Il regalo
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Il regalo

Elena Grecchi - 3.683 battute - GEN???

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  1. ioreth
     
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    Ciao a tutti, questa è la mia prima volta da queste parti, spero di essere ancora in tempo!



    I regali sono sempre un problema, per tutti anche per lui.
    Quella sera stava aspettando l'ora di chiusura con impazienza. Per una volta gli era venuta una grande idea e non vedeva l'ora di realizzarla. Uscito dall'ufficio si era fatto la scaletta delle cose da comprare, era tutta roba semplice, un salto al supermercato e anche quel problema sarebbe stato risolto. Poi doveva correre a casa e cominciare a preparare. Lei non se lo sarebbe aspettato: per una volta non avrebbe dovuto mettersi ai fornelli, ci pensava lui alla cena, questo sarebbe stato il regalo.

    Le avrebbe fatto piacere, ne era sicuro, quante volte l'aveva sentita lamentarsi:
    "Questo non è mica un ristorante, cosa credi, che mi diverta?"
    Di solito a queste parole seguiva una cena un po' bruciata e poco invitante. Che lui mangiava lentamente, in religioso silenzio. Certo avrebbe potuto uscire e andarsi a comprare una pizza, un altro al suo posto lo avrebbe fatto di certo. Ma lui no, non sarebbe stato giusto. E così cacciava giù tutto per poi correre a chiudersi in camera. Ma nemmeno lì poteva avere un po' di privacy.
    "Perché tieni sempre chiusa quella porta? Cos'hai da nascondere, ti vergogni?"
    Non aveva pace finché non si alzava e andava ad aprire la porta. Ma non bastava.
    "Non stare sempre attaccato a quel computer che ti cavi gli occhi!"

    Alle volte usciva. Per quanto strano possa sembrare era riuscito a trovare una ragazza. Bè no, non in quel senso, era un'amica, qualcuno con cui condividere un cinema o una pizza.
    Lei lo viveva come un affronto personale. Restava sempre sveglia finché non rientrava e appena usciva dal bagno attaccava:
    "Allora ti sei lavato bene? Guarda che non voglio la sporcizia di quella troia in casa mia!"
    Una volta l'aveva trovata seduta in cucina con lo sguardo fisso, la pupilla dilatata. La voce era strana.
    "Continui a vederla eh? Lo so che ti piace, non puoi farne a meno vero? E cosa fai ti tieni i suoi ricordini sotto il cuscino? " Lui era sbigottito. La voce di lei si alzò di tono, la faccia stravolta.
    "Io lo so che cosa conservi nella tua stanza, l'ho visto, ho visto i suoi assorbenti usati dove li tieni!"
    Ovviamente non era vero, ma lui restò molto colpito da questa scena.

    La settimana scorsa la sua amica gli aveva detto che non avrebbero più potuto uscire insieme perché si era fidanzata. Lì per lì ci restò male, poi cominciò a pensare e quelle parole gli rigirarono a lungo nella mente, finché cozzarono l'una contro l'altra e produssero un'idea. In fondo si trattava di risolvere un problema e lui era bravo in matematica. Certo per la sua amica non c'era più nulla da fare, ma non voleva rischiare di perderne un'altra, semmai l'avesse trovata.
    E così ora stava spadellando sereno nella cucina di lei, attento a rimettere tutto nel posto dove l'aveva trovato e a pulire subito tutto quello che usava. Era stata la sua amica a insegnargli a cucinare e lui aveva scoperto di avere un vero talento per i dolci. Stava sfornando la torta quando sentì la chiave nella porta.

    Quella casa aveva pareti di carta, anche con le finestre chiuse si potevano sentire chiaramente le canzoncine natalizie di quelli del piano di sopra. Se n'erano sempre fregati del volume, che di solito tenevano altissimo. Ma quella sera non gli dava fastidio. Ormai era Natale da quasi un'ora e lui era sempre lì, seduto a tavola, con lo sguardo fisso sulla tovaglia. Non riusciva a guardarla. Prese un bicchiere e si versò del vino. Poi, lentamente, alzò lo sguardo su di lei. Sembrava che dormisse, ma aveva gli occhi spalancati e un rivolo di sangue che scendeva a un lato della bocca. Non era così che l'era immaginata.
    La musica smise.
    Lui abbassò gli occhi e mormorò:
    "Buon Natale mamma".
     
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  2. federica68
     
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    Ciao Elena
    mi pare cheil tuo racconto sia un po' compresso. Hai usato poco più di 3000 battute, per rendere il racconto comprensibile dovresti usarne almeno altrettante... ne hai 40.000 a disposizione!

    così sembra una bozza.
    Non si capisce come lui uccide la madre. Col veleno? sembra di sì perchè pulisce tutte le pentole, ma dovresti dare qualche indicazione in più.
    inoltre non si empatizza col personaggio, gli accenni ai suoi problemi sono troppo... accennati.
    Non si odia nemmeno la madre, anche le sue fissazioni sono troppo accennate

    poi ho trovato la trama inverosimile nel passaggio in cui l'amica gli dice che non possono più vedersi. Non sta in piedi. Lei si fa il fidanzato ma non è automatico che debba lasciare gli amici. Dovresti ampliare questa parte e dare qualche motivazione più plausibile. Il fidanzato è geloso? abita lontano e quindi lei ha meno tempo? qualcosa insomma. Voglio dire, se un mio amico mi facesse un discorso del genere, non lo riterrei un amico ma un opportunista. Invece lui non fa quasi una piega, tranne restarci un po' male. Certo che ci si vede meno quando ci si fidanza, è logico, ma un taglio netto come quello che racconti non sta in piedi con la motivazione che dai, se non ci lavori un po' su, secondo me.

    Dovresti rivedere anche la punteggiatura in molte parti. Te ne segnalo qualcuna



    CITAZIONE
    I regali sono sempre un problema, per tutti anche per lui

    leggila ad alta voce e vedrai che non gira
    dove ti fermi poco metti una virgola. Dove ti fermi di più metti un punto e virgola o un punto.

    CITAZIONE
    Poi doveva correre a casa e cominciare a preparare. Lei non se lo sarebbe aspettato: per una volta non avrebbe dovuto mettersi ai fornelli, ci pensava lui alla cena, questo sarebbe stato il regalo.

    anche questa non gira

    usa lo stesso sistema di leggere ad alta voce.
    Ce ne sono diverse, usa questo metodo con tutto il racconto, ti consiglierei

    CITAZIONE
    Le avrebbe fatto piacere, ne era sicuro, quante volte l'aveva sentita lamentarsi:
    "Questo non è mica un ristorante, cosa credi, che mi diverta?"

    il discorso diretto non va a capo dopo i due punti



    CITAZIONE
    Alle volte usciva.

    a volte


    CITAZIONE
    "Continui a vederla eh? Lo so che ti piace, non puoi farne a meno vero? E cosa fai ti tieni i suoi ricordini sotto il cuscino? "

    niente spazio prima di chiudere le virgolette

    il pezzo sembra scritto di getto, senza revisioni e controlli, non molto più di una traccia, come ti dicevo.
    c'è molto da lavorare per tirare fuori una storia...

    così metto un 1, non volermene





     
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  3. rolandking
     
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    Il fatto che un racconto sia corto o meno non mi infastidisce. Il punto è che questo più che un racconto mi sembra un idea su cui lavorare ancora parecchio.
    Il consiglio che ti ha dato Federica è davvero importante: l'ha dato pure a me ed ammetto che rileggendo ad alta voce oggi noto cose che prima magari mi sfuggivano. Anche la mia punteggiatura lascia parecchio a desiderare la maggior parte delle volte, ma con la pratica sono sicuro si possa migliorare, perciò rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci al lavoro :P.
    Per questa volta non posso che votare 1. Alla prossima ;)

    ps: ho notato che x la fretta o x una svista non ti sei votata da sola...devi metterti un 4 da sola quando apri il sondaggio. Ciao.
     
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  4. Diaphane
     
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    Ciao Elena, il mio commento in spoiler... :)

    SPOILER (click to view)
    Per prima cosa... beh, forse sono io, ma sai che non ho mica capito come muore la madre? :unsure:
    Ti confesso che la parte in cui lei blatera tutte quelle assurdità cominciava a piacermi, ma si interrompe troppo presto... E anche io ho trovato strano il fatto che la sua amica smetta di vederlo per il semplice fatto che si sia fidanzata, lui, poi, sembra quasi non reagire...
    Il racconto è un po' troppo breve per "entrarci" dentro, e devo ammettere che non mi è rimasto molto di ciò che ho letto... il tutto andrebbe approfondito un po' :)
    Sulla punteggiatura non mi pronuncio, sono io stessa un disastro!! :P
    Per adesso è un 1, mi dispiace, ma armati di pazienza e lavoraci sopra, coraggio e non demoralizzarti... (anche io sono già stata massacrata per benino!! ;) )
     
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  5. beatrix_w
     
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    Ciao ^_^
    SPOILER (click to view)
    Ho letto il racconto e devo dire che anche a me sembra più uno spunto che qualcosa di completo. Cambierei inoltre la frase iniziale, cercherei qualcosa che incuriosisca maggiormente il lettore. Il mio voto al momento è 1. Non scoraggiarti però e prova a lavorarci sopra^_^ Alla prossima^_^
     
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  6. Paolo_DP77
     
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    Ciao,
    ho letto il racconto e quoto i commenti che hai già ricevuto.

    L'ossatura della storia c'è, quello che manca è la "polpa" :-)
    Provo ad essere più propositivo, posto qualche idea (da lettore) nello spoiler:

    SPOILER (click to view)
    Il personaggio uccide sua madre. Nel tuo racconto le motivazioni di un gesto così estremo sono chiare, ma non filtra lo stato d'animo del protagonista. Deve essere esasperato oltre ogni possibilità. Dovrebbe essere psicologicamente schiavo della figura materna, per non considerare soluzioni come la fuga. La madre dovrebbe fare su di lui una violenza psicologica molto più efficace, giocare con i suoi sensi di colpa, rivangare eventi del passato.

    Secondo me il primo punto per migliorare è sviluppare il personaggio (sappiamo troppo poco di lui, quanti anni ha? è importante la differenza se ha 20 o 40 anni) e il rapporto con sua madre (serve prfondità, un passato).
    Non che necessariamente per questo serva scrivere un brano lungo, ma, attraverso episodi significativi, questi stati d'animo (o altri) devono venire fuori. Quelli che riporti non comunicano abbastanza, secondo me. Nel tuo racconto si vede la superficie, chi legge invece vuole scendere sotto le acque torbide, in apnea, e scoprire i macigni che ci sono sul fondo. :diablo:
    o almeno a dagli una sbirciatina :)

    Poi c'è il ritmo. Il momento in cui il personaggio premedita l'omicidio deve essere un culmine: deve immaginare come la sua vita deve cambiare, deve essere in dubbio, si deve avvertire qualche traccia di conflitto interiore, qualcosa che favorisca l'immedesimazione. Sul finale ci sono alcune immagini più forti, e questo funziona, ma arrivare al momento dell'omicidio devrebbe essere un crescendo maggiore.

    Inoltre, se il rapporto tra madre e figlio è così da una vita, l'evento scatenante il cambiamento deve avere maggior spessore. Le ingerenze della madre nell'amicizia del figlio non sembrano sufficienti a questo scopo, per come tu le hai descritte.

    Forse puoi ripensare anche alla forma: la prima persona può essere molto difficile da utilizzare se vuoi creare maggior tensione e aspettativa degli eventi nel lettore (non che debbano essere necessariamente questi i tuoi obiettivi).

    Comunque sono solo idee, spero di aver dato qualche spunto :-)


    Voto 1, ma mi raccomando vedilo con spirito costruttivo :)
     
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  7. Piscu
     
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    ho dato 1 anch'io, i motivi sono stati validamente espressi dagli altri prima di me.

    inoltre mi pare che nel corso del racconto si cerchi di nascondere il fatto che il protagonista viva con la madre, volendo invece far credere che si tratti di una moglie (lasciando quindi la rivelazione finale all'ultima battuta). forse è una mia impressione, ma se è così l'inganno non funziona tanto bene, perché già dal chiudersi in camera si capisce il tipo di rapporto che c'è tra i due.
     
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  8. Alessanto
     
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    concordo con gli altri.
    Un lavoretto veloce veloce ma lasciato a metà (forse anche a un terzo... ;) )
    Il voto è 1.

    un saluto
     
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  9. niwad
     
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    Acc, non avevo inviato la risposta, comunque ormai quello che ti dicevo l'ha detto a sua volta anche Paolo.

    Concordo in sostanza con quanto detto da Federica. La superficialità di caratterizzazione preme particolarmente sul protagonista stesso: inizi dicendo che esce dall'ufficio, poi si intravede che la figura, il "lei" sia la madre, ed ecco che l'immagine è mutata in quella di un adolescente, cosa confermata dall'amica, presentata come se la sua esistenza fosse una cosa strana e assurda.
    Volendo puoi farci stare tutto in un adulto represso fino al midollo, ma richiede una caratterizzazione a monte perfettamente delineata, con dei flashback, anche solo descritti (per quanto sia meglio narrare che descrivere).
    Poi c'è la cena, inizialmente sostieni che voglia soltanto preparare una cena, poi la madre muore. Federica ha ipotizzato l'avvelenamento, io, leggendo delle pupille dilatate ho pensato che si facesse di qualcosa e fosse finita in overdose, ma non ci starebbe granchè col semplice rivolo di sangue. E' da ampliare e approfondire, per cui per ora non voto.

    CITAZIONE
    La settimana scorsa la sua amica gli aveva detto che non avrebbero più potuto uscire insieme

    Precedente è il termine adatto, scorsa si usa col passato prossimo

    Non mi ricordo se volevo aggiungere altro, ma amen. Lavoraci su.
     
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  10. ioreth
     
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    Ringrazio tutti per i preziosi suggerimenti, credo che mi stamperò le risposte così le seguirò per la prossima volta, specie quelle sulla punteggiatura.

    Una sola precisazione: il racconto è volutamente breve, non c'è approfondimento dei personaggi ma solo un accenno proprio perché è un racconto breve, il mio intento era dare la fotografia, il resto lasciarlo al lettore.

    Detto questo vedremo cosa sarò capace di fare la prossima volta :)

    Grazie ancora a tutti



     
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  11. tar-alima
     
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    Ciao ioreth, felice di trovarti qui.
    Non ti dico tanto, se non che concordo con gli altri e in particolare con Paolo.
    Fossi in te non lavorerei solo sulla punteggiatura. Dici che la brevità è voluta, ma chi legge non è sempre disposto a immaginare, e soprattutto, non è disposto a immaginare troppo!
    Se tratteggi eventi e personaggi, e mi lasci da intuire il 25% (per dire) questo può piacermi o non piacermi, a seconda dei miei gusti.
    Se mi lasci da intuire il 50% o più, mi sento fregato: se la storia la devo inventare io, allora scrivo, non leggo.
    Trovare un equilibrio tra scrivere qualcosa che ci piace e scrivere qualcosa che piace agli altri non è facile, ma lavorandoci su si vedono i risultati, nel tempo.
    Voto 1, e spero di rileggerti presto. ;)

    P.S. E' una critica che hanno fatto spesso anche a me, di lasciare troppe cose non dette.

     
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  12. VdB
     
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    Il mio voto è due.
    SPOILER (click to view)
    Che il tema sia un po’ scontato lo dimostra questa stessa USAM, la brevità non è un male, anzi, può essere un pregio, ma soltanto se si è stilisticamente perfetti o si lascia una sorpresa finale, altrimenti ti si può ritorcere contro.
    È questo il caso. Storia già sentita, qualche imperfezione nella punteggiatura o nello stile, l’intenzione di usare una trama criptica ma che poi si rivela senza sconvolgimenti. Tra il dire e non dire, vince il non dire e il lettore deve arrangiarsi a darsi le spiegazioni da solo, tu le accenni e basta. Va bene essere brevi ma insomma… Inoltre manca il colpo di coda che non può essere “Buon Natale mamma”...
    Un racconto da due e mezzo, che si abbassa a due in ragione del rapporto tra lunghezza e imperfezioni. Hai comunque buone doti di scrittura da mettere in risalto in qualcosa di più intenso.
    Ciao e a rileggerci
    Van
     
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  13. x_LUIS_x
     
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    Ciao!
    Anche io mi unisco al giudizio degli altri.
    Secondo me l'hai scritto un po' troppo di fretta.
    Devo dire che alcune immagini "forti" e inquietanti l'hai poste bene. Per esempio "m'ha dato fastidio" (nel senso positivo dell'espressione) l'immagine della "donna" che controlla anche gli assorbenti alle donne del suo "uomo".
    Ma la sorpresa finale non è ben delineata e si fa fatica a capire quando e come questi due protagonisti che ho citato prima sono diventati "madre" e "figlio". E' un racconto che manca di continuità, procede a saltelloni e confonde chi lo legge.
    Le immagini, anche se originali, sono inserite in un contesto poco sviluppato e confuso.
    Non mi sembra giusto attribuirti un voto adesso: secondo me, devi provare a rileggerlo parecchie volte lavorando nella struttura. Devi tirare fuori le idee che hai in mente (che sono certo ne hai da vendere e sono parecchio buone) e piazzarle in una trama che ne sia degna.
    Un saluto!
    L!!
     
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  14. Iceburn
     
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    Io invece mi dissocio parzialmente dal giudizio degli altri.
    Dal mio punto di vista la lunghezza di un racconto non conta assolutamente niente.
    Riguardo ai contenuti io avrei aggiunto qualche dettaglio in più da visualizzare (che ne so, basta solo anche una tenda colorata, giusto per capire che si ambientava in una casa... o una panchina fredda per capire che chiacchierava in un parco), inoltre avrei aggiunto qualcosa per capire che il personaggio femminile era una 'madre'.
    Sull'avvelenamento non saprei... invece che mostrarla con il rivolo di sangue alla bocca (quale veleno lo provoca?) avrei messo una scena da veleno più tipica così che il lettore potesse comprendere meglio, tra l'altro era una scena a cui avrei dedicato un po' più spazio.

    Il personaggio femminile, seppur poco nitido, è negativo ed è buon antagonista (nel senso scelto bene, non moralmente buono. Si fa odiare dopotutto :P).
    Altra questione... i personaggi che impazziscono sono facili da creare ma molto difficili da gestire (e spesso se ne abusa secondo me).

    L'inizio è passabile visto che porta in fretta dentro alla storia e il finale per i miei gusti è abbastanza agghiacciante.

    Insomma io voterei due... ma per ora mi astengo.
    Ciaus ;).
     
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  15. shivan01
     
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    ti do 2 e ti spiego.
    A me non sembra così malvagio, no, dai! La storia è abbozzata, e l'equilibrio tra le componenti narrative latita in alcuni punti. Per il resto, sono d'accordo anch'io nel ritenere che la brevità non è necessariamente un male.
    Con un limite di 4000 battute si possono fare cose egregie, così come con un limite di 40000. Solo che le due "cose egregie" sono molto diverse tra loro.
    Sbagliato sarebbe comprimere qualcosa in uno spazio non suo, per motivi di tempo, frettolosità o pigrizia

    ciao!
     
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23 replies since 12/12/2008, 19:40   318 views
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