Ottima la forma come al solito. La storia è un po' strana, devo dirti la verità, ho fatto un po' di fatica ad afferrarla. Ipotizzo che si tratti di una variazione "a tema libero" sul famigerato 2012 anche se il finale è molto aperto e soggetto a interpretazioni. Mi pare di aver intuito che la Terra abbia una specie di rigenerazione, come fosse un uovo, o una fenice, che rinasca da sé stessa. Il messaggio è pura metafora, certamente il racconto è lontano un milione di miglia dalla fantascienza, con la quale, a parte la navicella spaziale, non ha alcuna relazione. Poco male, per carità! Il risultato è comunque gradevole ma richiede uno sforzo notevole per accettarne la logica interna e sequenziale degli eventi nonché una sospensione della credulità da overdose. Devo dirti, l'unica cosa che davvero ti biasimo è l'uso-stra-abusato del 2012, che, personalmente, come tema, mi sta un po' sulle ovaie, quasi quanto gli elfi (urgh!) o i vampiri (urgh!urgh!) (scusate il francesismo ma non ho trovato un'espressione più coerente per rendere bene l'idea). A parte questo, il racconto è gradevole, si legge volentieri fino alla fine e ha un non so che di mistico-soft che non irrita ma, anzi, piace. Direi un tre, però, un po' stiracchiato.