Lo scarafaggio

di "Marco Migliori"

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. sgerwk
     
    .

    User deleted


    Lo scarafaggio, largo più del doppio dei binari, veniva verso la locomotiva ferma.
    — Quanto ci mettono? — chiese Rocco, le mani serrate sulla leva della velocità.
    Alzai le spalle.
    — Fra poco ci sarà addosso. Io faccio marcia indietro.
    — Sta' fermo. Stanno scendendo. Ci vuole un po' a scaricare l'artiglieria pesante.
    — E intanto noi stiamo qui ad aspettare quel coso. Guarda le zampe. Potrebbe sfondare i vetri senza nemmeno accorgersene.
    — Calmati.
    Rocco si girò a guardare indietro. — È per il ponte. Sanno che sul treno c'è lui.
    Immaginai il ponte, chiuso per sempre nella sua gabbia biomeccanica grande la metà di un vagone, ma libero di guardare il tessuto profondo di cui è fatto lo spazio. L'arma più potente in nostro possesso.
    Intanto, lo scarafaggio continuava ad avanzare. Era a una ventina di metri dalla locomotiva, e non sembrava volersi fermare.
    — Io faccio marcia indietro — ripeté Rocco.
    — Fermati! Sembra che voglia girare.
    Si era solo spostato un po' di lato, ma avevo detto così solo per tranquillizzare Rocco. Invece, lo scarafaggio stava girando, togliendosi dai binari.
    Ora vedevo anche il risultato del colpo del cannone a distorsione: dopo circa un chilometro, i binari si allargavano formando un specie di piazza circolare larga almeno duecento metri.
    Rombo di cannone, alle mie spalle. Uno sbuffo sulla testa dello scarafaggio, che si adagiò sul terreno.
    — Aspettavano che si togliesse dai binari — dissi.
    — È morto — urlò Rocco. — Morto! Ce l'abbiamo fatta! Ehi, è morto vero? Cosa guardi?
    Scossi la testa. Ora che era morto mi faceva un po' pena. Ormai era diventato troppo diverso da tutti i suoi simili perché la sua vita avesse ancora veramente un senso.
     
    .
  2. Ashait
     
    .

    User deleted


    Bello! Io per la fantascienza ho un debole, ma anche per la bella scrittura, e qui ci sono tutte e due :P (e visto che il mio commento non conta per i voti finali, mi permetto di dirlo sperando di non suscitare le ire di nessun altro in gara).
    Tema preso alla lettera: binari, locomotiva... Ma la trasposizione fantascientifica gli dà un tocco personale in più.
    Ribadisco, ben scritto. Fino ad adesso, uno dei migliori che ho letto.
    Ciao, Paola
     
    .
  3. giudappeso
     
    .

    User deleted


    Okay, ho sentito suggestioni alla Starship Troopers (ma solo dopo la metà del racconto) e visualizzato questo scarafaggio enorme sui binari… quello che mi manca un po’ è il contesto per piazzare la scena. Ci ho messo un po’ a creare mentalmente il quadro completo, quindi non arriva subito e manca di fluidità, l’idea però è divertente e una volta entrato nell’ordine delle idee che è fantascienza (inizialmente avevo pensato a un film del genere animali giganti radioattivi eccetera), si capisce il discorso: “Immaginai il ponte, chiuso per sempre nella sua gabbia biomeccanica grande la metà di un vagone, ma libero di guardare il tessuto profondo di cui è fatto lo spazio. L’arma più potente in nostro possesso”. Che così com’è scritto, è suggestivo, ma non riuscivo a contestualizzare. Secondo me c’è qualcosa che non lo fa funzionare a pieno, ma l’idea e lo sviluppo mi piacciono. Il finale invece mi ha un po’ deluso, l’improvviso moto di pietà per lo scarafaggio gigante – solo perché è morto – non mi convince. Anzi, mi aspettavo che si rialzasse e facesse piazza pulita (anche senza testa, uno scarafaggio sopravvive finché non muore di fame), visto che sono molto resistenti a… be’, qualunque cosa. Ma non è questo l’importante, la morte del nemico ci sta e va bene così. È l’uscire di scena su una nota malinconica improvvisa, poco convincente… specie per un qualcosa di talmente alieno. Manca la giusta causa per una identificazione credibile tra uomo e scarafaggio gigante.
     
    .
  4. .:Lady Ice:.
     
    .

    User deleted


    Bello il racconto e buona la forma, niente da dichiarare. Apprezzo l’idea dello scarafaggio gigante e mi piace come è resa la tensione del quasi-scontro.
    Qualche dubbio su cosa sia questo “ponte” e quale sia la sua reale funzione, nel poco spazio a disposizione posso capire che sia difficile spiegare tutto quindi mi resta appunto questo dubbio, è legato anche alla natura dello scarafaggio?
    Purtroppo non sono un’esperta di fantascienza e molte cose mi restano un po’ oscure ^^"
     
    .
  5. Epoch
     
    .

    User deleted


    Impossibile non pensare alla "Metamorfosi" di Kafka, di fronte a quello scarafaggio gigante! Per cui sin dall'inizio catapulti il lettore in un'atmosfera di ribrezzo (almeno personalmente) e straniamento. Devo tuttavia confessarti che, non avendo molta confidenza col genere fantascienza, ho avuto serie difficoltà a seguire la trama e a figurarmi il contesto, le scene. Mi ha anche sorpreso il moto di compassione per l'insetto defunto: non me l'aspettavo, viste le intenzioni bellicose di uno dei due protagonisti! Comunque è ben scritto e incisivo, nonché originalissimo sia di per sé che rispetto al tema proposto. Alla prossima!
     
    .
  6. Frank Colton
     
    .

    User deleted


    Eccomi qua.
    Come chi mi ha preceduto non ho alcun rilievo da fare sulla forma e sull'esposizione: corretta, scorrevole, immediata e anche tagliente. I miei problemi derivano più che altro dal riuscire a inquadrare l'ambientazione e la trama: credo che queste rotaie e lo scarafaggio si trovassero in una sorta di metropolitana, laddove comunque c'era da effettuare un intervento di "rimozione" dell'ostacolo (lasciami passare questo termine) ma nel contempo ho come la sensazione che in realtà sia in atto una ribellione (da parte dello scarafaggio e dei suoi simili?) perché comunque si parla di dover proteggere un ponte e un arma racchiusa in un ambiente grande quanto un vagone. Tutto si assimila e si riduce con l'uccisione dello scarafaggio, ma il resto non ho capito, forse per mia pecca, dove debba portare e perché quest'arma (o persona potente) vada difesa o da chi. Dico che magari la responsabilità sia solamente mia perchè confesso che in ambiente fantascientifico o simili sono profondamente ignorante, non è un genere del quale sia mai riuscito a farmi rapire.
    A rileggerti!
     
    .
  7. fra.maia
     
    .

    User deleted


    Mi piace come fa calare subito nella storia: trovarsi uno scarafaggio gigante e i dialoghi di chi lo sta fronteggiando dà immediatezza e stupore. Incuriosisce. Le uniche parti che non ho capito del tutto sono per il ponte - forse un accenno è troppo poco, dà colore, ma viene da chiedersi quale sia il legame con lo scarafaggio, è passato da lì?, dovevo capire più di quel che ho fatto? – e la dinamica dei colpi di cannone: vede il risultato, ma quando è stato sparato il colpo?
    La riflessione finale invece mi è piaciuta molto, già che si parla di senso, mi ha aiutato a darne uno alla storia che fino a quel momento era sì, piacevole da leggere, ma non avendo compreso del tutto il contesto, mi lasciava un po' di vaghezza. Almeno mi hai dato un sentimento che posso condividere, pur non sapendo chiaramente quello che succede. Una chiave di lettura che mi fa pensare che forse anche nel destino degli uomini che parlano ci sarà qualcosa di simile a ciò che il protagonista prova per lo scarafaggio. Un mondo instabile, dove è difficile trovare il senso. E' proprio quando finisce mi verrebbe voglia di andare avanti a leggere.
     
    .
  8. tzenobite
     
    .

    User deleted


    per quanto mi ritenga un appassionato di fantascienza, e questa sia indubbiamente una scheggia di hard sf, nn capisco la storia. mi ha lasciato indifferente la situazione descritta, mi pare di nn riuscire a comprendere la cornice in cui situarla. c'e' uno scarafaggio che vuole assaltare un treno perche' trasporta un "ponte" (tra vari dimensioni? da una delle quali arriva l'insettone?), i protagonisti traccheggiano per attirarlo in una specie di agguato, forse hanno gia' sparato e adesso ci riprovano. in cosi' poco spazio l'ambientazione mi sembra un po' traballante, la scrittura e', come mi sembra per tutti, ottima.
     
    .
  9. KillerQueen
     
    .

    User deleted


    Non mi ha convinto.
    Senza dubbio l'interpretazione del tema è originalissima, questo è un punto a favore, tuttavia ho fatto fatica a capire molti particolari, leggendo i commenti capisco di non essere l'unica. Potrei sbagliarmi, ma mi sembra uno di quei racconti che superavano il limite di caratteri nella prima stesura e che quindi si è costretti a tagliare. Non ho capito che cosa sia il ponte e non ho identificato l'ambientazione. Secondo me il brano è stato penalizzato molto dal limite di caratteri.
    Alla prossima!
     
    .
  10. strellima
     
    .

    User deleted


    Ciao sgwerg!
    Hai delineato una situazione surreale che, per gusto personale, non fatico a digerire. Mi hai ricordato Jonathan Carroll e il suo amore per i personaggi assurdi, introdotti brutalmente nelle storie con una naturalezza che si fa presto a condividere.
    Mi sarebbe piaciuto sapere di più sui personaggi, perciò avrei ridotto i tempi dell'azione a favore di qualche caratterizzazione in più. Il ponte, in particolare, rimane un enigma.
    Un racconto fantasioso, scritto con stile adeguato, che avrebbe guadagnato in sapidità se avessi "accontentato" di più la curiosità di noi poveri lettori.
    A rileggerti presto! :)
    Alessandra
     
    .
  11. Peter7413
     
    .

    User deleted


    Un racconto di fantascienza e già la cosa mi piace. Inevitabile il rimando immediato a Starship Troopers o, per i nerd videogiocatori come il sottoscritto, a Gears of War. Ho avuto la sensazione però che tu abbia avuto difficoltà con i caratteri e che sia stato costretto a tagliare. Non è chiaro cosa sia il ponte, non si capisce perché lo scarafaggione si tolga dai binari giusto per farsi uccidere, non si comprende il perché dei binari distrutti poco più avanti e la frase finale, senza un'adeguata preparazione per quanto riguarda una descrizione più accurata del conflitto in corso, risulta strana. Senz'altro un buon racconto scritto nel tuo solito brio, ma manca l'idea geniale cui ci hai abituato e i problemi che ho evidenziato ne minano la qualità generale.
     
    .
  12. =swetty=
     
    .

    User deleted


    Ho capito l'idea e tutto sommato non mi dispiace, ma il racconto non mi soddisfa. Questo "ponte" viene solo accennato e non si capisce come funzioni, a che serva, perché sia così importante nell'economia del racconto da dedicargi un intero pensiero del protagonista.
    Il finale è insoddisfacente: ok hanno ucciso lo scarafaggio, ma non sono stati i protagonisti che non muovono un muscolo per tutta la storia. E questa cosa gli crea un moto di compassione che è poco giustificata e sembra essere lì giusto perché è di moda essere buonisti con le creature ripugnanti.
    Ho qualche perplessità sul dialogo tra i due macchinisti, mi sembra poco da "addetti ai lavori", ma dovrei farlo controllare da qualcuno che ne sa di più per confermare l'impressione. Ho qualche perplessità anche sul fatto che si possa "far retromarcia" in modo così indolore su un treno.
    Questo mi genera una perplessità quasi fatale per il racconto: se una volta scaricata l'artiglieria il treno deve tornare indietro, perché loro non stanno andando all'altro capo del convoglio e restano invece lì?

    QUOTE
    Ora vedevo anche il risultato del colpo del cannone a distorsione: dopo circa un chilometro, i binari si allargavano formando un specie di piazza circolare larga almeno duecento metri.

    Caspita che vista.

    QUOTE
    Rombo di cannone, alle mie spalle. Uno sbuffo sulla testa dello scarafaggio, che si adagiò sul terreno.

    Questa è una cosa complicata da spiegare, ma vedrei meglio un presente. Ho capito che tutto il resto è al passato, ma in questo caso "che si adagiò" è un attributo e appunto lo vedrei meglio concordato al presente, visto che la frase è ellittica del verbo. Ma ripeto faccio fatica a spiegare perché.
     
    .
11 replies since 22/9/2011, 22:04   226 views
  Share  
.