Lo Scrittore, il Lagnoso e l'Innominabile
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Lo Scrittore, il Lagnoso e l'Innominabile

western un po' strano in 18000 caratteri - di Maurizio Bertino

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  1. Peter7413
     
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    Lo Scrittore, il Lagnoso e l’Innominabile

    1
    (oggi)


    Jack Typewriter, conosciuto ai più come lo Scrittore, procedeva senza sferzare più di tanto Inchiostro, il cavallo nero che lo accompagnava da sempre nel suo peregrinare in cerca di storie e personaggi. In lontananza si udì il fischio di un treno.
    - Dove mi stai portando Jack?” - chiese l’uomo vestito di nero dalla tuba ai mocassini, conosciuto ai più come l’Innominabile, legato come un salame e assicurato come un bagaglio sulle chiappe del quadrupede.
    - Non ti preoccupare, siamo quasi arrivati - rispose lo Scrittore estraendo un taccuino dalla sacca che portava a tracolla - Che ne diresti di ammazzare il tempo rispondendo a qualche domanda? Mi servono altri appunti su di te: sei un bell’enigma, sai?
    - Del Lagnoso che ne è stato?
    - Oh, a lui non avevo altro da chiedere.
    - E quindi?
    - Sta ancora riposando ai piedi delle Lost Hills.
    - Di un buon sonno?
    - Eterno, direi.
    Lo sferragliare del treno si faceva sempre più vicino.
    - Perché?
    - Perché cosa?
    - Perché l’hai fatto?
    - Te l’ho detto: non avevo altre domande da fargli. E poi non era lui che cercavo a Springbreak, poteva servirmi giusto come personaggio di contorno. Quello che cercavo eri tu.

    2
    (una settimana prima di oggi)


    Erwin Falltears, detto il Lagnoso, era arrivato a piedi a Springbreak con in una mano una bottiglia di whiskey e nell’altra il lazo con cui teneva imbrigliato lo Squartatore delle Badlands, taglia di 100 dollari per spalla. Si fermò di fronte all’ufficio dello sceriffo, si lasciò cadere a terra, tracannò un sorso dalla bottiglia e cominciò a piagnucolare rumorosamente, cosa atipica già di per sé, ma ancora di più considerate le dimensioni semiciclopiche dell’uomo in questione.
    - Che uomo miserabile sono… Ho venduto quella santa della mia bestia per una bottiglia di dannazione… Che miserabile rifiuto umano…
    Gli abitanti della cittadina s’immobilizzarono, terrorizzati: quella scena l’avevano vista altre volte. Lo Squartatore delle Badlands se ne stava in disparte, buono e un po’ tremante.
    - Sceriffo! I soldi della taglia e un fucile! - urlò il Lagnoso d’improvviso per poi rimettersi a frignare - Che sterco d’uomo, anche il fucile mi sono venduto!
    - Erwin, sto uscendo, sei tranquillo? - chiese lo Sceriffo da dentro il suo ufficio.
    - Si sbrighi che voglio ricomprarmi il cavallo! Si sbrighi! Si sbrighi!
    Lo Sceriffo uscì dall’ufficio tenendosi basso, titubante. Raggiunse il Lagnoso e gli diede due centoni e un fucile ricevendo in cambio il lazo che teneva imprigionato lo Squartatore delle Badlands, impaziente di guadagnare l’ingresso di quella che sarebbe stata la sua prigione e fors’anche la sua ultima dimora. Anche lo Sceriffo avrebbe avuto piacere di rientrare in fretta, ma il Lagnoso si rialzò e lo afferrò per una spalla.
    - Lo vede lassù Sceriffo? - disse indicando una figura umana in lontananza che, tenendo un cavallo per le briglie, stava per raggiungere la sommità di una collinetta e sparire alla vista - Quello è il tizio a cui ho venduto il mio cavallo e il mio fucile per questo whiskey, invero più che buono… Lo vede?
    - Certo Erwin, sì, lo vedo, è il vecchio Smith, un brav’uomo.
    - E non lo metto di certo in dubbio Sceriffo, ora gli do i soldi e mi prendo la mia roba.
    - Bravo Erwin, starà andando alla sua fattoria, puoi raggiungerlo lì.
    - Ehi tu? Ehi tu? Sei sordo? Ehi tu? - Erwin il Lagnoso si era messo a chiamare l’uomo con tutta la voce che aveva in corpo.
    - Erwin, non può sentirti, è troppo lontano… - cercò di spiegargli lo Sceriffo.
    - Ma se ne sta andando con il mio cavallo e il mio fucile!
    - Lo puoi trovare alla sua fattoria!
    - Se ne sta andando con il mio cavallo e il mio fucile! - urlò ancora Erwin impugnando il fucile che gli aveva portato lo Sceriffo e prendendo la mira.
    - Erwin, che fai?
    Un colpo rimbombò e il povero vecchio Smith cadde colpito alla testa. Il cavallo, spaventato, prese a correre forsennato superando la collinetta e sparendo alla vista. Non un fiato fu emesso dai cittadini di Springbreak. Lo Sceriffo, incerto sul da farsi, decise che la migliore delle opzioni era di assicurare alla galera quel pericoloso criminale che rispondeva al nome di Squartatore delle Badlands che, a sua volta, fu più che felice di seguirlo.
    Il Lagnoso, rimasto solo, si lasciò nuovamente cadere a terra ricominciando la propria nenia.
    - Che miserabile essere di merda che sono… Ho ucciso un brav’uomo e perso il mio cavallo e il mio fucile… Che schifo che faccio… Che pena per i miei vecchi vedermi da lassù, anche se ce li ho mandati io, ma ero ubriaco! Nessuno mi apprezza, tutti mi fuggono!

    3
    (sempre una settimana prima di oggi, la sera)


    In un angolo del saloon di Springbreak, Erwin Falltears, detto il Lagnoso, stava alternando bicchieri di whiskey, lacrime e pistolettate, senza serie intenzioni di uccidere, agli arti dei musici dell’orchestrina che si stava esibendo sul palchetto quando un uomo completamente vestito di nero, alto, magro, naso aguzzo e occhi rossi, gli comparve dinnanzi, come dal nulla.
    - Posso aiutarti.
    - Nessuno può aiutarmi! Sono fregato! Inutile, penoso… - rispose Lagnoso senza alzare gli occhi dal bicchiere.
    - Quando parlo esigo che mi si guardi.
    Lagnoso, incuriosito che un essere umano osasse affrontarlo in tal modo, alzò gli occhi e rimase a bocca aperta, immobile.
    - L’Innominabile… - furono le uniche parole che riuscì a proferire.
    - Mi conosci. Meglio, evitiamo i preamboli - l’Innominabile gli sedette affianco senza chiedere il permesso - Posso fare in modo che tu non ti senta più un fallito e tutti ti apprezzino. Come faccio lo sai, sai anche cosa chiedo. Firma questo foglio, fai bye bye alla tua anima e siamo entrambi felici. Fai in fretta che non mi diverti neanche un po’ e non ho tempo da perdere.
    Lagnoso aggrottò le sopracciglia e rimase in silenzio guardando il foglio che l’Innominabile aveva appoggiato sul tavolo.
    - Vedo e rilancio! - una voce nuova, squillante, si intromise fra i due.
    Un uomo di media statura, capelli e baffetti rossicci e ordinati, sguardo sveglio, una sacca a tracolla da cui sporgevano decine di taccuini, si sedette al tavolo fra Lagnoso e l’Innominabile, incuriositi dall’inaspettata piega presa dagli eventi.
    - Signori, mi presento: Jack Typewriter. Come può dedursi dal mio stesso nome, esercito la nobile arte della scrittura: ebbene sì, sono uno scrittore.
    - Stiamo definendo un affare, se ne vada - si limitò a sibilare l’Innominabile.
    - Ma è proprio per questo che sono intervenuto! Che affare è se non c’è contrattazione? Posso offrire al qui presente signor Erwin Falltears lo stesso servizio che lei gli sta offrendo a un prezzo ben minore!
    - E quale sarebbe questo prezzo Scrittore? - intervenne Lagnoso, al quale le situazioni ingarbugliate mettevano sempre un po’ di ansia.
    - Esattamente: zero!
    - Si spieghi meglio signor Typewriter - chiese l’Innominabile.
    - Semplice come bere un bicchier d’acqua. Sto preparandomi alla stesura di un romanzo epocale e mi sono messo in viaggio alla ricerca di idee, spunti per situazioni, personaggi.
    - E con ciò?
    - Per puro caso stamane ho assistito all’ingresso in città del qui presente signor Falltears e sono rimasto affascinato dalla sua personalità.
    - Concludendo?
    - Sono interessato a inserirlo come personaggio principale del mio libro e a donargli, attraverso esso, eterno rispetto da parte dei lettori di tutto il mondo!
    L’Innominabile rise, di cuore.
    - Non credo di aver mai sentito idea più assurda!
    - Eppure le mie non sono fandonie! - si difese lo Scrittore alzandosi in piedi e battendo un pugno sul tavolo - Signor Falltears, le chiedo solamente di poterla seguire in qualche sua avventura in giro per il mondo. Me ne starò buono, ogni tanto le farò qualche domanda, prenderò appunti e alla fine la consegnerò alla gloria eterna attraverso la magia del mio capolavoro!
    Silenzio al tavolo.
    - Allora? Cosa mi risponde? Vedo che è ancora indeciso. Ebbene, la mia proposta è questa: mi dia una settimana, mi porti con sé, veda come lavoro. Se il signore vestito di nero qui presente vuole seguirci, sarà il benvenuto, magari qualche appunto lo prendo anche su di lui, non si sa mai. Ovviamente pago tutto io e se fra una settimana non sarà convinto del mio operato potrà sempre firmare il contratto che stava per suggellare prima del mio arrivo. In pratica non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare!
    L’Innominabile sorrise.
    - Va bene, penso si possa fare… - disse Lagnoso senza essere sicuro di avere capito cosa stesse succedendo.
    - Ottimo! - esultò raggiante lo scrittore - E lei, signor Nerone, che mi dice?
    - Dico che è una situazione assurda, ma che mi stuzzica: accetto.
    - Benissimo! Dove si va allora? Aspettate! Ho io una meta! Qualche giorno fa mi sono imbattuto per caso nelle Impronte.
    Al tavolo calò il gelo.
    - Le Impronte? - urlò un cameriere che stava servendo poco lontano.
    - Chi ha detto Impronte? - domandò allarmato il pianista dell’orchestrina smettendo di suonare e alzandosi in piedi, terrorizzato.
    - Hanno visto le Impronte! - sbottò un giocatore di poker facendo cadere le proprie carte, un poker di re che gli avrebbe fruttato un paio di giri con Irina, l’attrazione del locale.
    - Le Impronte! Le Impronte! - cominciarono a urlare tutti gli uomini, piccoli e grossi.
    Il barista abbandonò la propria postazione scavalcando il bancone per precipitarsi verso l’uscita. Il pianista ribaltò lo strumento di una vita, sua unica ricchezza, e ci inciampò anche, sfondandolo con uno stivale. Gli ubriaconi cominciarono a farsi largo a suon di bottigliate in testa ai pistoleri mentre il Sindaco piangeva nascondendosi dietro una tendina che gli copriva a malapena il volto.
    - Aspettate! Chi le ha viste le ha viste fuori! Se usciamo siamo in trappola! - qualcuno gridò.
    Il fuggi fuggi si tramutò in un rigurgito e la folla di disperati si allontanò dall’uscita fra botte, calci e sputi.
    - Non possiamo stare qui! Ci troverà! - sbraitò qualcun altro.
    - Aiuto! Aiuto! - frignava il Sindaco.
    - Irina! Lei ci proteggerà dalla Malefica! - sentenziò infine lo sceriffo suggellando l’idea con un paio di pistolettate sparate a caso, ma in grado di ferire cinque persone e uccidere il trombettista.
    - Sì! Le leggende dicono che la Malefica fosse una puttana!
    - Non ci seguirà da Irina!
    - Tutti da Irina! Veloci! Veloci! - propose il barista.
    La fiumana di commensali si riversò per le scale e non pochi furono quelli che ci lasciarono le penne, scaraventati con noncuranza verso il basso da Igor, il buttafuori, tremante più di tanti e desideroso di ripararsi per primo nella stanza di Irina, la puttana. In pochi istanti il locale si svuotò. Decine di uomini si erano ammassati nel minuscolo alloggio della prostituta, saturandone l'aria con il puzzo di piscio dovuto alla loro paura
    - Sicuro che siano proprio le Impronte? - chiese Lagnoso sporgendosi in avanti verso lo Scrittore.
    - Impronte di piedini con tacchi a spillo seguite da una miriade di orme di bestie e mostri vari: chi può essere se non la Malefica?
    - È una strega. Trasforma gli uomini in mostri da aggiungere al suo corteo. Non avete paura? - sibilò l’Innominabile.
    - Si dice che possa trasformare solo chi viene colpito dalla sua bellezza - rispose lo Scrittore nel sottofondo di un clamoroso rutto del Lagnoso - e il signore qui davanti non mi sembra il tipo capace di farsi sedurre.
    - Ma si dice anche che chi non viene trasformato venga dato in pasto ai suoi mostri - continuò l’Innominabile.
    - Sempre che non sia lui a mangiarseli per primo! - concluse lo Scrittore indicando il Lagnoso intento a mandare in mille pezzi una bottiglia su un tavolo vicino con un solo sputo ben mirato. L’Innominabile arricciò il naso, contrariato.
    - Beh, pensavo di andare a dare la caccia alla Belva Immonda delle Lost Hills - disse Lagnoso - Però può attendere, la Malefica è una bella preda. Solo che non ho più il mio cavallo e il mio fucile… - continuò cominciando a piagnucolare.
    - Fuori dal saloon ci stanno già aspettando il mio destriero, Inchiostro, due formidabili Mustang e un discreto arsenale da battaglia. Quando volete, possiamo partire! - rispose pronto Jack Typewriter con un ghigno di soddisfazione dipinto sul volto.


    4
    (oggi, un po’ dopo rispetto al precedente oggi)


    Comodamente seduto a circa cinque metri dalle rotaie nel bel mezzo della Prateria delle Sandsmiles, Jack Typewriter estrasse dalla sua sacca il taccuino che riportava sulla copertina il nome di Jimmy Threeballs, lo aprì e lo consultò prima di rivolgersi all’Innominabile, comodamente legato e adagiato in mezzo alle rotaie.
    - In uno dei miei viaggi ho incontrato questo tale, Jimmy Threeballs, uno sciroccato che mi sembrò averne molte da raccontare. Ti ricorda qualcosa quel nome?
    - Non più di tanti altri - rispose serafico l’Innominabile.
    Jack Typewriter, alias lo Scrittore, sorrise.
    - Ebbene, mi raccontò di questa sua inappetenza sessuale che l’aveva portato vergine alla soglia dei trenta e di come un giorno chiese aiuto a questo tipo vestito di nero, alto, magro, occhi rossi e di come sarebbe stato ben disposto a pagare il prezzo pieno: l’anima, ma che lui, tu, volle altro.
    - Che cosa?
    - Mi parlò di un inizio con i fiocchi, donne a volontà da soddisfare in gruppi sempre più consistenti e di come inizialmente gli sembrò una gran cosa. Poi mi parlò di anziane, vecchie, uomini, gorilla… entrò nel panico e fui costretto a sopprimerlo.
    - Perché è questo che fai, vero? Prima risucchi la linfa vitale ai tuoi personaggi attraverso tutte le tue domande e poi, una volta che senti di possederli, li uccidi, giusto?
    Lo Scrittore sorrise.
    - Io ti sto chiedendo se sei il diavolo e tu mi rigiri la questione incolpandomi di colpe che non ho? Non li uccido, li rendo all’eterna vita attraverso la mia arte. Dimmi perché una volta che li ho fatti miei, con tutte le loro caratteristiche, dovrebbero continuare a vivere? Per rovinare l’idea dei personaggi che ho costruito per loro? Sarebbe uno spreco, non trovi?
    - E così tutti quei taccuini che porti nella sacca sono le osservazioni che hai preso su persone che hai poi ucciso e che saranno personaggi del tuo capolavoro?
    - Esatto! - rispose lo Scrittore prendendo una manciata di taccuini e passandoli in rassegna - Jenny Bitch, la pistolera suadente non domata neanche dai suoi ottant’anni, Justin Testa di Pietra e i suoi nani indiani usati per le rapine ai treni, Indy The Caveman e le sue avventure alla ricerca di manufatti antichi, il già nominato Jimmy Threeballs e tanti altri che non ti sto a elencare!
    - Devo ammetterlo, sei affascinante - ammise l’Innominabile guardandolo negli occhi.
    - E tu sei una domanda a cui sto per dare risposta.
    - In che senso?
    - Lo senti?
    - Che cosa?
    In lontananza si udì lo sferragliare del treno.
    - Sta arrivando - rispose lo Scrittore con un ghigno.
    - E con ciò?
    - Se è vero che sei l’essere infernale non ti lascerai maciullare e ti libererai. In caso contrario saprò, come già immagino, che altri non sei che un affascinantissimo personaggio che è stato in grado, in vita, di farsi credere il diavolo in persona. E lasciatelo dire: se così fosse avrò trovato il protagonista del mio capolavoro e domani stesso ne comincerò la stesura.
    - Allora come posso deluderti? - sorrise l’Innominabile appoggiando la testa al suolo.
    - Ero convinto fin dall’inizio della tua frode, della tua vita capolavoro, fin da quando sentii parlare di te anni fa e decisi di venirti a cercare - continuò lo scrittore - Mi è dispiaciuto non trovare la Malefica: un essere infernale avrebbe potuto subito smascherare il tuo inganno, strano non averla trovata quando vi ho portati nel luogo in cui mi ero imbattuto nelle sue impronte. Sulle Lost Hills, però, quando la Belva Immonda è sbucata dal suolo proprio davanti a te e, dopo averti guardato negli occhi, è fuggita… beh, ho cominciato a dubitare di essere in errore.
    - Ah ah ah! E quello è bastato a farti vacillare! Allora cos’hai pensato del Lagnoso che è uscito dal crepaccio in cui era caduto portandosi sotto braccio la testa della belva strappata di netto dal corpo? Che fosse Zeus sceso in terra? Eppure mi sembra che il giorno dopo non hai faticato a tagliargli la gola nel sonno! Ah ah ah!
    Lo Scrittore parve colpito da quelle osservazioni.
    - Beh, in ogni caso, ecco il treno, addio Innominabile - disse infine indicando il treno che stava sbucando dalla curva poco distante.
    - Addio Scrittore - rispose l’Innominabile, ancora sorridendo, appena un attimo prima che il suo corpo scoppiasse in mille pezzi schiacciato e maciullato dalla forza della locomotiva.

    5
    (oggi, pochi minuti dopo rispetto all’oggi del capitolo precedente)


    Il sole era ormai alto sulle Prateria delle Sandsmiles e il terriccio simile a sabbia dorata riluceva restituendo al cielo parte della luce ricevuta.
    Il Lupo Mannaro attaccò il braccio destro all’Innominabile mentre l’Orco si occupava del sinistro, il Vampiro del piede destro e il Mostro delle Paludi dell’orecchio sinistro.
    - Ragazzi, muovetevi a montarlo, mi sto annoiando - disse la Malefica sistemandosi un tacco - Perché hai lasciato che accadesse?
    L’Innominabile, per tutta risposta, guardò la sagoma di Inchiostro sparire in lontananza, Jack Typewriter era già intento a scribacchiare sui suoi taccuini.
    - Perché era un tipo simpatico - rispose infine sorridendo - E perché non vedo l’ora di leggere il suo romanzo.
    - Non capisco, ma va bene lo stesso. A proposito, grazie per avermi avvertita in tempo. Quel Lagnoso avrebbe potuto darmi problemi - continuò la Malefica.
    L’Innominabile la guardò innervosito.
    - Sei una mia cliente e poi mi avrebbe innervosito perdere tutte le anime che hai raccolto in questi anni - disse guardando la folla di mostri che li circondavano - A proposito, ti ricordi della postilla 2.3 del contratto?
    - No, cosa intendi? - chiese la Malefica ravvivandosi i capelli.
    - Quella che mi permette di reclamare la tua anima nel caso tu mi venga a noia?
    La Malefica s’irrigidì giusto un attimo prima di sparire nel nulla insieme a tutti i suoi mostri.
    - Strega, s’era montata la testa - mugugnò fra se l’Innominabile.
    Finì di sistemarsi il pollice, si sistemò la giacca nera, guardò un’ultima volta verso l’orizzonte alla ricerca del placido trotto di Inchiostro e, sorridendo, sparì.

    Fine

    Edited by Peter7413 - 1/10/2011, 11:16
     
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  2. Alessanto
     
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    Letto.

    Molto, molto, molto carino.
    Mi sono divertito. Un grottesco? Un western? Bah! Non mi interessa. Mi ha fatto passare dieci minuti di svago e questo è quello che conta. Mi sono piaciuti i personaggi e il modo in cui li fai parlare. La confusione c'è ma fa parte del gioco.
    In qualche punto, complice la velocità forse, si perde un po' il controllo di chi dice cosa e bisogna tornare indietro. Nulla però che non sia sistemabile.


    Voto 3 (pieno!)
     
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    Losco Figuro

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    Bel racconto, divertente e originale, anche se dovresti rivedere qualche frase perché alcune sono davvero un po' troppo lunghe e fanno arrancare in lettura, soprattutto nella primissima parte.
    Voto 3

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/10/2011, 01:44) 
    (una settimana prima di oggi)

    Serve specificare "di oggi"? :huh:

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/10/2011, 01:44) 
    Lagnoso, incuriosito

    Dovrebbe essere "il Lagnoso", non "Lagnoso", come anche varie volte dopo. Altrimenti dovresti dire che è detto "Lagnoso" e non "il Lagnoso"

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/10/2011, 01:44) 
    - Mi conosci. Meglio, evitiamo i preamboli - l’Innominabile gli sedette affianco

    "a fianco", "affianco" è voce verbale

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/10/2011, 01:44) 
    fai bye bye alla tua anima

    Mi sfugge il perché dell'inglese qui, comunque... hai fatto un miscuglio un po' strano, "bye bye" non si fa, si dice, quello che si può sia fare che dire è "ciao ciao"

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/10/2011, 01:44) 
    - Irina! Lei ci proteggerà dalla Malefica! - sentenziò infine lo sceriffo suggellando l’idea con un paio di pistolettate sparate a caso, ma in grado di ferire cinque persone e uccidere il trombettista.

    Ambigua. Hanno ferito cinque persone e ucciso il trombettista o no? Essere in grado di fare una cosa e farla effettivamente sono cose ben diverse.

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/10/2011, 01:44) 
    La fiumana di commensali

    Mi sembra improprio commensali. Già gli avventori dubito stessero mangiando allo stesso tavolo, ma se poi aggiungi l'orchestra che di sicuro non stava a un tavolo per nulla...

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/10/2011, 01:44) 
    - Strega, s’era montata la testa - mugugnò fra se l’Innominabile.

    "sé"
     
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  4. federica68
     
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    eccomi!!

    non lo avevo letto nella versione precedente e devo dire che l'ho trovato molto ben scritto e divertente :-)
    ci sono sì, forse delle frasi un po' ridondanti che potresti togliere per snellire il tutto, per es

    CITAZIONE
    si sedette al tavolo fra Lagnoso e l’Innominabile, incuriositi dall’inaspettata piega presa dagli eventi.

    il lettore lo capisce che gli eventi hanno preso una piega inaspettata, e la curiosità dei personaggi è ben espressa dai dialoghi quindi potresti tranquillamente omettere l'osservazione del narratore

    oppure qui:
    CITAZIONE
    Il fuggi fuggi si tramutò in un rigurgito e la folla di disperati si allontanò dall’uscita fra botte, calci e sputi.
    - Non possiamo stare qui! Ci troverà! - sbraitò qualcun altro.

    non è ben chiaro quello che succede, loro iniziano a scappare e poi tornano indietro perche capiscono che la malefica è fuori? forse tutto questo passaggio della fuga/rientro nel locale va gestito un po' meglio

    comunque si tratta di cosine facilmente sistemabili, niente di che


    ah, un'altra osservazione, ma una una sola, giuro


    CITAZIONE
    chiese la Malefica ravvivandosi i capelli.

    svista, ravviandosi

    metto un 3 bello pieno e abbondante, peccato per la mancanza dei mezzi punti in usam :-(

    bacio
    a presto

    (ah, hai un pm.. ^_^ )


    Edited by federica68 - 2/10/2011, 18:25
     
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  5. Peter7413
     
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    Grazie Alessanto, CMT E Fede per i commenti. Sono contento che il racconto vi abbia divertito, la mia speranza era proprio quella! :)
     
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  6. Magister Ludus
     
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    Divertente, non un capolavoro, ma comunque mi sembra ben scritto e strutturato. Forse manca di qualcosa, di qualche dettaglio in più. Da fare un po' attenzione a delle virgole mancanti e ai punti per creare delle pause:

    Beh, in ogni caso, ecco il treno, addio Innominabile: dopo treno avrei messo un punto.

    - Addio Scrittore: e una virgola dopo addio.

    Per quale motivo lo sceriffo deve portare – e glielo porta – un fucile al lagnoso? E perché ha paura di un uomo disarmato?

    Ti segnalo:

    Chi le ha viste le ha viste fuori: una virgola dopo viste.

    un paio di pistolettate sparate a caso, ma in grado di ferire cinque persone e uccidere il trombettista: un paio sono due colpi, come possono colpire sei persone? :)

    sulle Prateria

    Finì di sistemarsi il pollice, si sistemò la giacca nera: ripetizione.

    Per me è un 3 non abbondante. Metto 3.
     
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  7. margaca
     
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    Bella storia: divertente, scorrevole, piacevole da leggere. Ottimi personaggi, ben descritti e caratterizzati. Dialoghi serrati e brillanti. Qualche taglietto però ci starebbe bene! ;-)
    Voto 3.
     
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  8. Epoch
     
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    Un bel 3 pieno!
    Riuscire a costruire un'ottima trama praticamente solo attraverso i dialoghi è una qualità rara: ricorda molto, non a caso, la costruzione di una sceneggiatura. Inoltre ho molto apprezzato la scansione cronologica in capitoli che tra l'altro, mischiando passato e presente, contribuiscono ad arricchire la suspance e la curiosità in chi legge.
    I personaggi mi sembrano ben delineati e nessuno è puramente strumentale: benché il Lagnoso sia di certo un elemento di distrazione, una specie di cameo per disorientare, è comunque una figura a tutto tondo senza la quale la storia perderebbe qualcosa. Deliziosa, poi, la Malefica! Per non parlare dell'originalissima trovata di inserire uno scrittore (sadico) alle prese con un demonio (bontempone): intreccio decisamente a effetto! Bravo!
    L'unico motivo per cui non ho messo 4 è che la storia forse avrebbe reso di più se distribuita in più caratteri ma mi rendo conto che probabilmente questo è un mio gusto personale mentre invece lo stile dell'autore è più asciutto e tendente alla sintesi icastica, piuttosto che al lento scioglimento della trama. A rileggerti, contaci ;)
     
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  9. Ashait
     
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    Comincio a leggere i racconti di questo USAM in ritardo... E comincio da te :)
    Il racconto lo avevo letto in prima stesura e già mi aveva convinto. Qui ancora di più. Questa volta il tuo background di sceneggiatore non fa male alla storia, anzi. La gestione dei dialoghi è impeccabile :)
    Poi i personaggi sono ben costruiti e ben utilizzati anche se, forse, potevi "allungare di più il brodo", usando qualche carattere in più (ma so che ci stai litigando con questa cosa, quindi non calco la mano più di tanto).
    La scrittura è scorrevole, nessun errore grave (ma non ne fai praticamente mai)
    Facciamo che è un 3,5 ma siccome son sempre buona, questa volta metto 3 (e mi riservo il mezzo punto per il prossimo USAM).
    Bacio, Paola
     
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  10. rehel
     
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    Carino, sì. Divertente, abbastanza. Un buon prodotto, indubbiamente. Tuttavia non mi scalda più di tanto. Forse perché scritto per ULAM e quindi, comunque, realizzato sulle suggestioni, ispirazioni, atmosfere di un altro scrittore? Ovvero, non venendo fuori dalla tua anima risulta comunque un qualcosa di meno "sentito"?
    Lo dico chiedendolo contemporaneamente anche a me stesso. Ho realizzato una volta una storia per ULAM e ho provato un po' questa sensazione.
    Apprezzo comunque la buona fattura dell'insieme e voto un tre pieno.
     
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  11. Fini Tocchi Alati
     
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    Ciao Pete!
    Divertente, si legge in un attimo, però... c'è un però.
    Mi è parso di leggere una sorta di riassunto. Ci sono milioni di personaggi e ognuno ha il suo quarto d'ora di celebrità, però non lasciano il segno. A parte il Lagnoso, più originale degli altri due, che però scompare quasi subito. I dialoghi, come al solito, sono ben costruiti, però verso il finale perdono un po' di incisività e diventano ridondanti. Per esempio, ci sono battute lunghissime che servono solo per informare il lettore.
    Il finale pure mi è sembrato troppo sbrigativo, come se avessi fretta di chiudere (c'è una ripetizione "sistemarsi... sistemò").
    Insomma, forse è una storia che avrebbe meritato uno spazio maggiore.

    Il mio voto è 2.
    A rileggerti, sempre con piacere.
     
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  12. Juri TNT
     
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    Ciao Peter!

    Commento ;)

    Il racconto non mi convince del tutto.

    NUCLEO: buono, gli elementi avventurosi e divertenti ci sono tutti.

    STILE: a volte regge a volte no, potresti semplificare e migliorare.

    AMBIENTAZIONE e PESONAGGI: ecco i punti deboli, per me. L'ambientazione è quasi inesistente a livello di dettagli, cioè a parte nomi di luoghi e personaggi,(buoni!) siano nomi propri o "pianista", non c'è altro. Mi è sembrato un mondo di cartone per l'assenza di focalizzazione di ciò che circonda i protagonsti; intendo dettagli quotidiani, umani, come polvere, sudore, e altro...
    Sui personaggi, idem. Il musico, il barista, lo sceriffo... se non specifichi niente il racconto si appiattisce, i persnaggi il lettore li immagina come stereotipi e non come vorresti tu ;)

    STRUTTURA: buona la parte finale e quella iniziale. Per me dai un po' troppo peso alla scena della Malefica e al fatto che tutti hanno paura e si rinchiudono, a discapito, per me, del doppio gioco dello Scrittore.

    INCIPIT: per me a livello di stile lo puoi rendere più accattivante

    FINALE: idem

    Passaggi particolari che non mi sono piaciuti:

    CITAZIONE
    legato come un salame e assicurato come un bagaglio sulle chiappe del quadrupede.

    Semplificabile

    CITAZIONE
    Erwin Falltears, detto il Lagnoso, era arrivato a piedi a Springbreak con in una mano una bottiglia di whiskey e nell’altra il lazo con cui teneva imbrigliato lo Squartatore delle Badlands, taglia di 100 dollari per spalla. SOGGSi fermò di fronte all’ufficio dello sceriffo,

    Da "Si fermò..." il soggetto può essere confuso.

    CITAZIONE
    cosa atipica già di per sé, ma ancora di più considerate le dimensioni semiciclopiche dell’uomo in questione.

    Semplificabile

    CITAZIONE
    Gli abitanti della cittadina s’immobilizzarono, terrorizzati: quella scena l’avevano vista altre volte. Lo Squartatore delle Badlands se ne stava in disparte, buono e un po’ tremante.

    Esempio di scena poco connotata a livello di dettagli, per me ;)

    CITAZIONE
    A proposito, grazie per avermi avvertita in tempoSTIL

    Scontato

    CITAZIONE
    Mi è dispiaciuto non trovare la Malefica: un essere infernale avrebbe potuto subito smascherare il tuo inganno, strano non averla trovata quando vi ho portati nel luogo in cui mi ero imbattuto nelle sue impronte.

    Semplificabile



    Passaggi che mi sono piaciuti:

    CITAZIONE
    - Addio Scrittore - rispose l’Innominabile, ancora sorridendo, appena un attimo prima che il suo corpo scoppiasse in mille pezzi schiacciato e maciullato dalla forza della locomotiva

    Buon episodio a livello di struttura.

    CITAZIONE
    Comodamente seduto a circa cinque metri dalle rotaie nel bel mezzo della Prateria delle Sandsmiles, Jack Typewriter estrasse dalla sua sacca il taccuino che riportava sulla copertina il nome di Jimmy Threeballs, lo aprì e lo consultò prima di rivolgersi all’Innominabile, comodamente legato e adagiato in mezzo alle rotaie.

    Idem



    VOTO: 2+


    Alla prossima!
     
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11 replies since 1/10/2011, 00:44   372 views
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