La storia mi ha ricordato momenti della mia infanzia, quando bastava davvero poco per divertirsi anche solo in due. Mi ha ricordato il paese di mio nonno, alle tre del pomeriggio, con il sole che spaccava e un silenzio irreale.
È chiaro che questo è un racconto che gioca tutto sullo stato d'animo. Mira proprio a far capire a chi non l'ha mai provato, che in certi posti muori perché anche la sola idea di speranza evapora al sole, è ingoiata dal nulla.
Mi piace molto anche la doppia interpretazione, il fatto che si possa pensare a due fantasmi intrappolati in una situazione. Dà al racconto ancor più eleganza.
La questione del telefono, è un punto da gestire meglio. Dico sempre che si deve partire dalla normalità per andare verso lo strano, il poco probabile, l'improbabile, ecc...
Ora, così com'è, vengon da pensare/chiedersi alcune cose?
Come vengon gestite le telefonate che non giungono dalla Finlandia stessa?
Se lei non può vedere il numero, la telefonata è stata passata o elettronicamente o da altri che potevano smistarla. Strano lo stesso.
La centralinista è una fessa? Potrebbe, ma devo partire dalla normalità, la cosa più ovvia, ovvero che non lo sia. Non va bene che io lo debba pensare...
L'unico escamotage che credo credibile, è che la centralinista - in inglese - chieda loro perché diamine non chiamino in numero verde italiano. Potrebbero rispondere che era occupato, e hanno provato quello Finlandese chesso', perché (inventato) è risaputo che sono cordiali.
Così è meno forzata la cosa. Ci può stare che rimanga al telefono fino a un certo punto, e che sia persino cordiale.
Editing: niente da dire. Ma come dico sempre, "di me non ti fidar..." Rileggere.
voto: racconto vivido che sfrutta il tema dell'impossibilità e impotenza dei giovani in certe zone d'Italia, ma potremmo dire del mondo. Passaggi combinati, realistici e sognanti. Bravo.
Ti do 3, che in me diventerà 4 in modo automatico se metti mano alla parte della telefonata. È un neo in un racconto di tal qualità. Neo che non dona fascino. Cancellarlo dalla faccia del racconto è un obbligo.