti preoccupazioni.", Valerio non capiva bene ma abbracciò l'amico e gli disse :" Da stanotte sei un nostro ospite, vieni a dormire da noi, abbiamo la camera degli ospiti vuota."
Arrivò l'estate si parlava di vacanze, di mete esotiche, o di mete più fresche, Valerio aveva dato il suo ultimo esame ed era al settimo cielo, chiamò Andrea per informarlo ma trovò il telefono spento :" Deve essere in riunione" pensò. Nel frattempo Claudia uscì dallo studio del Professore, sorridente, aveva finito anche lei. Dopo una sigaretta decisero il da farsi e Valerio la invitò a pranzo, presero la metropolitana, chiacchieravano, già pensavano al giorno della laurea, come vestirsi, chi invitare, cosa avrebbero voluto fare dopo, erano grandi amici, venivano dallo stesso paese, avevano frequentato le stesse scuole, e si erano ritrovati all'università insieme, erano praticamente inseparabili. Entrarono in casa ed udirono dei rumori, delle voci, degli ansimi, non riuscivano a capire, c'era sicuramente qualcuno in casa... Preoccupato e intimorito Valerio andò in cucina e presa il primo coltello che vide ed entrò nella camera dalla quale provenivano i rumori...
I mesi passarono, Valerio decise di cambiare casa. Durante il trasloco piangeva, tutto gli ricordava lui, le foto, le lenzuola, anche la sua tazza preferita. In quelle scatole c'erano 8 anni della sua vita insieme a lui, da quando si conobbero, a quando decisero di trasferirmi insieme nella Capitale, fino alla decisione di convivere. Tutto, tutto quanto era un ricordo. Impugna il telefono e chiama Claudia... Primo squillo... Secondo squillo... "Pronto? Dove sei? Sto passando a prenderti!"
"Claudia, tu l'hai visto l'assassino in faccia, vero?” esclamò Valerio “Perché mi domandi questo? Non ne hai mai voluto parlare, forse è meglio che dimentichi, sono passati mesi, ed il caso è archiviato, cerca di sforzarti a non pensarci..” Valerio ribatté :” No voglio parlarne, ora! Io non ricordo niente, non ricordo il viso, ricordo solo che ero sporco di sangue e piangevo, piangevo e gridavo..” “Davvero non ricordi niente?” “Niente!” “Non c’era nessuno in quella stanza oltre Andrea Simone e te…” “No Claudia, impossibile, e l’assassino? Chi li ha uccisi?” “Ti ripeto, eravate soli…” “Ma dunque… Io… No.. Impossibile. Io? Io? No…” “Tu non ricordi niente, lo shock è stato troppo grande, la storia andava avanti da mesi, lo sapevano tutti, l’unico a non essersene reso conto eri tu. La sera, al bar, ho visto che scriveva un messaggio ad Andrea dove gli diceva che voleva a tutti i costi vivere sotto il vostro tetto, e sempre quel giorno sono stata io a mandarti il messaggio per andare da Gigli, sapevo si sarebbero visti lì…” “Claudia, non posso averli uccisi io… Non ricordo niente…” “Lo so, come sono entrata nella stanza ti ho visto completamente sporco di sangue e ho capito, in lacrime…” “ Perché alla polizia… No è impossibile… alla polizia hai parlato di un assassino, che è scappato…” “Sì, e ho eliminato qualsiasi traccia e qualsiasi prova potesse in qualche modo incriminarti, l’arma non è mai stata trovata, e i residui ematici presenti nei tuoi vestiti li ho spiegati dicendo che appena entrato in stanza ti sei scaraventato nel corpi sotto shock…” “Ma.. Io.. Sono stato io… e tu? Tu perché mi hai difeso?” “Perché ti voglio bene, perché non eri in te, perché ad un cuore tradito non c’è vendetta, perché meriti di rifarti una vita, di continuare a vivere, perché non si deve spegnere il sorriso che porti dentro…” “Non è giusto, sono un assassino, io li ho uccisi, io devo pagare per la colpa che ho… “ Claudia allora prese un biglietto, c’è del sangue sopra, lo da a Valerio e gli dice :”Leggilo…”
“Caro Valerio, da tempo ormai mi vedo segretamente con Simone, ci amiamo e abbiamo deciso di scappare insieme, uno studio legale di Milano ci ha presi, abbiamo il volo domani mattina, le nostre strade si dividono, per sempre… Tu sarai un macellaio, io un avvocato di successo… Addio Andrea”
Un urlo sì levò alto… La ragazza lo strinse e gli ripetè “ E’ giusto così… E’ giusto così…” Fino a che il ragazzo non si addormentò, e sognò cosa realmente era accaduto…
Edited by GigiArcheo - 4/10/2011, 03:06
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