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rehel
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Eccomi! Ti dico subito che io mi tengo più scarso di Alberto. Forse perché a me Lovecraft non piace (non mi è mai piaciuto).
Io separerei stile e intreccio. Lo stile è buono, l’intreccio invece mi lascia meno soddisfatto. Forse troppo abusato “il villaggio dei dannati” che metti in scena e che richiama fatalmente centinaia di altre storie. Forse il finale un po’ fiacco e al quale sempre Alberto fa una intelligente annotazione – troppo facile diventare uno di loro- , insomma, mi ha lasciato un po’ freddino. Hai cercato di ingarbugliare la matassa con l’inizio, e questo va bene, ma poi si capisce abbastanza presto (Troppo) che tipo di storia si leggerà e dove si andrà a parare. Le cose migliori, oltre allo stile, sono rappresentate dalla buona ambientazione, in certi passaggi ho avuto delle chiare “visioni” di quei luoghi. Un dubbio: ma devono sempre essere così mostri questi mostri? Non si corre il rischio di ingenerare l’effetto opposto? Una domanda: hai mai letto U BOOT di Alfonso Dazzi? Credo che nel web lo si possa ancora trovare. Leggilo, avrai una folgorazione. Una storia eccellente, durante la quale non si vede nessuna di quelle belve-mostro che devono esserci da qualche parte sulla nave. Eppure la tensione è tangibile. A proposito, che fina ha fatto Alfonso?
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15 replies since 1/6/2009, 12:04 455 views
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