Vorrei un attimo
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Vorrei un attimo

di Stefano Sorice- genere ?- 5.800 caratteri ca

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  1. Cryptoptic
     
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    In ritardo ma arrivo.
    Una cosina, a parer mio un po' strana, ma che mi suonava bene.
    Consideratelo come una prova, l'ho scritto di getto.
    Segatelo pure ^_^

    VORREI UN ATTIMO

    Sai, ho appena finito di scrivere un racconto, ma mi fa schifo.
    Non è brutto, anzi forse la maggior parte delle persone lo troverebbe avvincente, ma io no. Mi provoca repulsione, nausea, fastidio. Ogni volta che cerco di leggerlo, ho la stessa reazione di quando mi si avvicina una persona sudata fradicia, ne senti la puzza da cinquanta metri e allora indietreggi, giri la faccia mentre lei ti parla, sperando che nelle narici si possa fare spazio un po’ d’ aria pulita.
    Ho iniziato a scriverlo cinque giorni fa, e l’ho finito ieri notte.
    Mi son detto: «Però! Niente male, un bel raccontino, non c’è che dire.» E mi sono ritrovato a leggerlo mille e più volte, perché c’è qualcosa di sbagliato al suo interno.
    É la storia di una ragazzina schizofrenica, le allucinazione che ha le fanno uccidere e mangiare i suoi genitori, uccide e uccide e si sazia di loro.
    Ma sono abituato ormai a scrivere di queste cose, quindi non è la perversa bellezza del cannibalismo a inquietarmi: e allora cos’è? Ti chiederai.
    É la ragazzina... i suoi occhi, quegli splendidi occhi azzurri. Ci sono un paio di scene spinte, robetta da niente, ma... ho vergogna non riesco a dirlo: non è una cosa normale!
    Capelli biondi, di seta, che al tatto danno una sensazione di pace, così la immagino, e so che li potrei accarezzare per giorni interi. Veste sempre una camicetta bianca, di quelle strette che portano il seno su e che ti fanno desiderare... ecco mi succede di nuovo... il mio essere uomo si manifesta quando penso a lei.
    Ho sentito un amico, gli ho chiesto se fosse normale provare attrazione, alla mia età, per una ragazzina; lui mi ha detto che non c’è nulla di male, che siamo uomini, e che la bellezza è sempre apprezzata. Ma se la bellezza in questione non esiste? É normale anche questo? Innamorarsi del frutto della propria mente, di passioni segrete che nessuno conosce, se non la carta su cui sono state scritte: è veramente così normale?
    Alice... così si chiama, sono geloso di lei. Possessivo, morboso, ho fatto morire il suo fidanzatino perché la toccava, la baciava e io non potevo farlo. Lei ha pianto e io mi sono sentito in colpa, ma anche libero: sarò l’unico ad amarla.
    E ora sai perché il racconto mi fa schifo, lo odio, lo evito. Non potrò mai averla, capisci? Non potrò mai baciarla o toccarle il seno, come faceva Franky prima che lei stessa, ma per mano mia, gli infilasse un coltello nello stomaco e gli mangiasse gli occhi: quegli occhi indegni che troppo a lungo l’avevano guardata.
    Amo lei e odio il suo mondo, quel mondo impossibile per me. Non potrò mai sentire il suo profumo, accarezzare i suoi morbidi capelli o sentire il suo caldo viso sul mio petto.
    Avrei potuto salvarla e darle tutto l’amore di cui ha sempre sentito la mancanza.
    Perché credi che Alice uccida? Perché credi che mangi gli altri? Non ha mai provato la calda sensazione di una persona amica. Quel pezzo di merda del padre la violentava da bambina, e io gli ho dato quello che si meritava, ora non potrà farle più del male, tagliato a pezzi e conservato nel congelatore in cucina.
    Ma lei ne sente la mancanza e mi tradisce... quando ha fame, fame di affetto, fame di un abbraccio, mi chiama, ma io non posso risponderle e corre dal padre, lo assapora, lo gusta.
    Così lo sente vicino, sente dentro di se una persona che l’ha amata, anche se a modo suo: quel calore da me non potrà mai averlo.
    Le ho regalato tante cose, tutto ciò che una ragazza potrebbe desiderare, ma è stato inutile. Continuava a piangere, a straziarsi il viso con le unghie, a rannicchiarsi nell’angolo più buio della sua cameretta: non lo merita!
    Basterebbe così poco, un attimo: datemi un attimo per stare con lei!
    Saprei rasserenarla, coccolarla, darle tutto ciò di cui sono capace: senza volere nulla in cambio.
    Dio, perché? Dai una gioia a questo misero essere: donami un secondo per baciarle i capelli…
    Ma ormai le mie preghiere rimarranno silenzio, inutili vaneggiamenti di un pazzo che si innamora di ciò che scrive; ma che male c’è? In fondo non siamo nati tutti per sognare?
    Ho scelto lei senza rendermene conto, o forse lei ha scelto me per gridare il suo dolore: io la conosco, chi meglio di me... Anima dolce in un mondo che la vuole cannibale e assassina, un microcosmo di odio che le ha trasmesso solo pena: ma lei è diversa. Lo fa per difendersi, per assaporare le persone che odia e ama nello stesso momento, per farle eternamente sue.
    Lo capisci, vero? Forse no... come potresti?
    Mi sorrideva, mi ha sempre sorriso, anche negli ultimi istanti della sua vita: mentre faceva il nodo, mentre si faceva passare la corda sopra la testa, mentre quella maledetta corda stringeva il suo collo...
    Dio, perdonami!
    Mi sono chiamato egoista, assassino, ma più mi offendevo, più mi rendevo conto che l’aggettivo da dover usare poteva essere soltanto uno: innamorato.
    La sua infelicità mi stava distruggendo e io non potevo far altro che liberarla da quel mondo di angoscia, che io stesso avevo creato per lei.
    Le lacrime si addensavano nei miei occhi, mentre disegnavo con maestria l’ultima scena della sua triste vita. Io le chiedevo scusa, scusa, scusa... perché quella corda l’avevo messa io.
    Nei suoi ultimi istanti, le urlai tutto il mio amore, ma la sua anima era già volata via.
    Ora sono qui a scriverti questa lettera, figlia mia, e quando tornerai papà non ci sarà più...
    Non andare in cucina, ti prego!
    Dovevo fare un’ultima cosa, prima di raggiungere Alice, dovevo essere come lei, vivere le sue emozioni, assaporare ciò che per lei era un sollievo... assaporare ciò che per me era stato amore prima di incontrarla... e l’ho fatto con tua madre.
    Ora raggiungerò quell’amore che tanto ho cercato, e che infine ho trovato dentro di me.
    Non mi importa se all’inferno o in paradiso: io e Alice staremo per sempre insieme.

    Ti amo e lo farò sempre.
    Papà

     
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  2. Daniele_QM
     
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    Bello!!!! :D
    SPOILER (click to view)
    Mmmm... intenso, il finale sorprendente si fiuta ma non si capisce bene quale possa essere... però non sono sicuro che mi soddisfi quello che hai scelto. Il racconto scorre e si "beve" per cui il mio voto stava puntando dritto sul 4, però il finale mi ha lasciato un po' d'amaro... per carità, che qualcuno moriva si capiva :D però avrei scelto qualcosa di diverso... tra parentesi quando ho letto "Alice" ho pensato si fosse innamorato del personaggio di Alice nel paese delle meraviglie... solo per questo ti do un 3.
     
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  3. shivan01
     
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    bravo Crypto, un grosso passo avanti!
     
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  4. Giurista81
     
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    CONSIDERAZIONI GENERALI

    Scritto molto bene anche se non in modo da rapire l’attenzione dello spettatore. La storia si sviluppa da un inizio a una fine nella cui parte centrale non c’è molto da segnalare.
    Il finale è un delirio che supera l’immaginabile, con lo scrittore che impazzazisce (io ci avrei visto molto meglio un lettore, piuttosto che un autore) e copia l’atteggiamento del suo personaggio (!?) e poi si suicida per raggiungerlo (forse da un punto di vista metaforico? Non s capisce bene). Secondo me, ti sei fatto prendere troppo dalla mano.
    Come ti ho detto, così come l’hai scritto, ci avrei visto un lettore compiere simili aberrazioni oppure in alternativa l’autore stesso, ma svincolandosi dal personaggio protagonista della sua storia - per quel che concerne il contatto che te gli fai bramare.
    Assenza di contenuto di fondo, seppure ci sia qualche guizzo non banale. Tra 1.5 e due, ti do due perché è scritto senza particolari errori.

    Giudizio: **

    CONSIDERAZIONI SPECIFICHE

    “ho vergogna non riesco a dirlo”. Virgola dopo “vergogna”

    “ Capelli biondi, di seta, che al tatto danno una sensazione di pace,” un punto e virgola al posto dell’ultima virgola?

    “ Perché credi che mangi gli altri? Non ha mai provato la calda sensazione di una persona amica.” Da un punto di vista di analisi criminologica, se ti può interessare, non è questo il movente per cui i cannibali mangiano le loro vittime (sembra che tu ti sia ispirato ad Hannibal Lecter, più che alla realtà)… Per cui la tua ”spiegazione” non è molto verosimile. Questa tua frase, invece, va già meglio: “ Così lo sente vicino, sente dentro di se una persona che l’ha amata, anche se a modo suo”
     
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  5. Cryptoptic
     
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    Grazie a tutti per la lettura! ;)
    Giurista:
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Il finale è un delirio che supera l’immaginabile

    Volevo fosse così, per far capire lo stato d'animo del soggetto che scrive, in questo caso l'autore stesso. Nella sua psiche, ormai bruciata :D , il suicidio è l'unico modo per raggiungere l'amore che lui stesso aveva ucciso.
    Un lettore che copia il personaggio di un racconto era troppo banale, a parer mio. E' un delirio, sì, ma anche la mente di una persona che si innamora di ciò che scrive lo è. E' lui che si fa prendere la mano, non io :P .
    Per il "punto di vista criminologico" non sono molto d'accordo. Non ci può essere un motivo oggettivo per cui una persona uccide e mangia. Se poi aggiungi a questo la follia di una persona che cerca di proteggere la sua "creatura", non l'accosterei nemmeno alle elucubrazioni di una mente "razionale", quale può essere quella di un profiler.
    Detto ciò, ti ringrazio per la lettura e per il commento. A presto.
     
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  6. Giurista81
     
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    Per un motivo criminologico non c'è un motivo oggettivo, ma uno psicologico c'è, e dipende dal killer che ti trovi di fronte.
    Nel tuo caso il movente - della ragazza, intendo - potrebbe essere la sensazione di abbandono, la paura di restare soli. Per questo il soggetto si ciberebbe delle proprie vittime: non accetta di esser lasciato solo (come magari lo era nell'infanzia).
    Non credere che dietro ai gesti più folli non ci sia un logica malata (studiati un po' di casi, se ne hai voglia). Se poi parli di schizofrenia il problema si complica ulteriormente e rischia di contrastare con ciò che aggiungi dopo.
    Lo schizofrenico, come saprai, ha una percezione distorta della realtà sia dal punto di vista visico che sonoro. Per cui agisce influenzato da questa visione e potrebbe cibarsi delle vittime per i motivi più disparati: fanatismo religioso, difesa contro pericoli immaginari, ma non per il movente che hai messo tu.

    PS: non ti sto dicendo cose che mi vengono in mente al volo, ma fino a qualche anno fa divoravo manuali di criminologia a raffica: in casa ne ho ancora una quindicina... :muro:
     
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  7. Cryptoptic
     
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    CITAZIONE
    PS: non ti sto dicendo cose che mi vengono in mente al volo, ma fino a qualche anno fa divoravo manuali di criminologia a raffica: in casa ne ho ancora una quindicina...

    Non era mia intenzione dire che stavi parlando solo per il gusto di farlo. :D
    Ma le motivazioni esplicitate dal "protagonista", sono quelle di una persona: innamorata, che probabilmente non ne sa niente di criminologia, e che si attacca a qualsiasi concetto pur di difendere la sua amata.
    So bene che le menti più folli hanno sempre una logica, ma siamo usciti fuori tema :D , qui stiamo parlando della "visione di una mente folle, attraverso una lente ancor più folle..."
     
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  8. Giurista81
     
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    Non mi convinci del tutto... e poi suona di "escamotages" per aggirare i problemi. Passo e chiudo. A rileggersi...
    :-)
     
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  9. Pestorg
     
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    CITAZIONE
    Mi son detto: «Però! Niente male, un bel raccontino, non c’è che dire.»

    l'azione è di ieri notte non puoi usare il presente.
    Il papà finale non ci azzecca, per metà del racconto sei sensuale, ti riferisci a lei in tanti modi. O lo usi subito per rimarcare la fantasia malata (ma io non lo farei) o lo elimini e basta.
    Sangue, macelli e occhi a parte sei un tenerone:
    CITAZIONE
    Non potrò mai sentire il suo profumo, accarezzare i suoi morbidi capelli o sentire il suo caldo viso sul mio petto.

    questa te le rubo per il mio prossimo scritto.
    Ci sono anche un alcune virgole da aggiungere, ma dato che sono l'ultimo che può parlarne, fai conto che non abbia detto nulla.
    A me è piaciuto, per come è scritto, nel senso che è breve abbastanza da non angosciarmi, però in tutto il testo avverto una nota quasi entusiasta, non so se stona però, potrebbe essere l'esaltazione del depresso che ha scoperto la cura ai suoi mali.
    di getto sarebbe tre, ma visto che sono stato molto tirato con gli altri racconti devo darti due. e' scritto bene, l'idea è simpatica ma, di nuovo, finito di leggere non ci ripenso su. Probabilmente il tema è troppo di nicchia, e io mi sento troppo poco scrittore, per condividere il delirio finale. l'accenno al tabu' incestuoso l'ho trovato esagerato.
     
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  10. Cryptoptic
     
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    CITAZIONE
    l'accenno al tabu' incestuoso l'ho trovato esagerato.

    ?
     
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  11. Jakken
     
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    SPOILER (click to view)
    Non male. Per me ci sta. Come si può cercare logica nella follia?
    La logica di un folle è logica solo per lui.
    Tipo: Mi sveglio, mi lavo i denti tre volte, faccio colazione, torno a letto, e ci piscio dentro. Ripetuto sempre diventa logico per me (folle), e per chi mi studia. Un bel giorno cambio la sequenza perché mi sembra più logico. E ci sta, benché chi mi studia non mi capisca più.

    Mi hai ricordato, tra l'altro, un passaggio di Inland Empire del mitico Lynch. In realtà, nel film, si parla di un'attrice che rimane prigioniera del suo stesso personaggio, e di altri che le fanno da spalla di volta in volta.
    Qui c'è qualcosa di simile che mi prende parecchio.
    Anche il suicidio finale ci può stare, ma lo farei accadere dopo un po'. Tipo: lo scrittore emula lei, e solo dopo, quando ne sente davvero la mancanza (ma lo devi far soffrire!), sempre avvolto nella follia, si suicida per raggiungerla.
    Io avrei fatto così. Ma, ripeto: come si fa a dire che lo schema di un folle non è corretto. Un folle potrebbe comportarsi correttamente in una sequenza che lo porta sino alla bancarella di un mercato, e poi colpire a casaccio senza che ci sia un movente vero. Un giorno potrebbe disturbarlo un colore, l'altro l'odore del baccalà.

    Editing: scritto piuttosto bene. Fai comunque una rilettura.

    Voto: 3, un po' combattuto... Diventerebbe più solido, per quanto mi riguarda, aggiustando il finale. (ovvio che non sto dicendo che l'epilogo giusto è quello suggeritoti. Ma lo è per me.)
    ^_^

    Edited by Jakken - 7/9/2008, 12:51
     
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  12. Pestorg
     
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    @ Cryptoptic.
    scusa ho travisato io! Il papà era riferito alla figlia reale. io pensavo che dicessi al personaggio in quanto figlia della tua immaginazione!
    Allora il voto è tre pieno, grave colpa da parte mia.
    Posso cambiarlo? ho commesso errore (domanda al monolito).

    In alternativa chiedo al prossimo che vota di aggiungere uno al punteggio (ovviamente se non vota già 4 di suo).
     
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  13. Jakken
     
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    CITAZIONE (Pestorg @ 6/9/2008, 15:08)
    Posso cambiarlo? ho commesso errore (domanda al monolito).

    Pestorg, purtroppo non credo si possa fare. È capitato anche nelle precedenti edizioni e il Monolito non ha fatto una piega. :aumm: Ma lui è immenso, insondabile, e Crypto capirà :sisi:
     
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  14. Cryptoptic
     
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    @pestrog: Non preoccuparti :D , è che mi aveva spiazzato l'ultima parte del commento.
    Only this
    Grazie per avermi letto e commentato :)

    @Jakken: Sono felice che tu sia riuscito a capire appieno l'essenza del "non racconto",
    Ora nominare lynch, per rispondere a un post su un mio racconto, è troppo :nghe: :nghe: :nghe: Credo di essere anche svenuto. :asd:
    Grazie per la lettura e per il voto.
     
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  15. Giurista81
     
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    Il commento rivolto a un altro lettore è stato tolto. Rimane, come logica USAM, il primo riferito al racconto.

    Edited by Jakken - 7/9/2008, 12:55
     
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33 replies since 6/9/2008, 00:20   506 views
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