COME FU CHE DIVENNI UNO SCRITTORE POSTUMO
  • Poll choices
    Statistics
    Votes
  • 2
    55.56%
    5
  • 4 (max)
    22.22%
    2
  • 3
    11.11%
    1
  • 1 (min)
    11.11%
    1
Guests cannot vote (Voters: 9)

COME FU CHE DIVENNI UNO SCRITTORE POSTUMO

di Giandomenico Righi - racconto autoironico (19.700 caratteri)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. giandorighi
     
    .

    User deleted



    Deluso dall'esito del concorso, l'autore rimosse il racconto e si suicidò.



    Edited by giandorighi - 21/8/2009, 10:06
     
    .
  2. papaditi
     
    .

    User deleted


    Incasinatissimamente simpatico, sembra quasi un esercizio per entrare nel famoso ufficio CAS (complicazioni affari semplici).
    interessante, non voto perchè devo rileggerlo con più attenzione.
     
    .
  3. Daniele_QM
     
    .

    User deleted


    In effetti è un po contorto, la scrittura risulta leggera e anche piacevole, sebbene a un certo punto sia la storia a risultare un po' pesante da portare avanti.
    C'è un po' di confusione tra personaggi reali, virtuali e fittizi e la coincidenza finale è effettivamente tosta da digerire anche se non stona con lo stile scanzonato della narrazione.
    SPOILER (click to view)
    Anche il fatto di suicidarsi per diventare famoso è un estremo poco credibile, che risulta tollerabile solo perché ne parla da morto. E il fatto che ne parli da morto è a sua volta un ripiego che non mi fa impazzire...

    Nel suo complesso, alla storia do 2.
     
    .
  4. giandorighi
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Daniele_QM @ 3/8/2009, 15:11)
    In effetti è un po contorto, la scrittura risulta leggera e anche piacevole, sebbene a un certo punto sia la storia a risultare un po' pesante da portare avanti.
    C'è un po' di confusione tra personaggi reali, virtuali e fittizi e la coincidenza finale è effettivamente tosta da digerire anche se non stona con lo stile scanzonato della narrazione. Anche il fatto di suicidarsi per diventare famoso è un estremo poco credibile, che risulta tollerabile solo perché ne parla da morto. E il fatto che ne parli da morto è a sua volta un ripiego che non mi fa impazzire...

    E' un racconto surreale e come tale va preso. Chiaro che il realismo non può essere il punto di forza (uno che decide di suicidarsi per diventare famoso e postumo vorrebbe essere una situazione comica paradossale). Alcune situazioni sono volutamente grottesche, per far ridere. Per esempio il dialogo con l'editore: non posso pensare che un editore non conosca Elias Canetti (;)). Oppure è surreale il fatto che a insaputa dello scrittore la moglie facesse proprio il mestiere della protagonista del suo romanzo... Il tono della narrazione è canzonatorio. Mi piacerebbe avervi fatto sorridere.
    Poi il voto basso ci può stare, specie se il racconto umoristico non piace.

    Grazie per aver letto e ciao,
    Giando

     
    .
  5. agatadellago
     
    .

    User deleted


    Papaditi ha simpaticamente già detto per me.
    ora faccio la parte dell'antipatica e ti faccio due minuscole segnalazioni:
    CITAZIONE
    Devo anche specificare bene, qualora non di fosse capito, che la mia idea iniziale era di diventare postumo solo virtualmente, come dicevo.

    CITAZIONE
    Quindi anche se anche la vita si interrompeva a quarant’anni

     
    .
  6. melantropo
     
    .

    User deleted


    Nel meccanismo definito surreale non comprendo come faccia un morto a scrivere: anche perché si dichiara che lui sta scrivendo una memoria, poi ritrovata tra i partecipanti a un concorso letterario. L'esercizio logico impone anche di chiedersi come abbia fatto lo scrittore esordiente a diventare famoso, e chi abbia steso la nota finale. Del guazzabuglio si ricorda la successione rutilante di locuzioni e il linguaggio colloquiale usato anche al di fuori dei dialoghi. Il sillogismo "se è tutto uno scherzo, nello scherzo tutto è lecito, allora tutto è lecito" trova giusta ricompensa, ma scarsa valenza narrativa.
    Voto 1.
     
    .
  7. giandorighi
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (melantropo @ 3/8/2009, 22:22)
    Nel meccanismo definito surreale non comprendo come faccia un morto a scrivere.

    Io mi starei stupito di più se un morto avesse scritto in un meccanismo definito reale.
    Interessante osservazione comunque, visto che chi commenta ha scelto per avatar una lapide.
    CITAZIONE (melantropo @ 3/8/2009, 22:22)
    come abbia fatto lo scrittore esordiente a diventare famoso

    Bè qualunque scrittore famoso prima di diventare famoso è un esordiente. Poi questo del racconto famoso nemmeno lo è diventato...
    CITAZIONE (melantropo @ 3/8/2009, 22:22)
    e chi abbia steso la nota finale.

    Ma l'autore della nota, no?
    CITAZIONE (melantropo @ 3/8/2009, 22:22)
    successione rutilante di locuzioni e il linguaggio colloquiale usato anche al di fuori dei dialoghi.

    Ahimé, io so scrivere solo come parlo.
    CITAZIONE (melantropo @ 3/8/2009, 22:22)
    Il sillogismo "se è tutto uno scherzo, nello scherzo tutto è lecito, allora tutto è lecito" trova giusta ricompensa, ma scarsa valenza narrativa.

    Io sapevo che "in amore e in guerra tutto è lecito".
    CITAZIONE (melantropo @ 3/8/2009, 22:22)
    Voto 1.

    E' nel tuo pieno diritto, se davvero il racconto non t'è piaciuto neanche un po'.

    Grazie per aver letto e commentato.

     
    .
  8. agatadellago
     
    .

    User deleted


    C'ho pensato. Ho deciso di non rileggerlo e di dirti direttamaente la prima impressione che, spesso e volentieri è quella che conta perchè deciderà se avrò voglia di leggerti ancora o meno.

    Vorrò leggeri ancora? Sì.
    Sì perchè ho trovato amabile il tuo stile, in piena sintonia col tono ironico del racconto... mettici pure che personalmente amo il genere grottesco-comico e mi hai già conquistata.

    Man mano che la storia proseguiva effettivamente diventava complicato non perdere il filo. Leggere (almeno per me) è un momento di piacevole distrazione e relax (tanto più nel genere citato). Se un discorso si complica sono in grado di seguirlo per un po', ma se la complicazione aumenta troppo, la fatica diventa più del gusto.

    Per lo stile ti darei 4, in barba a quello che ho letto in altri commenti.
    Il 2 non è giusto perchè svaluta troppo. Ma non riesco a darti 3.
    Quello che perso davvero è che vorrei leggerti ancora perchè penso che saresti in grado di divertirmi con lo stile che piace a me (e che non è comune).
    Prendi la mia critica come il punto di vista di un lettore medio. So che per te è chiaro quello che hai scritto, ma forse dovrebbe essere di più semplice fruizione.




     
    .
  9. giandorighi
     
    .

    User deleted


    Grazie Agata.
    M'inchino a te e al tuo giudizio.
    Se vuoi leggere i miei racconti sappi che sono brevissimi.
    Il più lungo che ho scritto finora (prima di questo, che per me ripeto è un romanzo) è stato uno di 900 caratteri con il quale ho vinto (ex-aequo) il "Trentarighe" dello scorso febbraio, basato sul tema "reclami". Lo puoi leggere QUI.



     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Losco Figuro

    Group
    Member
    Posts
    3,643

    Status
    Offline
    Wow, un altro scrittore di racconti brevissimi, facciamo una gara personale? ^_^
    Battute a parte... il racconto è carino e divertente, anche se confermo quanto già detto da altri, ovvero che in alcuni punti diventa un po' troppo contorto e difficile da seguire.
    C'è qualche refuso, ma niente di grave (un "né" senza accento, un punto in cui hai scritto "Baiocci" invece di "Baiocchi", ...), e una frase che non afferro
    CITAZIONE
    ricevette una telefonata della quale lei stessa [...] ci ha dettato.

    "ci ha dettato" cosa? Non ci voleva un "il contenuto" alla fine, o qualcosa del genere?
    O altrimenti doveva essere "che" e non "della quale"

    Tolte queste cosette, è scritto molto bene. Nell'assurdità della situazione, anche il fatto che sia stato scritto da un morto ci rientra.
    Non mi convince però il passaggio in cui dice "amavo" mia moglie e spiega che parla al passato essendo già morto... allora perché non parla al passato anche in tutte le altre frasi precedenti e successive (ad esempio, subito dopo dice "sono uno scrittore")?

    Comunque il mio voto è 3, magari non un 3 pieno ma 3.
     
    .
  11. giandorighi
     
    .

    User deleted


    Ciao.
    Grazie per aver letto, commentato e gradito.
    Ho corretto i tre refusi.

    Rifletterò anche sui tempi verbali. In realtà l'ho scritto in tutta fretta sabato pomeriggio, mentre ero al lavoro. L'attività languiva e avevo bisogno di tenermi sveglio e ridacchiare un po'. Non ho quindi avuto tempo per rileggerlo per bene. Forse questo spiega un po' di confusione e alcuni passaggi non troppo lineari. Magari lo rivedo tra qualche giorno e lo metto a posto.

    A presto,
    Giando

    Ah, il mio racconto più breve te lo posto qui. Il titolo è un po' lunghino, ma il testo cortissimo.


    IL PRIMO LANCIO COL PARACADUTE

    PAF

     
    .
  12. Fini Tocchi Alati
     
    .

    User deleted


    Ciao,
    SPOILER (click to view)
    ho trovato la prima parte del racconto (a partire dal titolo) deliziosa.
    Poi, però, mi pare che, nonostante lo stile peraltro scorrevole e leggero, tutto si appesantisca e si faccia più confuso.
    Inoltre, sin dal titolo, attendevo la giustificazione del come avesse fatto il morto a scrivere il racconto.
    La mancanza di una spiegazione coerente (pur nel surrealismo della situazione) non mi soddisfa appieno.
    Comunque, nel complesso originale e non affatto malaccio.

    Il mio voto è 2.
    A rileggerti.
     
    .
  13. giandorighi
     
    .

    User deleted



    Ho fatto tesoro dei preziosi commenti ricevuti, modificando un po' il racconto.
    Saluti,
    Giando

     
    .
  14. sgerwk
     
    .

    User deleted


    Il racconto mi sembra scritto abbastanza bene, anche se alcuni punti andrebbe un po' tagliato (la parte iniziale della prima telefonata mi è sembrata un po' noiosa).

    Il problema è invece che le due idee di base non mi sono sembrate originali.

    La prima è quella di diventare postumo per avere successo: mi ha ricordato di un film (o forse era un telefilm) in cui un pittore si finge morto per aumentare il suo successo; qui c'è la variante che il protagonista si suicida per davvero, ma questo secondo porta a una cosa anche peggiore: il protagonista che racconta come è morto.

    La seconda idea è quella delle decisioni prese da una singola persona: mi ricorda un racconto di Asimov (mi pare), in cui alla fine si scopre che tutte le decisioni vengono prese da un vecchietto che sta in una stanzetta umida collegata a un tunnel della metro. Ancora più simile al tuo, c'è un altro racconto (questo sono sicuro che è di Asimov) in cui a decidere il prossimo presidente è un sondaggio basato su un campione... di una sola persona! C'è invece un racconto in un libro di Casati e Varzi in cui succede la stessa cosa del campione di una persona sola, ma non è limitata alla scelta del presidente.

    Voto: 2

    Alcune inesattezze:

    "un automobile": non so se è un errore voluto anche questo, però a me sembra di no

    "Mi sfuggiva nell'evenienza quale": non capisco cosa voglia dire questa frase

    "Cosi": manca l'accento

    "autista professionista di auto blu ministeriali": non credo esistano autisti dilettanti di auto blu

     
    .
  15. giandorighi
     
    .

    User deleted



    Grazie sgerwk.
    Il tuo commento è molto utile e gradito. Ho corretto gli errori e rileggerò criticamente la prima telefonata per decidere se è meglio snellirla.

    Sulle citazioni che hai fatto a proposito dei contenuti, guarda ne sono lusingato. Non conoscevo i racconti da te menzionati e sono inorgoglito del fatto di aver avuto in autonomia (giuro che non ho copiato!) idee simili a cotanti geni. La cosa mi fa un piacere infinito, tanto che il tuo 2 mi pare addirittura un 4! :D

    Grazie,
    Giando

     
    .
16 replies since 3/8/2009, 11:41   244 views
  Share  
.