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Cryptoptic
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Ciao Giò che dire, per citare Shivan "gran classe". Scritto come doveva essere scritto, il vaneggiar in poesia è sempre ben accetto (almeno da parte mia). Purtroppo però non riesco ad andare oltre il 2, per 2 motivi:
Il finale, il finale... livello altissimo per tutto il racconto e poi mi schiaffi 3 parole di una chiromante alla fine? CITAZIONE Sapere d’essere attesa m’inebria come la più potente delle droghe. Avere la certezza d’essere desiderata come anni, secoli fa. Attesa da membra forti, gelide, sinuose; puro desiderio, puro avvinghiare, stringere, togliere il respiro. Sono di là, sul divano. Dove li ho lasciati, dove di solito sono. L’uno accanto all’altro, l’uno sull’altro, l’uno stretto all’altro; dipende dal caso. Li adoro! Freddi, cerulei, lisci, nudi. Levigati come ciottoli, smussati, invitanti. Il loro sguardo m’ipnotizza, i loro occhi verdi, vitrei. I due soli amanti che non m’hanno delusa. Mai. I due soli amanti che non m’abbandoneranno. Mai. Qui, a mio parere, hai raggiunto il punto massimo di "tensione del vaneggiamento" , perchè poi divagare sulla sincerità?
A rileggerci
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