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avva_necate
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Anche questo è, di base, un buon racconto con un colpo di scena finale che funziona. Eppure non riesco ad appassionarmi completamente alla storia. Non è affatto la scelta del tema - riflessioni e umori della protagonista sull'abbandono imminente del suo compagno - a essermi "ostile"... anzi, ci sono dei momenti vivi ed efficaci, ma è il senso di rigirio (come avevo già accennato nel post per il racconto "Non sono un maniaco"), di continuo ritorno e sovrapposizioni di pensieri, che un po' mi fanno perdere la concentrazione e la scorrevolezza della storia. Lo stato d'animo della protagonista viene richiamato in modi simili e poco "caratterizzati", così da dare una sensazione di ridondanza. Il meccanismo del finale è ok, ma io mi sarei soffermato di più a costruirlo visivamente, con maggiore ritmo. Ricavo la personale sensazione di un finale meccanico, da fare e finire, un po' troppo veloce. Qui sotto le mie personali annotazioni sul testo. Occhio!
un’occhiata. Gli occhi --> si sente un po' occh che si ripete. Dieci minuti a occhi aperti a domandarsi perché mi dovrei alzare? --> meglio togliere il punto interrogativo. Se vuoi fare la domanda, metti un due punti dopo "domandarsi", oppure metti la battuta vera e propria. riempiendo a cucchiaiate la caffettiera cercò --> ci potrebbe andare una virgola. Era finita ma non riusciva; per prendere la tazzina ma Laura ritrasse la mano --> metterei una virgola dopo il "ma". con-vinta, par-cheggiate--> ? Rimase un secondo la schiena premuta contro il sedile --> forse manca un "con".
Do un 2, sebbene lo consideri, dal mio limitato punto di vista, tranquillamente oltre la "sufficienza" (ma non 3).
Ciao ciaooo, Stefano
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43 replies since 2/9/2008, 15:40 501 views
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