L'Occhio di Arge
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L'Occhio di Arge

di Daniele Picciuti (horror - 30mila car. circa)

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  1. Otrebla Bla Bla
     
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    Ciao,
    per una volta ti leggo subito

    SPOILER (click to view)
    premetto che mi è piaciuto parecchio; ha un certo gusto alla Lovercraft che non è facile da beccare.
    Lo stile è a tratti un poco lento, in qualche passaggio un poco esagerato e fin tropppo ricercato considerata la situazione (soprattutto quando si tratta non di descrizioni, ma di riflessioni), ma scorre molto bene, sia nei dialoghi che nelle descrizioni. Molto bella l'ambientazione, anzi è messa giù in maniera splendida. L'idea non è certo nuova, ma è ben gestita per tutta la prima parte del racconto. Buoni anche i personaggi.

    Sono un pochino perplesso dalla struttura: non nell'impostazione, ma nel risultato. Nel senso che il primo capitolo (che poi è il penultimo) gioca a essere vago (giustamente), ma risulta un poco criptico perché mette troppe cose di cui il lettore non sa ancora i particolari; lo avrei preferito (ma è gusto personale), meno denso... solo un'introduzione con alcune cose da scoprire lungo la narrazione.

    Ho un problema, di poco conto, sulla scena dal benzinaio: nel senso che il vecchio è alla macchina, la macchina è vicina alla pompa, Fabrizio è "fermo accanto al distributore ", ma tutto quello che accade dopo sembra che invece siano a distanza di parcchi metri.

    Comunque mi è piaciuto... ma non il finale. Diciamo che le ultime 20 righe mi hanno deluso. Sia la spiegazione storica in tre righe, che invece avrei lasciato sfumata, in secondo piano, con qualche elemento messo qua e là, in modo che sia il lettore a rimanere un poco nel mistero e anzi, è una situazione che era ancora più affascinante nel mistero, perché il focus del racconto è su altro... ed è anche un gran bel focus.

    E il lieto fine ci sta male: è forzato, forzatissimo. La soluzione mi pare un pretesto, un robo posticcio, una roba alla McGuyver.
    Che muoia, che fugga impazzito, che venga eliminato o segregato... ma perché deve diventare, così facilmente, uno di loro? Secoli e secoli e poi bastano 5 minuti?
    Ecco. No.

    Ma il voto 3 te lo meriti tutto.


    VARIE

    -Nei dialoghi con il trattino, non serve mettere punti e virgole se dopo il trattino riprende il discordo indirretto. Ovvero non "- Vieni. – Gli faccio cenno di seguirmi ed entriamo insieme nel bar.", ma "- Vieni – Gli faccio cenno di seguirmi ed entriamo insieme nel bar."

    - "È uno di quei localini fatiscenti" - il diminutivo, per me, ci sta male

    -"che mi divelle il cuore" - !!!!!!!!!!!!

    -..."da dove venivo? e che sapevo .. ", "E’ un album" - refusi

    - E toglierei i tre puntini di sospensione nei discorsi indiretti (anche se sono i pensieri/riflessioni dei protagonisti).

     
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15 replies since 1/6/2009, 12:04   455 views
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