UN NATALE DI RECESSIONE
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UN NATALE DI RECESSIONE

di Stefano Mascella - Racconto di Natale - 8600 battute

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  1. stefko01
     
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    -----rimosso dall'autore------

    Edited by stefko01 - 14/3/2009, 17:52
     
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  2. federica68
     
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    ciao Stefano!!!
    stavo cominciando a chiedermi dove eri finito!!

    alla fine hai postato, bravo :shifty:

    il racconto mi piace, è molto carino e rende bene lo stato d'animo del bambino, secondo me.

    anche il finale è carinissimo

    sarebbe un 3 1/2-3 3/4, arrotondo a 4, in omaggio al conteggio della mamma del racconto (io mi sono sempre fermata a 3 con mio figlio, ma non mi ha mai presa sul serio... :( )
     
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  3. shivan01
     
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    Bello, Stefano. Carino, delicato, molto ben centrato.

    Ci sono alcune ripetizioni, come quando la madre, all'inizio, "guarda Francesco, poi la busta e poi ancora Francesco". Tecnicamente la frase è ok, ma la ripeti identica due righe sotto.

    Bravo comunque, un 4 pure a te
     
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  4. Piscu
     
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    mi è piaciuto. carina la storia e simpatici i personaggi. buona (e attuale) l'idea e ottimo il finale che non rivela la giusta interpretazione, ma lascia spazio all'interpretazione personale.

    un paio di appunti tecnici: la lettura del testo della lettera inframezzati ai pensieri del protagonista e le minacce dei genitori ogni tanto mi portava in confusione, comunque niente che impedisca la comprensione.

    secondo me, la parola "epilogo" si può tranquillamente levare. si capisce tranquillamente che è il finale della storia.

    ho dato 4. ;)
     
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  5. bravecharlie
     
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    molto carino. la voce narrante è molto credibile per essere quella di un bambino, e l'idea, che giustamente lasci sospesa tra fantasia e realtà, mi è piaciuta. Scritto bene, l'unico appunto formale è che invece che in maiuscolo i suoni onomatopeici forse andrebbero in corsivo, ma non ne sono sicuro al 100% e quindi prendila con le molle. Storia semplice e simpatica, a cui mi sento di dare un 3.

     
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  6. esimon
     
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    Molto carino, gestito molto bene. l'ho letto con un sorriso dall'inizio alla fine, scritto anche bene. Mi viene voglia di leggerlo a mia nipote, ma ha sei anni, non credo capirebbe. Lo conservo per un paio di annetti ancora.
    Complimenti
    3
    Simone
     
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  7. stefko01
     
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    Grazie per i vostri commenti lusinghieri.
     
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  8. VdB
     
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    Il mio voto è tre.
    SPOILER (click to view)
    Racconto molto carino, arriva forse con un mese di ritardo ;) non manca la morale finale. ho apprezzato anche la ricerca di uno stile particolare per frammezzare lettera e pensieri, a volte non riesce appieno ma pregevole che tu abbia giocato questa carta, evitando di essere banale. Un buon racconto ma manca una struttura "corposa" per renderlo da voto massimo.

    Ciao a rileggerci.
    Van
     
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  9. rolandking
     
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    Racconto leggero e molto carino,anche toccante se vogliamo...
    Mi ha strappato più di un sorriso e credimi non è un periodo in cui sorrido molto questo :diablo:
    Complimenti x la genuinità e la sensibilità usate nel racconto.
    Ti dò un 3 ;) e alla prossima!
     
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  10. tar-alima
     
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    Ciao Stefano.
    Carino, davvero. Credibile il bambino, simpatico il doppio inganno dei genitori.
    La morale è diluita bene, così non risulta stucchevole.
    Dettagli:
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    «Non la aprire!» Grido.

    "Grido" va minuscolo.
    CITAZIONE
    «Francesco, apri che se no è peggio!» Mai! Ancora silenzio. «Francesco, se non apri entro cinque secondi poi sono guai!»

    Se "mai" lo dice ad alta voce, è dialogo; se lo pensa, forse andrebbe in corsivo per distinguerlo dalla narrazione di "ancora silenzio".
    CITAZIONE
    Epilogo.

    A me piace di più senza questa parola, che fa intervenire il narratore e toglie la parola al bambino.


    Una curiosità: perché la mamma si arrabbiava al solo vedere la lettera? Nemmeno io che sono una mamma incazzereccia mi arrabbio per così poco... credo. ^_^
    Voto 3, è stato un piacere. ;)
     
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  11. x_LUIS_x
     
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    Posso dirti la mia?
    Ti consiglierei di rivederlo, giusto quel poco, per considerare la possibilità di trasformarlo in un racconto destinato ai più piccoli.
    E' proprio una chicca, una caramella, un gioielletto dall'alto valore pedagogico.
    Sa di canfora, sa di lavanda, sa di pulito, non so spiegarmi.
    E' imbevuto di una semplicità (quella buona intendo) che disarma: permea il racconto nella forma, nei sentimenti, nel messaggio. Saresti potuto cadere facilmente nella trappola del perbenismo, invece sei riuscito a tenerti in equilibrio nella giusta via come un surfista sulla cresta dell'onda!
    E il risultato è ottimo sotto tutti gli aspetti.
    Chapeau!
    Un quattro pieno!

    Cià!Lù!
     
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  12. Diaphane
     
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    Ciao Stefano, molto carino il racconto, delicato, fresco... la fine mi è piaciuta veramente tanto... :)
    Il linguaggio del bambino è ben reso, ma credo che, in alcuni punti, ti sia scappata un po' la mano... frasi del tipo:
    - È proprio arrivato il momento di mettere in gioco la mia agilità
    - Dunque, anche se poi l’ira della mamma si abbatterà su di me come una tempesta,
    ... non credo che un bambino di sette anni si esprimerebbe così...

    Molto carina l'idea di intermezzare la lettera con i dubbi e le esclamazioni di Francesco, ma ho avuto l'impressione che tu ne abbia abusato un po'... :)

    Il racconto, comunque, merita... ;)
    Ho dato un 3
     
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  13. ioreth
     
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    Davvero molto carino questo racconto nella sua lineare semplicità.
    Voto 3
     
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  14. Okamis
     
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    Voto 3

    Fino alla fine del primo paragrafo ho letto con un gran sorriso stampato sulla faccia, il che è sempre un buon segno. Poi, però, gli ultimi due paragrafi mi hanno convinto un po' meno. Il fatto è che i finali buonisti mi provocano l'orticaria e fino a poche righe prime mi avevi illuso con un finale bastardo. Eh no, non si fa! :nono:
    Insomma, un 3 dettato soprattutto dai gusti personali più che da reali deficenze tecniche ;)
     
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  15. stefko01
     
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    Grazie a tutti.

    Per Grazia: hai colto un passaggio criptico. La mamma non è in effetti arrabbiata. Guarda Francesco con la fronte aggrottata e l'espressione corrucciata, interrogativa, come a mostrare un (falso?) stupore, ma il bambino non sa cogliere questa differenza e lei gli sembra semplicemente arrabbiata.
    Poi tu parli di "doppio inganno dei genitori". Può essere così, ma può anche essere che Babbo Natale esista! Nel racconto questo non è esplicitato...

    Per Diaphane: sono d'accordo, le frasi che hai individuato sono un po' troppo da grandicello. Ma Francesco dev'essere un bambino in gamba, sai...

    Per Okamis: eddai, perdonami il lieto fine... ci sta nel racconto di Natale... posso però immaginare una versione alternativa in cui Francesco ha nascosto i suoi due dinosauri più grandi sotto al letto, e decida di regalare a loro i due biglietti per il circo... :-)

    Saluti a tutti
    Stefano



     
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16 replies since 9/12/2008, 18:41   350 views
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