Vediamo se potete aiutarmi...

Informazioni sul terremoto in Irpinia

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  1. Cryptoptic
     
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    Ecchime, non so se la sezione è giusta (chiedo anticipatamente perdono nel caso non lo fosse :imploro: ), ma vorrei chiedervi, per quanto vi è possibile, di aiutarmi.
    Sono stato tirato dentro in un progetto, per la stesura di un romanzo sul terremoto dell'irpinia dell'80 e sulle ripercussione che ebbe negli anni a venire (in realtà ancora oggi si trascina dietro problemi).
    Ora vi chiedo: Chi di voi può e vuole raccontarmi la sua esperienza del terremoto?
    Vedete un po' che si può fare, aiutate un povero scribacchino... :angel:

    P.S. Nel frattempo il mio "collega" sta raccogliendo interviste. Io infesto internet di appelli :D, magari le storie "romanzate" delle persone non sono male :shifty: :shifty:
     
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  2. bravecharlie
     
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    all'epoca avevo un anno. non mi ricordo niente, sorry :boh:
     
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  3. giudappeso
     
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    Io avevo sette anni, “ricordo” è una parola grossa... mi vengono in mente DeMita e i container per gli sfollati, poi il modo di dire “sembri un terremotato” – che da allora entrò nel gergo comune – per indicare qualcuno dall’aria trascurata. Altro non mi sovviene, sorry. image
     
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  4. xbanshee
     
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    Anch'io avevo sette anni, ma il ricordo ce l'ho proprio vivo in testa.
    Ero a casa a disegnare assieme al mio fratellino, quella sera. Ricordo il rombo crescente, il mio primo pensiero fu quello di un grosso motore che si avvicinava, poi i vetri presero a vibrare, il lampadario oscillava impazzito... la luce elettrica andò via subito. ballava tutto e non fu neppure di breve durata. restammo al buio un bel po'. mia madre dall'altra stanza ci gridava di rimanere fermi dov'eravamo, che avrebbe provato a raggiungerci. lo fece, cercò una candela. scendemmo le scale alla sola luce di quella. scendendo avevo l'impressione che il suolo continuasse a ballare, ma non poteva essere, perché la scossa, quella forte, era finita. ci fermammo al primo piano, dai nonni. noi non scendemmo in strada come tanti altri, ma quando rientrò mio padre ci raccontò che in giro la gente correva da tutte le parti, oppure si riversava fuori dai portoni per la paura. nella mia città (a circa un centinaio di km o poco più dai luoghi dell'epicentro) solo quella, per fortuna, qualche cornicione caduto e molte lesioni alle case meno stabili.
    ma le immagini della tivù parlavano di tragedia, di interi paesi rasi al suolo. ricordo bene anche quelle scene, perché ogni tanto le rivedo con la mente quando mi si parla del terremoto dell'Ottanta, oppure quando m'è capitato di andare da quelle parti. Là dove sono stata oltre vent'anni dopo, al confine tra basilicata e campania, i segni di quella sciagura già non riuscivo quasi a scorgerli, però, per quello che ho potuto apprendere, conseguenze ce ne sono state di gravi anche a distanza di tempo. Peccato. I posti sono davvero suggestivi e la gente è cordialissima, affabile e molto generosa.
    mammamia quanto ho scritto... :P :D
     
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  5. Cryptoptic
     
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    banshee copio il tuo post e lo incollo in un capitolo del libro... :P
     
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4 replies since 18/9/2008, 17:40   102 views
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