Pendolari

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  1. fra.maia
     
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    La stazione era deserta, se non per un barbone che si riparava dalla pioggia. Presi a camminare sulla piattaforma, quando mi ricordai dello sciopero. Ti pareva che me andasse dritta una in quella giornata.
    Mi lasciai cadere sulla panchina metallica. Odiavo il mio lavoro. Dai capelli mi gocciolava l'acqua che avevo preso in strada. Una giornata di merda.
    Il barbone si avvicinò.
    – Lo vuoi un biglietto?
    – Per cosa? – risposi fra la confusione e la stanchezza.
    – Per il treno. Per che altro? Sei in stazione, vorrai mica prendere una nave?
    – C'è sciopero. Niente treni.
    – Ma io non sciopero. Vuoi un biglietto o no?
    Doveva essere ubriaco o matto. O entrambe le cose.
    – E dammi questo biglietto.
    L'uomo mi infilò nella mano un gettone rotondo di plastica rossa. Una scritta nera: ferrovia dei binari storti.
    In quel momento una luce verde comparve dalla galleria. Un ciuf ciuf come nelle giostre dei bambini risuonò nella stazione.
    Il treno si fermò e scese un uomo con la divisa rossa e luccicante di strass. S'inchinò e poi parlò con accento inglese.
    – Dove la porto questa sera? Bogotà? Instanbul? Sull'Himalaya?
    Diedi un'occhiata all'interno. Alcuni degli uomini e delle donne seduti a mangiare pasticcini e a bere da calici lavoravano nella mia stessa ditta. Gente musona o arrogante. Sembravano allegri. Ridevano.
    – Ho sempre voluto andare a Shangai.
    – Salga a bordo! Presto.
    Il treno ripartì con un lungo fischio. Il barbone mi salutò con un fazzoletto. Mi sentii diventare leggera, fino a che i piedi si staccarono da terra e incominciai a galleggiare nella carrozza. Galleggiavamo tutti, mentre il treno pareva curvarsi su un lato e zigzagare.
    Partì anche la musica: un suono di fisarmonica e di violino.
    Sorrisi, finalmente.
     
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  2. Ashait
     
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    Ma che bella interpretazione del tema!
    Mi è piaciuta. Piaciuta l'idea, piaciuto il fatto che lei sia talmente distrutta dalla giornata appena trascorsa che dia retta al barbone, cosa che probabilmente in una giornata normale non avrebbe fatto. Bella l'idea che sul treno ci siano i suoi colleghi, che lei vede sotto un punto di vista nuovo. Mi è piaciuto, complimenti.
    Ciao Paola
     
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  3. giudappeso
     
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    L’interpretazione è pittoresca, anche se un po’ mi ha ricordato Nessundove di Gaiman (che sto leggendo in questi giorni), però il tutto è sviluppato in una chiave leggera e nel poco spazio concesso alle battute. Il ritmo è buono e cattura quasi subito, anche se all’inizio ammetto di aver pensato: «Uffa, un flusso di coscienza…» invece hai saputo gestire una chiave narrativa che rischia di cadere nella noia attraverso la monotonia del tono narrativo. Buon risultato, una fotografia surreale di un momento che sembra iniziare banalmente.
     
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  4. Frank Colton
     
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    Un approccio piuttosto originale e molto gradevole.
    Dettaglio:
    CITAZIONE (fra.maia @ 22/9/2011, 22:52) 
    Ti pareva che me andasse dritta una in quella giornata.

    Credo manchi un ne. Inoltre perché scegliere "quella"? Secondo me non ci sta bene, mi distanzia un evento che poteva benissimo essere avvenuto più recentemente.
    Stile scorrevole, immediato e intenso nel contempo. Si percepiscono con chiarezza le emozioni contrastanti che invadono la storia nel suo avvicendarsi senza risultare pesanti. Come ti dicevo l'idea è molto carina, e ben sviluppata nel margine ridotto a disposizione.
    Sì, mi è piaciuto. A rileggerti!
     
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  5. Epoch
     
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    Non male direi: la storia parte come una normale uscita dal lavoro, alle prese con lo stress metropolitano. E poi decolla verso l'assurdo, molto piacevolmente. Hai reso bene lo stupore, quasi ipnotizzato, con cui la donna guarda il treno e i suoi passeggeri e la docilità con cui cede all'invito di unirsi ai viaggiatori. Una lettura originale del tema che si chiude con un affascinante viaggio oltre il tempo e lo spazio: sui binari della fantasia. Brava! A rileggerti
     
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  6. .:Lady Ice:.
     
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    Mi è piaciuto davvero molto questo racconto! Un’interpretazione fantasiosa e sognatrice. Bella la figura del barbone che si avvicina offrendo il biglietto, ben gestito il dialogo che incuriosisce il lettore che si chiede chissà quale sarà il suo segreto.
    Bella la soluzione finale di un treno fantastico che può portare ovunque si voglia donando un sorriso liberatorio ai pendolari musoni e frustrati.
    Buono anche lo stile, niente da segnalare. Un’ottima prova, complimenti :)
     
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  7. tzenobite
     
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    bello bello, gia' commentato altrove :)
     
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  8. strellima
     
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    Ciao fra.maia!
    Altro racconto interessante, devo dire che questo minuti contati ha avuto molte buone prove, sarà difficile stilare una classifica.
    Una situazione immaginifica, quasi fiabesca, anche se non ti nascondo che ho provato sensazioni di diffidenza verso questo misterioso bigliettaio, e che fino all'ultimo ho sperato avessero fondamento. Sarebbe stato uno sviluppo interessante :)
    Anche qui una vaga sensazione di già visto, mi ha ricordato tanto il binario nove e tre quarti in cui Harry Potter attende il treno per andare a Hogwarts :D
    Ho apprezzato l'atmosfera sospesa che sei stata in grado di ricreare, e il fatto che lei alla fine sia convinta a salire sul vagone proprio per la presenza di persone che conosce, un po' come quegli sconosciuti che convincono i bambini a salire sulla loro macchina dicendo di essere amici dei genitori. Inquietante. Effetto voluto o non voluto?
    In ogni caso un buon pezzo, a mio parere.
    A rileggerti presto,
    Alessandra
     
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  9. KillerQueen
     
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    Davvero un bel racconto. Credo che sia stato uno dei pochi a non essere penalizzati dai pochi caratteri a disposizione, secondo me va benissimo così. L'unica pecca è il rispetto del tema, se invece di "ferrovia dei binari storti" si fosse chiamata in tutt'altro modo non sarebbe cambiato niente.
    Altra perplessità: se un tizio si avvicinasse a me dicendomi apparenti assurdità e se pensassi all'ubriachezza, credo che me ne andrei senza pensarci due volte!
    Alla prossima!
     
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  10. fra.maia
     
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    CITAZIONE (strellima @ 25/9/2011, 18:53)
    Una situazione immaginifica, quasi fiabesca, anche se non ti nascondo che ho provato sensazioni di diffidenza verso questo misterioso bigliettaio, e che fino all'ultimo ho sperato avessero fondamento. Sarebbe stato uno sviluppo interessante :)
    Anche qui una vaga sensazione di già visto, mi ha ricordato tanto il binario nove e tre quarti in cui Harry Potter attende il treno per andare a Hogwarts :D
    Ho apprezzato l'atmosfera sospesa che sei stata in grado di ricreare, e il fatto che lei alla fine sia convinta a salire sul vagone proprio per la presenza di persone che conosce, un po' come quegli sconosciuti che convincono i bambini a salire sulla loro macchina dicendo di essere amici dei genitori. Inquietante. Effetto voluto o non voluto?

    Non ho pensato a uno sviluppo malvagio, perché non ho avuto il tempo di ragionare troppo, ma di certo quello che è surreale mi piace che mantenga sempre un'aurea di "né buono, né cattivo", chi lo sa magari proseguendo i viaggiatori sarebbero finiti in qualche fabbrica di Shangai a costruire trenini giocattolo per un'oscura organizzazione che recluta la gente triste attraverso barboni in incognito. Trenini costruiti con ossa umane, intendo.
    No, alla fine, il tempo scadeva e ho preferito dare sollievo ai pendolari, solo quello.

    CITAZIONE (KillerQueen @ 26/9/2011, 13:14)
    L'unica pecca è il rispetto del tema, se invece di "ferrovia dei binari storti" si fosse chiamata in tutt'altro modo non sarebbe cambiato niente.
    Altra perplessità: se un tizio si avvicinasse a me dicendomi apparenti assurdità e se pensassi all'ubriachezza, credo che me ne andrei senza pensarci due volte!

    Grazie! Il tema dei binari storti nelle intenzioni giocava anche sul fatto che, oltre al nome, fosse una ferrovia accessibile solo a chi ha avuto una giornata storta. Ed è facile trovare clienti fra i pendolari, quando piove, c'è sciopero e il lavoro che si svolge non è proprio quello dei sogni.
    Sulla reazione al barbone, quella credo sia soggettiva. Io qualche chiacchiera me la faccio sempre con chi mi si avvicina, a prescindere da quanto scoppiato appaia. Magari se mi puntasse una pistola, no, ecco. :fischio:

    Grazie anche a tutti gli altri commentatori. Partecipare a questa sfida era oltre che giocare, un piccolo esperimento per vedere come chi non mi conoscesse per niente reagisse a come scrivo. In realtà fra i partecipanti c'è chi ha già letto cose mie ed è divertente sentirsi in incognito. La maggior parte di voi non mi conosce, ma qualcuno sì e ora mi manderà aff... anche se la persona che più ha letto i miei racconti ancora non mi ha commentata :asd: e credo che sia l'unica che potrebbe sgamare da come scrivo che sono io.
    Ma forse non è così facile come pensavo.
     
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  11. Peter7413
     
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    Eccomi anche a te!
    Un approccio particolare per una visione originale. Quello che non mi convince è la mancanza totale di contrasto, se si esclude il breve momento dello scambio con il barbone. Ho sperato anche che fosse la Morte, lei non sciopera mai e sì, a quel punto puoi andare dove vuoi, forse. Invece no, troppe persone che conosceva sul treno e non hai sottolineato, che so, il fatto che fosse da un po' che non le vedava in giro, tanto per dirne una. Così com'è, devo essere sincero, mi convince poco: una prova sicuramente positiva, ma leggera e che scorre via senza lasciare il segno. In ogni caso questo è il mio punto di vista e mi rendo conto di essere, in questo contesto, una voce un po' fuori dal coro.
    Chiudo dandoti il benvenuto qui su Minuti Contati e a rileggerti presto.
     
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  12. fra.maia
     
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    Fuori dal coro ma intonata con l'autrice ;)
    Grazie del commento e del benvenuto.
     
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  13. =swetty=
     
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    Una sera ero a Zurigo e stavo aspettando il tram. A un certo punto arriva un convoglio speciale: dentro una luce blu e gente allegra che balla e festeggia. Ecco, questo racconto mi ha ricordato quell'episodio.
    Una storia molto onirica e ben raccontata, anche se in alcuni punti andrebbe rivista per via di alcune imprecisioni.

    QUOTE
    Un ciuf ciuf come nelle giostre dei bambini risuonò nella stazione.

    A parte che le locomotive non fanno ciuf ciuf entrando in stazione, è un ruore che difficilmente "risuona".

    QUOTE
    S'inchinò e poi parlò con accento inglese.

    Se è un treno magico, perché l'accento?

     
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  14. fra.maia
     
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    CITAZIONE (=swetty= @ 29/9/2011, 13:32) 
    CITAZIONE
    S'inchinò e poi parlò con accento inglese.

    Se è un treno magico, perché l'accento?

    perché no? :D
     
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13 replies since 22/9/2011, 21:52   268 views
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