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  1. Peter7413
     
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    Innanzitutto benvenuto qui su minuti contati!
    Il racconto è in stile Toy Story; non l'unico della tornata, ma in questo caso l'immagine fatica a emergere. Ho dovuto rileggerlo più volte per chiarirmi ciò che volevi raccontare e non è sempre un bene. Si fatica a figurarsi il protagonista e non fornisci dettagli di altri personaggi. Il bambino è praticamente assente. Il tutto procede a ritroso, ma non fornisci appigli per il lettore, non so se mi sto spiegando. Non c'è nulla che spicchi e il messaggio stesso rimane ai margini. L'esperienza che ne risulta è incolore. Di contro, lo spunto iniziale è buono e il tema lo considero rispettato.
    A rileggerti presto!
     
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  2. strellima
     
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    Ciao!
    L'impressione che ho avuto leggendo questo racconto è che abbia puntato tutto sull'effetto sorpresa del rovesciamento. Il diorama è un tema che si presta bene a questo tipo di effetto, io stessa ho scritto un racconto per un'antologia (256k) intitolato proprio "Diorama", che usa lo stesso espediente di prospettiva, questo per dirti che anche l'idea mi ha dato un'impressione di "già visto".
    Detto questo, credo che al di là della bontà iniziale dell'idea, quello che davvero non fa funzionare questo racconto sia il fatto che abbia curato poco la scrittura, non dando importanza al "come" raccontare la tua storia, elencando azioni più che scegliendo le parole adatte a creare un'atmosfera. I fatti sembrano messi in fila per temporeggiare, per portare il lettore direttamente al finale. Letto così sembra quasi la bozza di un'idea da rimpolpare e mettere "in bella" (complice probabilmente il poco tempo a disposizione?).
    In ogni caso, alla prossima!
    Alessandra
     
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  3. tzenobite
     
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    non so se anche avendo piu' tempo o piu' caratteri a disposizione avrei scritto diverso, sicuramente ho molto da imparare se voglio scrivere davvero bene (e prima devo decidere se effettivamente lo voglia ;)), ma non mi piacciono le scritture di effetto, di atmosfera, ricercate... e di certo non scrivo come non mi piace leggere :)
    non mi conoscete, sono un po' una testa di cocco (traslitterazioni a piacere :)), in passato ho preferito non uscire su un'antologia su carta piuttosto che cambiare un racconto secondo i gusti di chi selezionava... :)
     
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  4. strellima
     
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    Se c'è una cosa che odio fare, e che di solito non faccio mai, è dire ad un autore "devi scrivere così anziché cosà". Noi non possiamo appiattirci l'uno sull'altro creando un enorme tomo di regole di stile e scrittura valido per tutti. Per quanto ci siano delle regole grossomodo condivisibili, dobbiamo sforzarci di permettere alla scrittura una sua personalità.
    Detto questo, cercavo di dirti cosa non avessi apprezzato del tuo racconto. Il fatto, appunto, che sembrasse una semplice esposizione schematica di un'idea (il rovesciamento di prospettiva), ma che tuttavia avesse ancora una voce incolore nel raccontarli.
     
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  5. tzenobite
     
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    della tua opinione ti ringrazio :) alberto sa, perche' gliel'ho detto subito dopo averlo scritto, che io sono il primo a cui nn piace il mio racconto :) pero' probabilmente se lo riscrivessi verrebbe suppergiu' uguale
    vero e' che mi manca l'allenamento, non scrivo con un minimo di regolarita' da un po', pero' come mi piacciono i racconti lineari e puliti nello stesso modo vorrei riuscire a scrivere
    magari con la pratica e il confronto, che qua dentro e' come mi era stato detto notevole, potro' ampliare lo spettro dei colori dei miei racconti :)
     
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  6. strellima
     
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    Giusto, e non dimenticare che un altro lettore potrebbe valutare il tuo lavoro in maniera molto diversa dalla mia (prova a dare un'occhiata alle classifiche e guarda come variano!). Tu leggi tutte le opinioni che ritieni educate e costruttive, prendi quello che ti sembra utile, scarta il resto e percorri la strada del tuo miglioramento. Quello della scrittura è un cammino più che mai personale :)
     
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  7. Olorin
     
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    Ragionandoci a freddo l’idea di base non mi dispiace, però non mi ha colpito subito, soprattutto a causa del modo in cui è stata volutamente gestita a livello stilistico. Molto monotono, quasi una fredda cronaca, persino il finale arriva come quel che probabilmente vuole essere: una rassegnata constatazione. La vicenda in sé è una ‘piccola’ tragedia, però, pur se narrata dal punto di vista di chi l’ha innescata e poi subìta, viene rappresentata solo come un succedersi di eventi. Insomma, non traspare sofferenza nel rammentare i fatti e la cosa mi lascia perplesso. Ho pensato si trattasse di una sorta di simulazione dei pensieri di una mente di plastica, però mi pare una scelta narrativa in cui si lascia per strada più di quel che si trova.
     
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  8. =swetty=
     
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    L'idea di un mondo che poi si scopre essere un mondo giocattolo non è molto nuova, sarà per questo che non mi è stato particolarmente difficile da capire.

    È il piano che mi lascia perplessa. Come prima cosa, per far deragliare un treno non serve deformare i binari, basta aprire le chiavarde, ossia i "bulloni" che tengono ferma la rotaia alla traversina. Non serve neanche svitarle completamente (è un classico sabotaggio).

    Il punto però è che un personaggio di un diorama non vede mai muoversi nulla e quindi non c'è nessun treno da far deragliare: i diorami sono rappresentazioni statiche.

    Se invece fosse un plastico, il deragliamento è quasi la regola, soprattutto se si tratta del plastico di un bambino, per cui non si capisce come possa questo cambiare le cose.

    Ah, e i diorami/plastici sono cose preziose e che si possono riparare: una rotaia piegata si può sostituire senza buttare tutto. Quindi perché il bambino butta tutto alla fine?

    QUOTE
    Forse se lo meritava...

    A che servono i puntini?

    QUOTE
    Rivisse lo stupore del momento in cui il bambino lo gettò nei rifiuti insieme al resto del diorama, come se fosse anche lui guasto, e il buio lo accolse.

    Non capisco la collocazione temporale: è la stessa della prima frase? In tal caso, i verbi sottolineati andrebbero al trapassato.
     
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  9. tzenobite
     
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    @olorin: vero, so che e' una narrazione piuttosto piatta, m'e' uscita cosi' :) spero di migliorare col tempo

    @swetty: i puntini mi piacciono un sacco anche se sono inutili :) vero, accidenti, boia la fretta: diorama=statico, plastico=dinamico :(
    se non le ricordo male, ma dovrei andare in cantina a vedere se ho ancora qualche scatola dell'epoca (se fosse sarebbe anche di valore, ormai, dopo 30 anni che abbiamo chiuso), i binari dei modellini sono incollati, non imbullonati, a differenza di quelli veri, pero' serviva un binario storto e in qualche modo dovevo mettercelo :)
    vero che puo' sostituire solo quello, infatti gli omini danneggiano anche altre parti, l'idea e' che il bimbo (viziato?) si stufi di tutto e se ne liberi
    la frase in breve e' "rivisse...e il buio lo accolse", se e' sbagliata non lo sapevo, l'intervallo temporale dalla prima all'ultima frase e' minimo
     
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23 replies since 22/9/2011, 21:33   316 views
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