L'Occhio di Arge
  • Poll choices
    Statistics
    Votes
  • 3
    55.56%
    5
  • 2
    33.33%
    3
  • 4 (max)
    11.11%
    1
  • 1 (min)
    0.00%
    0
Guests cannot vote (Voters: 9)

L'Occhio di Arge

di Daniele Picciuti (horror - 30mila car. circa)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. silente2.0
     
    .

    User deleted


    Dunque.

    Tutte quelle E accentate e le d eufoniche potrebbero costarti il declassamento da Aguzzino a Sorvegliante Semplice, lo sai?, soprattutto considerando che sottolinei che il racconto è la versione post-macelleria. Correggi!!! :D

    Sono sempre molto affascinato da queste vicende dal sapore lovecraftiano, e, in generale, da tutto ciò che coniuga mare e horror. E vado sempre in brodo di giuggiole quando ho a che fare con strutture non lineari, che inseriscono flashback e vari punti di vista. Per non parlare della narrazione al presente, che adoro come il tiramisu.

    Però, mi sembra che il racconto, nel complesso, viva un po’ troppo di alti e bassi, che non sia sempre equilibrato, e mi ha lasciato insoddisfatto in più punti.

    Bene, benissimo l’ambientazione, ben ricreata, resa credibile e malsanamente gradevole da immaginare per mezzo di poche parole e poche pennellate che lasciano impressi quegli scenari.
    Credo però che la storia abbia un bel potenziale inespresso, e l’accenno finale alla cultura greca poteva essere approfondito qua e là, seminando indizi, accenni, ammiccamenti. Si ha sempre un’impressione chiaramente lovecraftiana della vicenda, e quel finale, così piacevole e inaspettato, se sviscerato di più, avrebbe dato un’impronta diversa e molto più accattivante, nonché parecchio più originale del solito.
    Perché, sì, l’intreccio è discreto, ma mi sembra un po’ troppo veloce, con non troppo mordente. Lei che deve ritornare a casa per il Rito, lui che la segue e trova gli abitanti del paesino che gli scassano i maroni, per non parlare della conclusione buonista, troppo buonista. Sarebbero serviti più personaggi di contorno, più paesani bizzarri (il benzinaio, il barista e la mamma sono pochini, non si ha l’idea completa del villaggio dei dannati).

    Poi mi sembra che te la cavi troppo facilmente sul passato di lei e sul modo in cui lo tiene nascosto al moroso. Voglio dire, fanno un viaggio in macchina di svariate ore, avrebbero dovuto parlare, capire, e se lei proprio faceva la misteriosa lui avrebbe dovuto arrabbiarsi o preoccuparsi di brutto.
    E poi è tutto molto veloce. Uccide il benzinaio mostro, e okay, crede di salvare la fidanzata uccidendo la sua mamma, e okay, ma non trovo sempre credibile il rapporto odio/amore verso Maria, non sempre spontaneo, forse troppo artificiale.

    Lo stile mi pare buono, magari a volte ti soffermi troppo su espressioni poetiche che non stanno molto bene in un io narrante al presente, altre sei un po’ troppo svelto e servirebbe più grinta e precisione, ma comunque, nel complesso, si fa leggere bene.

    Un po’, dubbioso, infine, sulla struttura. Trovo anch’io troppo criptico il capitolo iniziale, che magari potevi inserire in una maniera più lineare nel corpo della storia, soprattutto considerando il fatto che è narrato in prima persona al presente, e dunque, tutto quello che succede prima del ritrovamento del corpo di Maria, è successo nel passato, e con questo tempo verbale avrebbe dovuto essere raccontato, per poi tornare al presente alla fine.
    Va be’, qui si entra in un campo di pura rompicoglioneria. :P

    Clicco 2. :)
     
    .
15 replies since 1/6/2009, 12:04   455 views
  Share  
.