Il Macellario
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Il Macellario

nell'altro ho sbagliato :( ho inviato senza verificare bene :( chiedo venia :(

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  1. GigiArcheo
     
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    IL MACELLAIO


    Si trovava solo nella stanza, sporco di sangue, davanti a lui due corpi esamini, non capiva, piangeva, strattonava quei corpi balbettando frasi confuse, si aprì una porta e vide Claudia, pallida e tremante, lo prese con se e insieme si allontanarono lasciando quei corpi.
    Trascorsero i mesi e Valerio sembrava riprendersi dallo shock, continuava però a ripetersi che era stato uno stupido, non era riuscito a difendere il fidanzato e l'amico da quell'aggressione e si dava le colpe per tutto. Non parlava quasi mai di Andrea, preferiva evitare qualsiasi discussione, qualsiasi ricordo del passato, nella sua mente una nebbia densa e scura intorbidiva i ricordi, ricorda solo di quanto era felice, prima.


    Dopo anni di frequentazione avevano decide di andare a vivere insieme, abitavano in un modesto appartamentino nella periferia Nord di Roma, Valerio stava terminando i suoi studi in Medicina, mentre Andrea era stato assunto in uno studio legale dopo un lungo apprendistato. Insieme sbarcavano il lunario, Valerio la sera lavorava come cameriere in un ristorante del centro, e Andrea iniziava ad avere un suo stipendio fisso. Agli occhi degli amici risultavano una coppia felice ed affiatata, ed in realtà lo erano sul serio, nessuna nube sembrava avvicinarsi ai loro orizzonti.
    Nel vicinato tutti sapevano della loro convivenza, ma nessuno aveva mai arrecato loro disturbo, se non qualche ragazzetto stupido che li aveva apostrofati con i soliti nomignoli.
    Una sera Valerio rincasò presto, il ristorante aveva chiuso prima, e lui era corso subito a fare una sorpresa al fidanzato; aprì la porta, lo chiamò ma nessuno rispose. "Deve essere ancora a lavoro" pensò, dunque si fece una doccia frettolosa, si asciugò e si mise a vedere un poco di televisione. La televisione lo annoiava ed inevitabilmente si appisolò, quando sentì un rumore di chiavi, aprì gli occhi e vide Andrea davanti a lui :"Ah sei a casa, mi sono trattenuto di più a lavoro, la causa Landi mi sta tenendo occupato", Valerio sorrise, si alzò, lo baciò e disse teneramente che non importava, che adesso erano insieme e si sarebbero coccolati un po', ma Andrea si irrigidì, e quasi scocciato disse :" Amore, sono stanco, mi butto a letto, è stata veramente una giornata no!"
    Il giorno seguente Valerio andò a lezione, tornando a casa ricevette una telefonata da parte di Andrea che lo avvertiva che avrebbe portato un collega e una collega a cena, voleva che li conoscesse. Allora passò al supermercato, comprò tutto il necessario per una cenetta e si diresse frettolosamente a casa a preparare tutto. Aveva in mente di catturare gli ospiti coi suoi piatti forti : Parmigiana e tiramisù.
    Tutto era calcolato nei minimi dettagli, tovaglioli, posate, piatti e bicchieri, non conoscendo i gusti degli invitati comprò un vino rosso e un vino bianco, aveva preparato il cestello del ghiaccio e riposto il servizio regalatogli dalla madre. Gli ospiti non si fecero aspettare, puntualissimi varcarono la soglia, Andrea lo guardò ma non lo baciò, Valerio si presentò ai due colleghi del fidanzato, Ilaria, una ragazza bassa, con un viso dolce e occhi vispi, e Simone, alto, mento pronunciato e curatissimo nel vestiario. Dopo un breve aperitivo si accomodarono tutti e quattro in tavola. Risate, chiacchiere, aneddoti della coppia, una serata piacevole, pochi sguardi tra i due innamorati, complimenti al cuoco. Simone sembrava voler parlare solo di lavoro, ed Ilaria era quasi disturbata, accortasi che un argomento del genere avrebbe lasciato completamente in disparte Valerio, e dunque iniziò a fargli domande del tipo :" Ma è vero che vi fanno fare le autopsie?" "Ma non hai paura? Cioè, devi avere molto stomaco vero?". Valerio mostrava il suo splendido sorriso alle domande della ragazza e rispondeva in maniera cortese, spiegando in maniera dettagliata tutto quello che gli veniva chiesto e dicendole che comunque sapeva a cosa andava incontro, a lui il sangue non faceva paura, anzi ne era quasi affascinato, era la linfa vitale che teneva tutti gli esseri viventi in vita. La ragazza ascoltava interessata, mentre Simone esordì :" Beh, potresti fare il macellaio, no?", nessuno rispose e cadde un silenzio imbarazzante, rotto da Ilaria che chiese la ricetta della parmigiana al cuoco.
    Ilaria e Simone erano da poco andati via, Andrea stava riassettando la cucina mentre Valerio disse :" Quel Simone! Mi ha dato del macellaio, ma chi è? Perché l'hai portato qui? Poi è gay e oggi mi è sembrato ti guardasse un po' troppo, non credi?". Andrea si girò e gli disse :" Tesoro, siamo solo colleghi, io non ho occhi che per te, lo sai, vieni qui tontolone..." e lo prese tra le sue braccia, e quella notte si amarono.
    Passarono i mesi, tutto era rimasto invariato, solita routine, solita vita, solita felicità, l'unica differenza era per la presenza insistente di Simone, ormai usciva a fare commissioni da solo anche con Valerio, erano diventati amici, ed iniziavano a confidarsi anche le cose intime.

    Un giorno si trovavano nei pressi di Cinecittà, in un baretto senza molte pretese, e Simone esclamò :" Certo che un bel ragazzo come te, stare con Andrea, meriteresti di meglio, non trovi? Guardati in giro, tutte le ragazze e i ragazzi ti fissano, ti bramano...", Valerio scoppiò in una fragorosa risata e rispose asserendo che lui aveva solo un uomo nel cuore, che neanche si rendeva conto di quello che gli accadeva intorno, voleva solo il suo ragazzo. Pensava che aveva sbagliato ad aver espresso un giudizio frettoloso la sera della cena, che anzi, era felice di aver trovato un buon amico. I due amici stavano ancora sorseggiando la loro bibita quando passò Claudia, un'amica e collega di studi di Valerio, che si fermò a bere qualcosa con loro. Poco dopo Valerio si accorse che si era fatto tardi e doveva correre a lavoro, pagò e scappò. Arrivato al ristorante gli arrivò un SMS :" Non mi piace. Stai attento. Claudia.". Lo lesse e pensò :" La solita brontolona, non le va mai bene nessuno" e sorrise.
    "Domani riposati Vale, sei stanco e si avvicinano gli esami, stai a casa.." disse Marisa la proprietaria del ristorante. Valerio felice della notizia le baciò una guancia e le augurò la buonanotte, era una tiepida serata di Maggio e decise di farsi due passi a piedi quando, ecco arrivare un altro messaggio da un numero che non conosceva :" Vai al Bar Gigli, adesso!". Per un istante cercò di capire chi potesse essere, poi non gli diede peso, ma continuò a pensarci, e forse, involontariamente, si trovò davanti al bar, scrutò all'interno e vide il viso di Simone, decise di entrare e con sorpresa vi trovò dentro anche Andrea. Stupito chiese che ci facesse ed Andrea rispose che Simone voleva parlargli, era triste, il padrone del suo appartamento lo aveva scacciato di casa e non sapeva dove andare. Valerio ancora più stupido disse :" Ma come, stasera, insomma, potevi dirmelo..", l'altro rispose :" Non volevo darti preoccupazioni.", Valerio non capiva bene ma abbracciò l'amico e gli disse :" Da stanotte sei un nostro ospite, vieni a dormire da noi, abbiamo la camera degli ospiti vuota."

    Arrivò l'estate si parlava di vacanze, di mete esotiche, o di mete più fresche, Valerio aveva dato il suo ultimo esame ed era al settimo cielo, chiamò Andrea per informarlo ma trovò il telefono spento :" Deve essere in riunione" pensò. Nel frattempo Claudia uscì dallo studio del Professore, sorridente, aveva finito anche lei. Dopo una sigaretta decisero il da farsi e Valerio la invitò a pranzo, presero la metropolitana, chiacchieravano, già pensavano al giorno della laurea, come vestirsi, chi invitare, cosa avrebbero voluto fare dopo, erano grandi amici, venivano dallo stesso paese, avevano frequentato le stesse scuole, e si erano ritrovati all'università insieme, erano praticamente inseparabili.
    Entrarono in casa ed udirono dei rumori, delle voci, degli ansimi, non riuscivano a capire, c'era sicuramente qualcuno in casa... Preoccupato e intimorito Valerio andò in cucina e presa il primo coltello che vide ed entrò nella camera dalla quale provenivano i rumori...


    I mesi passarono, Valerio decise di cambiare casa. Durante il trasloco piangeva, tutto gli ricordava lui, le foto, le lenzuola, anche la sua tazza preferita. In quelle scatole c'erano 8 anni della sua vita insieme a lui, da quando si conobbero, a quando decisero di trasferirmi insieme nella Capitale, fino alla decisione di convivere. Tutto, tutto quanto era un ricordo. Impugna il telefono e chiama Claudia... Primo squillo... Secondo squillo... "Pronto? Dove sei? Sto passando a prenderti!"


    "Claudia, tu l'hai visto l'assassino in faccia, vero?” esclamò Valerio
    “Perché mi domandi questo? Non ne hai mai voluto parlare, forse è meglio che dimentichi, sono passati mesi, ed il caso è archiviato, cerca di sforzarti a non pensarci..”
    Valerio ribatté :” No voglio parlarne, ora! Io non ricordo niente, non ricordo il viso, ricordo solo che ero sporco di sangue e piangevo, piangevo e gridavo..”
    “Davvero non ricordi niente?”
    “Niente!”
    “Non c’era nessuno in quella stanza oltre Andrea Simone e te…”
    “No Claudia, impossibile, e l’assassino? Chi li ha uccisi?”
    “Ti ripeto, eravate soli…”
    “Ma dunque… Io… No.. Impossibile. Io? Io? No…”
    “Tu non ricordi niente, lo shock è stato troppo grande, la storia andava avanti da mesi, lo sapevano tutti, l’unico a non essersene reso conto eri tu. La sera, al bar, ho visto che scriveva un messaggio ad Andrea dove gli diceva che voleva a tutti i costi vivere sotto il vostro tetto, e sempre quel giorno sono stata io a mandarti il messaggio per andare da Gigli, sapevo si sarebbero visti lì…”
    “Claudia, non posso averli uccisi io… Non ricordo niente…”
    “Lo so, come sono entrata nella stanza ti ho visto completamente sporco di sangue e ho capito, in lacrime…”
    “ Perché alla polizia… No è impossibile… alla polizia hai parlato di un assassino, che è scappato…”
    “Sì, e ho eliminato qualsiasi traccia e qualsiasi prova potesse in qualche modo incriminarti, l’arma non è mai stata trovata, e i residui ematici presenti nei tuoi vestiti li ho spiegati dicendo che appena entrato in stanza ti sei scaraventato nel corpi sotto shock…”
    “Ma.. Io.. Sono stato io… e tu? Tu perché mi hai difeso?”
    “Perché ti voglio bene, perché non eri in te, perché ad un cuore tradito non c’è vendetta, perché meriti di rifarti una vita, di continuare a vivere, perché non si deve spegnere il sorriso che porti dentro…”
    “Non è giusto, sono un assassino, io li ho uccisi, io devo pagare per la colpa che ho… “
    Claudia allora prese un biglietto, c’è del sangue sopra, lo da a Valerio e gli dice :”Leggilo…”

    “Caro Valerio,
    da tempo ormai mi vedo segretamente con Simone, ci amiamo e abbiamo deciso di scappare insieme, uno studio legale di Milano ci ha presi, abbiamo il volo domani mattina, le nostre strade si dividono, per sempre… Tu sarai un macellaio, io un avvocato di successo…
    Addio
    Andrea”

    Un urlo sì levò alto… La ragazza lo strinse e gli ripetè “ E’ giusto così… E’ giusto così…” Fino a che il ragazzo non si addormentò, e sognò cosa realmente era accaduto…

    Edited by GigiArcheo - 4/10/2011, 03:06
     
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    Losco Figuro

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    Mi spiace ma ho trovato questo racconto molto raffazzonato, sia dal punto di vista tecnico che da quello della narrazione vera e propria.
    La scrittura è molto, molto acerba, c'è parecchio lavoro da fare.
    Per lo più ci sono frasi troppo lunghe che necessiterebbero di essere divise da punti e non da virgole, anche perché alcune proprio non sono una frase unica ma concetti separati. La lettura è difficile, già dall'inizio non è chiaro cosa venga descritto.
    Ci sono troppi avverbi in mente, molti dei quali proprio non servono e non fanno altro che appesantire il testo.
    Non c'è un flusso scorrevole nel racconto, si salta da un momento temporale all'altro in modo brusco con un "passarono settimane/mesi/quello che è", e in sostanza ci sono pochi eventi salienti narrati in più spazio del necessario.

    Per come è ora non posso che votare 1.

    Di seguito c'è qualche appunto grammatico/sintattico/strutturale. Due cose le dico subito per non stare a ripeterle ogni volta che si presentano:
    - prima dei due punti non ci va mai lo spazio, dopo invece ci vuole sempre
    - non ci vuole lo spazio tra le virgolette e il testo che contengono
    - attenzione alle "d" eufoniche. "ed" va usato solo davanti a parole che iniziano per "e", "ad" solo davanti ad "a", unica eccezione degna di nota: "ad esempio"

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Si trovava solo nella stanza, sporco di sangue, davanti a lui due corpi esamini,

    "esanimi"
    Dopo ci starebbe meglio un punto o un punto e virgola.

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    non capiva, piangeva, strattonava quei corpi balbettando frasi confuse, si aprì una porta

    Anche qui ci starebbe bene un punto dopoo "confuse", altrimenti è confusa pure la frase. Oltretutto, senza un'interruzione, con quel "si aprì", lì per lì sembra che il soggetto sia ancora lo stesso e non la porta, e si inciampa nella lettura.

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    lo prese con se e insieme si allontanarono lasciando quei corpi.

    "sé"

    Qui ci sono tre soggetti in una sola frase che creano confusione: la porta (che si apre), lui (che vede Claudia) e Claudia (che lo prende con sé). Il problema è che ci sono anche dei soggetti sottintesi e si fa fatica a metterli al loro posto ("vide Claudia, lo prese con sé", il "lo" non può riferirsi a Claudia, non senza un "che" in mezzo)

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Andrea, preferiva evitare qualsiasi discussione, qualsiasi ricordo del passato, nella sua mente una nebbia densa e scura intorbidiva i ricordi, ricorda solo di quanto era felice, prima.

    Al massimo "ricorda solo quanto era...", senza di, (ci si ricorda "di" qualcosa , si ricorda qualcosa) ma perché al presente se tutta la frase è all'imperfetto?

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Dopo anni di frequentazione avevano decide di andare a vivere insieme,

    Refuso: "deciso". Ma chi?

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    abitavano in un modesto appartamentino nella periferia Nord di Roma, Valerio stava terminando i suoi studi in Medicina, mentre Andrea era stato assunto in uno studio legale dopo un lungo apprendistato.

    Frase che andrebbe divisa almeno in tre. Punto dopo "insieme", punto dopo "Roma", così è troppo lunga.

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    un poco di televisione. La televisione

    Una ripetizione, oltretutto molto ravvicinata, che si può evitare

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Aveva in mente di catturare gli ospiti coi suoi piatti forti : Parmigiana e tiramisù.

    Perché parmigiana maiuscolo?

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Tutto era calcolato nei minimi dettagli, tovaglioli, posate, piatti e bicchieri,

    Punto, il concetto è finito, quel che segue è un altro discorso.

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    non conoscendo i gusti degli invitati comprò un vino rosso e un vino bianco, aveva preparato

    Se comprò, preparò, se aveva preparato, aveva comprato

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    il cestello del ghiaccio e riposto il servizio regalatogli dalla madre.

    In che senso aveva riposto il servizio? :huh:

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Gli ospiti non si fecero aspettare, puntualissimi varcarono la soglia, Andrea lo guardò ma non lo baciò, Valerio si presentò ai due colleghi del fidanzato, Ilaria, una ragazza bassa, con un viso dolce e occhi vispi, e Simone, alto, mento pronunciato e curatissimo nel vestiario.

    Altra frase che non è una frase (che tra l'altro alla fine convoglia la bizzarra idea che il mento di Simone sia curatissimo nel vestiario ^___^;; )
    Io la rivedrei, tipo:
    Gli ospiti non si fecero aspettare e varcarono la soglia puntualissimi. Andrea guardò Valerio ma non lo baciò. Lui si presentò ai due: Ilaria, una ragazza bassa, con un viso dolce e occhi vispi, e Simone, alto, dal mento pronunciato e curatissimo nel vestiario.

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Simone sembrava voler parlare solo di lavoro, ed Ilaria era quasi disturbata, accortasi che un argomento del genere avrebbe lasciato completamente in disparte Valerio, e dunque iniziò a fargli domande

    Quel "fargli" così com'è si può riferire solo a Simone, mentre tu intendi Valerio.

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    " Ma è vero che vi fanno fare le autopsie?" "Ma non hai paura? Cioè, devi avere molto stomaco vero?".

    Perché hai chiuso e poi riaperto le virgolette?
    Il punto alla fine non serve, c'è già un segno di interpunzione dentro le virgolette.

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    rispondeva in maniera cortese, spiegando in maniera dettagliata

    Ripetizione di "maniera"

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    rotto da Ilaria che chiese la ricetta della parmigiana al cuoco.

    Così sembra che il cuoco sia una terza persona. Se non vuoi ripetere Valerio, puoi anche fermarti a "chiese la ricetta della parmigiana", tanto si capisce a chi.

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Ilaria e Simone erano da poco andati via, Andrea stava riassettando la cucina mentre Valerio disse

    "mentre" presume che tu ti riferisca a un'azione in svolgimento (a meno che stia per "invece", ma non è questo il caso).
    Di regola dovrebbe essere "mentre Andrea riassettava la cucina, Valerio disse"...

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    e lo prese tra le sue braccia, e quella notte si amarono.

    "tra le braccia" è sufficiente, di certo non è che possa prenderlo tra le braccia di qualcun altro ^_^

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    ormai usciva a fare commissioni da solo anche con Valerio

    Ehm... a parte che se era da solo non era con Valerio (al più "anche solo con Valerio"), ma usciva a fare commissioni? Da dove? Così pare che abiti con loro.

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Arrivato al ristorante gli arrivò un SMS :" Non mi piace. Stai attento. Claudia."

    Ripetizione arrivato/arrivò

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    "Domani riposati Vale, sei stanco e si avvicinano gli esami, stai a casa.."

    Sempre e solo tre puntini di sospensione

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    decise di farsi due passi a piedi quando, ecco arrivare un altro

    virgola di troppo

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    poi non gli diede peso, ma continuò a pensarci,

    Un po' contraddittoria come affermazione, o non gli dà peso o continua a pensarci, tutte e due le cose assieme non è possibile

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    e forse, involontariamente, si trovò davanti al bar,

    Scritto così stai dicendo che forse si trovò davanti al bar... Doveva essere "e, forse involontariamente, si trovò davanti al bar."
    Con un punto, la frase successiva è un'altro concetto.

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Valerio ancora più stupido

    Immagino che sia un refuso e fosse "stupito" ^_^

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Arrivò l'estate si parlava di vacanze, di mete esotiche, o di mete più fresche,

    mete/mete

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    avevano frequentato le stesse scuole, e si erano ritrovati all'università insieme, erano praticamente inseparabili.

    tanto inseparabili che finora Claudia l'abbiamo vista una volta di striscio... non rende proprio bene l'idea che vuoi dare ora.
    Piuttosto che raccontare tutto questo (oltretutto quasi a fine racconto) sarebbe stato meglio farla comparire di più prima, o comunque non limitare la sua presenza a una breve menzione e un SMS

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Preoccupato e intimorito Valerio andò in cucina e presa il primo coltello che vide ed entrò nella camera dalla quale provenivano i rumori...

    I mesi passarono

    Refuso: "prese"
    Ehhh? Come "I mesi passarono"? Che è successo? O__o

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    In quelle scatole c'erano 8 anni della sua vita insieme a lui, da quando si conobbero, a quando decisero di trasferirmi insieme

    "otto", i numeri sempre meglio scriverli per esteso se non sono date e/o troppo lunghi
    "si erano conosciuti", "avevano deciso", hai cambiato tempo
    Refuso: "trasferirsi"

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Impugna il telefono e chiama Claudia...

    Perché sei passato al presente?

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    "Claudia, tu l'hai visto l'assassino in faccia, vero?” esclamò Valerio

    Trovo strano che si esclami una domanda

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    e sempre quel giorno sono stata io a mandarti il messaggio per andare da Gigli, sapevo si sarebbero visti lì…”

    E perché gliel'ha mandato anonimo? E che ne sapeva poi di dove si sarebbero visti? :huh:

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    “Claudia, non posso averli uccisi io… Non ricordo niente…”
    “Lo so, come sono entrata nella stanza ti ho visto completamente sporco di sangue e ho capito, in lacrime…”

    Quindi... loro sono arrivati in casa assieme, lui è andato a vedere cosa stava succedendo, e lei è rimasta lì imperterrita mentre lui ammazzava due persone? Va bene la sospensione della credulità, ma qui la credulità è andata sotto un rullo compressore O_o

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    ti sei scaraventato nel corpi sotto shock…”

    "nel corpi"?

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Claudia allora prese un biglietto, c’è del sangue sopra, lo da a Valerio e gli dice :”Leggilo…”

    Parti all'imperfetto e continui al presente.
    "dà" verbo si accenta

    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    Un urlo sì levò alto… La ragazza lo strinse

    Strinse l'urlo?

    PS: ti devi autovotare con un 4 da regolamento ^_^
     
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  3. GigiArcheo
     
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    :) ti ringrazio per le critiche e per le correzioni... A mia difesa (eeheheh) posso dirti che sono italo-ispanico, e forse ho ancora troppe influenze del castillano nel parlato e nello scritto... :P
     
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  4. Magister Ludus
     
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    Il racconto è abbastanza confusionario. Soprattutto, per come è scritto sembra piuttosto una traccia per un racconto, non una storia vera e propria. È troppo interamente narrato e poco mostrato. La forma è da rivedere, ti segnalo qualcosa sotto, ma hai l'abitudine di inserire troppe scene in un unico periodo.

    Perché poi Andrea lo chiama macellaio? Non ha senso, è un insulto gratuito che non trova conferma.

    CITAZIONE
    Si trovava solo nella stanza, sporco di sangue, davanti a lui due corpi esamini, non capiva, piangeva, strattonava quei corpi balbettando frasi confuse, si aprì una porta e vide Claudia, pallida e tremante, lo prese con se e insieme si allontanarono lasciando quei corpi.

    Troppo lungo il periodo, richiede apnea per leggerlo :)

    se: sé

    Dialoghi: devi creare uno stacco, quando qualcuno parla, andare cioè a capo.

    coi suoi piatti forti : Parmigiana e tiramisù: spazio in più prima dei “:” e parmigiana in minuscolo

    CITAZIONE
    Tutto era calcolato nei minimi dettagli, tovaglioli, posate, piatti e bicchieri, non conoscendo i gusti degli invitati comprò un vino rosso e un vino bianco, aveva preparato il cestello del ghiaccio e riposto il servizio regalatogli dalla madre.

    Idem come più sopra. Crea delle pause.

    Voto 1.
     
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  5. margaca
     
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    Prova insufficiente, sia come storia, molto confusionaria, che soprattutto come stile, elementare. Ho avute molte difficoltà ad arrivare alla fine, indeciso se continuare o no. Personaggi scarsi e poco coinvolgenti e storia per nulla intrigante. Voto 1
     
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  6. Fini Tocchi Alati
     
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    Ciao!
    Allora, purtroppo non posso che confermare i giudizi e le impressioni di chi mi ha preceduto. Tuttavia voglio comunque sottolineare l'aspetto più positivo del tuo racconto, ovvero il ritmo vertiginoso, dovuto forse anche a certe frasi lunghissime che, se usate in modo adeguato, potrebbero caratterizzarne lo stile.
    Per il resto, pare in effetti una sorta di "trattamento", ovvero un canovaccio piuttosto articolato che deve tuttavia ancora divenire racconto vero e proprio. Ci sono poi diversi refusi e ripetizioni e una punteggiatura da rivedere.
    Comunque, è una base su cui lavorare.

    Per ora, mi allineo ai voti degli altri: 1.
    A rileggerti.
     
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  7. rehel
     
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    Stile molto acerbo e storia narrata con criteri discutibili.
    Si fatica a leggere e lo si fa per dovere, e questo è male.
    Inutile ripetersi o dilungarsi troppo.
    Purtroppo 1.
     
    .
  8. Ashait
     
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    Mi allineo con gli altri, che ti hanno segnalato il possibile. Ma non voto, ciao
     
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  9. maodante
     
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    Purtroppo la storia così com'è scritta non cattura il lettore, che si trova perso fra uno stile troppo frenetico e passaggi poco comprensibili.
    Occorre una bella revisione.
    Mi spiace, ma posso darti solo 1.

    Alla prossima
    ciao!
     
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  10. michele schirinzi
     
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    User deleted


    CITAZIONE (GigiArcheo @ 4/10/2011, 02:18) 
    IL MACELLAIO


    Si trovava solo nella stanza, sporco di sangue, davanti a lui due corpi esamini...

    Ma allora non era solo! :P
     
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  11. Nozomi
     
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    User deleted


    Ciao!
    Sia la forma che la trama non vanno, in genere non leggo mai prima i commenti degli altri per non condizionarmi ma in questo caso penso che le motivazioni siano talmente oggettive che sono certa te le abbiano segnalate ampiamente e non credo di avere altro di aggiungere.
    A ogni modo, mi sento di dirti un'ultima cosa, più di carattere generale: non scoraggiarti per una o due critiche e considera qualsiasi evento (parlo in senso letterario) come un limite successivo da superare. Poi, una volta raggiunto quel limite, poniti un altro limite e prova a raggiungerlo. E vai così a oltranza.
    A parte i grandi padri della letteratura, nessuno nasce imparato.
    Scrivere è una sofferenza oltre che un piacere. E' come un'esperienza sadomaso. A volte penso "chi cavolo me l'ha fatto fare" e mi viene la voglia di buttare tutto all'aria (e mi sa che prima o poi lo farò davvero). A volte penso non ho più niente da dire, altre volte non farei altro che scrivere.
    Se scrivere è un vizio, i vizi sono importanti. E allora i vizi vanno coltivati.
    Baci! :wub:
     
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10 replies since 4/10/2011, 01:18   167 views
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