bondage train de vie

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  1. rehel
     
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    La nebbia gelida gli si arrampicava addosso come un serpente. Ma lui aveva dentro il calore datogli di una dose massiccia di alcool.
    I binari sembravano nascere da dietro una curva, oltre i platani isterici che proliferavano in quella landa desolata, più in là non si riusciva a vedere niente. Una pianura deserta solcata da due ottuse piste di legno e acciaio.
    Spostò lo sguardo più vicino. C’era della carne nuda legata alle traversine, un corpo esposto allo sbuffante mostro d’acciaio che l’avrebbe squarciato e fatto a pezzi. Sua moglie, e chi altri. Fra poco avrebbe avuto termine il loro decennale sodalizio. Quella scena era sempre stata ai vertici delle sue fantasie malate, ma questa sera l’avrebbe finalmente messa in pratica.
    Cercò di immaginare la sua faccia nel sentire il fischio del treno in arrivo. Non avrebbe potuto dire niente, non con quel bavaglio alla bocca. In ogni caso voleva godersi ogni attimo di quella situazione. Bearsi dei suoi occhi sbarrati, colmi di terrore.
    Si mise nel binario accanto, accovacciato a guardarla negli occhi; quanto la odiava, riusciva lei a rendersene conto? Restava una visione notevole. Carne tornita con abbondanza nei punti strategici, capaci di ammaliare un uomo fino a sconvolgerlo.
    Sentì un fischio lontano, avvertii l’eccitazione montargli dentro come una marea.
    Poi i fari bucarono la foschia, il rumore divenne fragore, delirio cacofonico. Il corpo di lei tremava tutto, cercava di liberarsi. Le corde tagliavano la carne, il bavaglio sanguinava.
    Venne nelle mutande. Una frazione di secondo prima che il treno lo spaccasse tutto e che la sua coscienza svanisse, ma non prima di capire che, confuso dai fumi dell’alcool, si era messo sul binario sbagliato.
     
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  2. Ashait
     
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    Qualche refusetto (un di al posto di da nella seconda riga), qualche aggettivo che mi sfugge (platani isterici? piste di legno e metallo ottuse?) probabilmente perché io - al contrario del tuo personaggio - sono sobria :P
    Bello il twist finale, storto al punto giusto.
    Un buon lavoro, baci P
     
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  3. Frank Colton
     
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    Dettagli:
    CITAZIONE (rehel @ 22/9/2011, 22:23) 
    Ma lui aveva dentro il calore datogli di una dose massiccia di alcool.

    A parte il ma dopo un punto, che a me personalmente non piace, il calore viene dato da una dose d'alcol, non di.
    CITAZIONE
    I binari sembravano nascere da dietro una curva, oltre i platani isterici che proliferavano in quella landa desolata, più in là non si riusciva a vedere niente. Una pianura deserta solcata da due ottuse piste di legno e acciaio.

    Qui invece non condivido molto la scelta di "sembravano nascere" oltre che la serie di aggettivi che dovrebbero enfatizzare metaforicamente la storia, ma che io trovo superflui: "ottuse piste/platani isterici".
    CITAZIONE
    C’era della carne nuda legata alle traversine, un corpo esposto allo sbuffante mostro d’acciaio che l’avrebbe squarciato e fatto a pezzi. Sua moglie, e chi altri.

    "Carne nuda" non mi piace, svia l'attenzione su quello che succede lasciando pensare a un corpo già squartato (lo era?). "Sua moglie, e chi altri" è una spiegazione, ma l'avrei esplicata diversamente (sempre secondo me e il mio punto di vista)
    Forse in questo testo c'è qualche piccolo dettaglio da rivedere ma nulla che possa impedire in maniera efficace la lettura. L'approccio al tema a mio avviso, oltre che azzeccato, è stato originale e interessante, per quanto forse mi siano mancate le motivazioni atte a dimostrare un comportamento del genere da parte del marito di lei, per quanto poi lo spazio di esplicazione del testo fosse comunque ridotto e rilasciato quindi alla considerazione di una fantasia malata. Certo, mi chiedo se c'erano state precedenti avvisaglie, che magari in una storia più estesa poteva valere la pena di esplicare.
    Bel finale, piuttosto inatteso. Scusa il mio essere prolisso, ma quando un racconto mi piace e mi stimola intellettualmente, reagisco così. Bella prova!
     
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  4. .:Lady Ice:.
     
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    Muwahwha *risata malefica* mi è piaciuto parecchio il finale con ribaltamento, già quando ho letto “si mise nel (sul?) binario accanto” ho capito come sarebbe finita e mi sono concessa un ghigno soddisfatto, non che poi non mi sia goduta comunque il resto.
    Scrittura non male, qualche perplessità sui platani isterici e le piste ottuse che non mi aiutano molto a visualizzare. Anche la frase finale non mi ha fatto impazzire, quel “lo spaccasse tutto” non mi suona abbastanza efficace, mi sembra un po’ troppo “soft” non so se mi spiego xD anche la ripetizione “una frazione di secondo prima” e “ma non prima” suona un po’ forzata, io rivedrei proprio l’ultima frase, magari spezzandola con un punto.
     
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  5. Epoch
     
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    Un tantino perverso, lo ammetto, ma il finale ripaga ampiamente! Complimenti davvero per l'idea del gioco crudele che si ritorce sull'aguzzino (con la "a" minuscola eh, per carità!) in modo del tutto inatteso e semplice. Diciamo che forse avresti potuto chiarire almeno un minimo il perché di quella vendetta ma non te ne faccio una colpa vista la ristrettezza dello spazio. I platani isterici e le piste ottuse, invece, non mi hanno proprio convinta: a volte la ricerca dell'aggettivo più efficace, incisivo, spiazzante, conduce su binari storti... ;-)
     
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  6. strellima
     
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    Ciao rehel!
    Inannzi tutto devo dirti che, sebbene non sia una fan dei platani isterici, le ottuse piste mi hanno convinta. Le piste sono ottuse perché mancano di versatilità, sono percorsi segnati dai quali non ci si può spostare neppure quando c'è un ostacolo sui binari.
    In questo caso la storia mi ha turbata. Mi sono immaginata quest'uomo che viene nelle mutande mentre osserva la "carne" legata sui binari, e la scena mi è apparsa molto vivida nella mente, segno che le hai dato una buona profondità. Hai usato tre volte la parola carne per riferirti alla donna. In altre circostanze, dato che si tratta di un pezzo molto breve, ti avrei sconsigliato la ripetizione, ma penso che in questo caso sia una parola che appartiene alla mente del personaggio, e che delinii bene la sua psicologia.
    Un buon racconto, con qualche eccentricità linguistica che personalmente non mi dispiace, segno che stai cercando di percorrere strade di scrittura non stereotipate, e dopotutto questo è il posto giusto per fare esperimenti.
    Ciao, a rileggerti :)
    Alessandra
     
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  7. fra.maia
     
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    Ben gli sta. Mi è piaciuto, sia per il tono della scrittura (tranne lo spaccasse tutto, troppo sbrigativo) fra l'ironico e il macabro, che per la trama. Mi sembra ben dosato fra descrizioni, pensieri e azioni. Il personaggio ha in poche righe una sua psicologia malata coerente, la scena si riesce a visualizzare bene, senza riletture. Forse la moglie mi è parsa un po' immobile e silenziosa nella prima parte, anche con un bavaglio immagino che una emetta qualche suono disperato, ma noi vediamo attraverso il marito che la liquida con carne e può starci. Un bel racconto, complimenti.
     
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  8. giudappeso
     
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    Le mie retine ti odiano per quel blu elettrico! :asd: Però il racconto procede bene e il finale è divertente. Solo questa frase: «Sua moglie, e chi altri», mi ha confuso per un attimo, poi mi sono reso conto che sottintendevi il punto interrogativo. Sarebbe meglio sostituire con: «Sua moglie. Chi altri?» giusto per non mettere un “inciampo” nella lettura, per ilo resto fila… come un treno. :sospysi: Scusa la battutaccia. :s...i:
     
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  9. tzenobite
     
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    bell'idea, bello il colpo di scena finale (detesto la gente che si lega e anche quella che si fa legare ;)), nn mi piace molto com'e' scritto, nn lo trovo scorrevole ne' tanto chiaro da visualizzare (ad es., una curva in mezzo alla pianura, dopo un boschetto di platani?)
    solo i punti strategici della donna ammaliano? perche', in fondo, la vuole ammazzare? solo per depravazione?
    mi piace molto l'inversione finale, ben gli sta (cit.)
     
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  10. Olorin
     
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    Mi è piaciuto; un brano che trae forza dal finale e che ha nell'esiguità del numero di caratteri un pregio piuttosto che un limite. Il tema era 'storti' e non 'sbagliati'... ci devo pensare un po' su.

    Alcune questioni che minano un po' la chiarezza:

    CITAZIONE
    La nebbia gelida gli si arrampicava addosso come un serpente.

    ho compreso l'intento di sintesi tra il salire dei vapori e il loro avviluppare il corpo in spire, ma il verbo 'arrampicare' con la sinuosità del serpente, proprio non riesco a digerirlo.
    CITAZIONE
    I binari sembravano nascere da dietro una curva

    qui crei un immagine molto dinamica e di movimento, tanto che per diverse righe ho pensato che il protagonista stesse guidando il treno assassino.

    CITAZIONE
    Cercò di immaginare la sua faccia ... dei suoi occhi sbarrati, colmi di terrore.

    tutti quei 'sua/suoi' non indicano inequivocabilmente 'di chi'
    CITAZIONE
    Sentì un fischio lontano, avvertii l’eccitazione

    Era stato scritto in prima persona inizialmente, ammettilo! ;)

    CITAZIONE
    Una frazione di secondo prima che il treno lo spaccasse tutto e che la sua coscienza svanisse, ma non prima di capire che,

    c'è qualcosa che non gira con quel 'ma'

     
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  11. rehel
     
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    No, l'avevo scritto così fin da subito. Se noti ho postato per secondo.
    Si tratta di un errore che negli ultimi tempi mi succede spesso. :rolleyes:

    CITAZIONE (giudappeso @ 25/9/2011, 17:08) 
    Le mie retine ti odiano per quel blu elettrico! :asd: Però il racconto procede bene e il finale è divertente. Solo questa frase: «Sua moglie, e chi altri», mi ha confuso per un attimo, poi mi sono reso conto che sottintendevi il punto interrogativo. Sarebbe meglio sostituire con: «Sua moglie. Chi altri?» giusto per non mettere un “inciampo” nella lettura, per ilo resto fila… come un treno. :sospysi: Scusa la battutaccia. :s...i:

    Sai, non è una battutaccia. Lo diceva E.A.Poe, che un racconto deve filare come un treno verso la sua conclusione.
    Lo considero un grosso complimento.
    Quanto al blù elettrico forse avresti dovuto indossare un paio di occhiali da sole... :sunglass:
     
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  12. Peter7413
     
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    Bel racconto, mi è piaciuto. Bella l'idea del binario sbagliato, ben reso il finale. Qualche problema nella prima parte. Parte lento e si fatica a inquadrare la situazione. Si sente un po' la mancanza anche di un migliore sviluppo dei personaggi, cosa che avresti potuto fare moderandoti proprio nella prima parte (e mi riferisco alle descrizioni invero un po' pesanti). Il risultato finale è più che positivo, ma con una maggiore attenzione all'equilibrio e alla chiarezza del racconto sarebbe potuto essere ben superiore. Ottima l'implementazione del tema.
     
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  13. KillerQueen
     
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    Il racconto, nel complesso, mi è piaciuto.
    Le descrizioni l'hanno un po' appesantito e i binari ci sono ma non sono storti, di positivo sei però riuscito a dare molto impatto alla scena finale del racconto.
    Comunque, il tizio, oltre a essere ubriaco è proprio scemo, ben gli sta!
    L'assenza di spiegazioni non la trovo una cattiva scelta, meglio evitare di spiegare che farlo in pochissimi caratteri, secondo me.
     
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  14. =swetty=
     
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    La parte migliore di questa storia è il finale, una fatale sbadataggine. Il resto però mi soddisfa poco, a cominciare da lei che non si capisce come sia legata, dato che lui accovacciato può guardarla negli occhi. Dice che è legata alle traversine e non alle rotaie: in questo caso lei ha una certa probabilità di salvarsi.

    Ci sono diverse espressioni non chiare al limite dello spiacevole:
    QUOTE
    i platani isterici
    [...]
    ottuse piste di legno e acciaio
    [...]
    sbuffante mostro d’acciaio
    [...]
    delirio cacofonico

    (le locomotive moderne tra l'altro non sbuffano).

    Ho invece apprezzato l'idea che chiami la moglie "carne" e "carne nuda", mi sembrano coerenti con tutta la visione che lui ha di lei.

    QUOTE
    La nebbia gelida gli si arrampicava addosso come un serpente.

    Non funziona proprio così la nebbia, se non nei film dell'orrore.

    QUOTE
    Quella scena era sempre stata ai vertici delle sue fantasie malate,

    Con questo giudizio si esce dal punto di vista dell'uomo.

    QUOTE
    Cercò di immaginare la sua faccia nel sentire il fischio del treno in arrivo.

    Come sarebbe a dire? Ne vede ogni dettaglio e ha bisogno di immaginarla?

    QUOTE
    Si mise nel binario accanto, accovacciato a guardarla negli occhi;

    In che senso "nel"?
     
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13 replies since 22/9/2011, 21:23   328 views
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