Una storia vera

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  1. federica68
     
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    CITAZIONE (ArkDark1 @ 15/4/2008, 01:50)
    vieni sottobraccio che andiamo a revisionare

    Versione revisionata: ditemi se ho colto... :) :) :)


    Questa storia ha vent'anni. Tanti quanti ne avevo io allora: lui ne aveva tredici di più.
    Era risaputo che fosse uno di quegli uomini che fanno collezione di donne, ma sapeva come intenerire la stupida di turno.
    Me.
    Faceva la vittima: il mondo era contro di lui, la moglie era contro di lui (si stava separando), tutti, al lavoro, ce l'avevano con lui.
    Ancora mi chiedo come sia potuta cascare in una trappola tanto palese: sarà stato per i vent'anni, per l'ingenuità, per la storia con un fidanzatino coetaneo appena finita in lacrime e delusione, o per la cronica sete d'amore che mi divorava, insaziata, da sempre.
    Quattro anni. Quattro anni della mia vita.
    Non voglio dire che li ho buttati, no, perchè a tutto quello che
    accade possiamo assegnare un significato. Anche se a volte con fatica.
    Questa storia mi è servita per gli anticorpi. Anticorpi contro tutti quegli uomini che prosciugano la vita delle donne che si ostinano a continuare ad amarli nonostante le umiliazioni, le delusioni, il dolore.
    E più aumenta la sofferenza, più la fiamma dell'amore divampa alta.
    Ammesso che si tratti di amore: perchè, con gli anni, ho capito che l'amore non distrugge le persone, ma le rende migliori; non le usa, non ne fa oggetti.
    Lui mi usava.
    Ero una massaia, per lui, una cuoca, ma ancora credevo che non mi dimostrasse egoismo, quando facevamo l'amore.
    Pensavo: capirà quanto lo amo. Capirà che mi ama.
    Poi ho capito che era amore solo da parte mia.
    Ricordi che sono ancora come urla rabbiose dentro il cuore, perchè nessuno dovrebbe mai abbassarsi a tollerare comportamenti simili: il rispetto di se stesse, della propria dignità viene prima di tutto. Ma
    lo so adesso, che ho quarant'anni, un marito che amo e che mi ama, e un discreto bagaglio di dolori assortiti.
    Allora non lo sapevo.
    Primo flash-back. E' notte fonda; sto lasciando casa sua. Mi rendo conto, nell'avviare l'auto, di un'altra auto che mi segue.
    Faccio una strada tortuosa, un giro a vuoto attorno alla piazza: l'altro è sempre nello specchietto retrovisore.
    Al pensiero, l'adrenalina scorre a fiumi nelle mie vene ancora oggi.
    Per tornare a casa mi aspettano quattro chilometri in aperta campagna. Io ho una Fiat Panda 750; l'altro, una BMW. Uno scherzo, per lui, sorpassarmi, tagliarmi la strada e fare di me ciò che vuole.
    Giro a vuoto per la città, senza decidermi sul da farsi, il cuore in gola, il cervello che scoppia.
    Improvvisamente decido: fingo un ennesimo giro inconcludente, ma mi getto a rotta di collo in una via laterale, una manovra degna di Schumacher... La BMW è sparita dallo specchietto retrovisore!
    Guadagno nuovamente la strada di casa sua.
    Salgo, piango, non so neppure io cosa sto facendo.
    Lui ha i piedi sul tavolo, il telecomando in mano. "Cosa ci fai di nuovo qui?".
    Non distoglie neanche per un attimo gli occhi dallo schermo mentre gli racconto tutto.
    "Cosa dovrei fare?".
    "Scortarmi a casa".
    "Sei pazza. Non ho voglia di uscire, adesso".
    Chiama il nipote, che abita poco lontano. "Accompagnala per un pezzo di strada".
    Il ragazzo non dice nulla: le spiegazioni a dopo, sull'ascensore. Con lui non si discute.
    Lui non mi ha guardata in faccia nemmeno una volta, in tutto questo tempo.
    Partiamo. Dopo un po', il ragazzo mi lampeggia con i fari nello specchietto, io rispondo con le quattro frecce: cessato pericolo.
    La BMW lo aspetta sotto casa di lui: l'indomani, il nipote mi dirà che il conducente lo ha abbordato, spiegandogli che voleva solo farmi un po' di paura, ma non aveva intenzione di fare del male "alla tua ragazza".
    Secondo ed ultimo flash-back, mi pare che il genere sia chiaro.
    Lo sorpendo con un'altra, per la strada. Si tengono per mano come due piccioncini.
    Dopo la sua separazione, si è sempre rifiutato di farsi vedere in pubblico con me, per mantenere la consensualità della separazione, non dare pretesti alla moglie, diceva.
    Questa cos'ha di diverso? Oltretutto la conosco di vista per motivi di lavoro.
    Vado a casa sua. Faccio qualcosa che non ho mai fatto, che non mi è mai neppure venuta in mente: frugo nei suoi cassetti, fra la sua roba. Sembro una pazza.
    In mezzo a un'agenda trovo le lettere dell'altra: inequivocabili.
    Ispeziono minuziosamente i cuscini, come una specie di Sherlock Holmes; se non stessi piangendo di rabbia e umiliazione, ci sarebbe da ridere.
    Trovo un capello rosso, ricciuto: io ho i capelli castani e lisci.
    Quando arriva, le domande piovono su di lui, ma resto fredda: non mi abbasserò a fargli una scenata.
    Basta così. Ho ritrovato un guizzo di dignità.
    "E' un'amica".
    Non posso dirgli che ho trovato le lettere, sarebbe ammettere che ho frugato nelle sue cose. E il capello: mi renderei ridicola. Forse lo sono già.
    "Ho visto".
    "Ma cosa hai visto?", diventa arrogante. "Non ti ho mai promesso niente, io. Sei tu che ti sei montata la testa".
    Vero. Quattro anni passati a ingoiare fango che avrei potuto tranquillamente evitare, se solo avessi voluto.
    Se solo fossi stata un pochino più astuta.
    "Bene, qui ci sono le tue chiavi di casa".
    "Dove vai?".
    "A casa mia".
    Spallucce. "Ciao, allora". Intonazione da: fai come ti pare. "Ma tieni presente che non dovrai più cercarmi, dopo uno sgarbo del genere". Minaccioso e aggrottato, maestà offesa, per la serie: chi ti credi di essere.
    Lo sgarbo glielo sto facendo io!
    Sbatto la porta. La riapre. "Non permetterti mai più di sbattere la porta!".
    Non mi volto. Piango. Tremo. Vorrei sprofondare. Vorrei cancellare il mondo, lui, l'altra, tutto.
    Ho pianto per mesi, ma non gli ho dato la soddisfazione di cercarlo, di fargli capire che a ogni squillo del telefono, il cuore mi balzava in gola, sperando che fosse lui, che telefonasse per chiedermi perdono, per
    dire di aver capito, per ricominciare daccapo.
    Ma non lo avrei fatto. Mi sarebbe bastato che avesse capito.
    L'ho rivisto l'anno scorso.
    E' invecchiato, ha tutti i capelli bianchi. Mi ha salutata, mi ha offerto il
    caffè: ebbene sì, ho accettato.
    Abbiamo parlato del più e del meno, ma non sono riuscita a comprendere cosa ci fosse in lui che potesse aver suscitato in me una tale passione assoluta, fino a trascinarmi in fondo a quel baratro, ad un punto in cui o si intraprende la risalita, o si è perduti definitivamente.
    Lui non è niente di speciale.


    SPOILER (click to view)
    Commenti alle revisioni:
    1) Cominciamo dalle D eufoniche: mi sembra di averle tolte tutte, ma non ho capito perchè :wacko: e questo non è bello :unsure: :unsure: Memento: potrei avere qualche delucidazione, per evitare il ripetersi dell'errore? :P
    2) Ho tolto il "faticosamente" come avverbio, ma ho aggiunto un periodo perchè era importante per me sottolineare il concetto che non sempre è semplice dare un significato a tutto quello che ci succede: ci sono cose veramente dure da accettare come vie per una maggiore consapevolezza :blink: :blink: . Dimmi che ne pensi messa giù così.
    3) "stoltamente": l'ho eliminato del tutto, perchè il periodo che segue ne faceva una specie di "tautologia": certo che una donzella che si comporta così è stolta, no? :)
    4) "ingiunge": non ho messo "dice", perchè non volevo dire (scusa la ripetizione a raffica) che glielo ha semplicemente "detto", :wacko: ma sottolineare che era un tipo autoritario e abituato a venire obbedito a puntino senza discutere. Dimmi cosa te ne pare messo così.
    5) "solo che avessi": oopps! :fischio: Mi sono fatta prendere la mano dallo stile colloquiale che non mi è consono. Ho anche spostato i termini della frase, mi sembrava meglio, e più incisivo.
    6) Il punto prima del "ma" era una virgola in-pectore, ma come dici tu, mi è scappato il ditino... :asd: :asd:
    7) Ho tolto uno dei due "fondi" finali, come ti sembra, ora? :wacko:
    Grazie 1000 delle dritte, e fammi sapere :wub:


    Edited by federica68 - 17/4/2008, 08:26
     
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  2. HeLLVaMpYR
     
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    Ah, l'amour...
    La storia scorre via senza sussulti ma è efficace, riesci a cogliere nel segno come volevi. Racconto che ho apprezzato.
    Occhio però: la punteggiatura non è irreprensibile, ho intravisto una "d" eufonica, più qualche refuso. Nulla che tu non possa sistemare con una sana revisione.
     
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  3. ArkDark1
     
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    Quoto Hell!!
    Bel raccontino, davvero un buon inizio, Federica!!
    Ora, avendo quotato Hell, vieni sottobraccio che andiamo a revisionare, eh!! :P

    SPOILER (click to view)
    NON spaventarti... é normale la lunghezza :D
    Allora, ti ho rilevato un po' di cosine qui, lì e anche là...
    Eccole:
    - Era risaputo che fosse uno di quegli uomini che fanno collezione di donne, ma sapeva come intenerire la stupida di turno. Me.
    Trucchetto: se quel "ME" lo metti a capo, solo soletto, é molto più incisivo; non é un errore, solo un... dettaglio stilistico.
    - Quattro anni. Quattro anni della mia vita. Non voglio
    dire che li ho buttati, no, perchè a tutto quello che
    accade possiamo, faticosamente, assegnare un
    significato.
    Bene... Quel "faticosamente" serve davvero? Prova a rileggere la frase senza, inserendola nel suo contesto... :)
    - Questa storia, mi è servita per gli
    anticorpi.
    La virgola dopo "storia" puoi toglierla, e lasciare cadere la frase in un fiato. Quando scrivi, prova a rileggere ad alta voce, e "gustati" il ritmo. ;)
    - Anticorpi contro tutti quegli uomini che
    prosciugano la vita delle donne che, stoltamente, si
    ostinano a continuare ad amarli nonostante le
    umiliazioni, le delusioni, il dolore.
    Acci che periodo!! :) Vediamolo così: Anticorpi contro tutti quegli uomini che prosciugano la vita delle donne, che gli si affidano con stoltezza, e continuano ad amarli nonostante le umiliazioni, le delusioni, il dolore.
    Bé, che te ne pare?? :)
    - Ammesso che si tratti di amore: perchè, con gli anni, ho capito che l'amore non distrugge le persone, ma le rende migliori; non le usa, non ne fa oggetti.
    Ammesso che si tratti di amore. Perché, con gli anni,...
    - perchè nessuno dovrebbe mai abbassarsi a
    tollerare taluni comportamenti:
    Mmm... Taluni? E' corretto, ma un po'... démodé... meglio "certi" ;)
    - ancor oggi
    come sopra... "ancora oggi"
    - "Accompagnala per un pezzo di strada",
    gli ingiunge quando arriva.
    Sempre come sopra... Ingiungere... Mmm... "gli dice quando arriva". Più semplice.
    - Secondo ed ultimo
    "D" eufonica
    - Oltretutto, la conosco superficialmente per motivi di lavoro.
    Oltretutto, la conosco un po' per motivi di lavoro.
    - In mezzo ad un'agenda
    "D" eufonica
    - rabbia ed umiliazione
    "D" eufonica
    - Quando arriva, le domande piovono su di lui freddamente.
    Quando arriva, le domande piovono su di lui. Ma sono fredde.
    - Quattro anni passati a ingoiare fango che avrei
    potuto tranquillamente evitare, solo che avessi voluto
    Via il tranquillamente, e poi... "che avessi voluto"?? Suona meglio "se avessi voluto"
    - Solo che fossi stata un pochino più astuta.
    Solo SE fossi stata...
    - ad ogni squillo
    "D" Eufonica
    - Ho parlato con lui, del
    più e del meno. ma non sono riuscita a comprendere
    Dopo meno c'é un punto. Il "ma" chiede la lettera maiuscola, ti é scappato il ditino... :)
    - in fondo a quel baratro, in fondo al quale
    Due fondi... ripetizione! :)

    Coraggio, hai ampi margini di miglioramento... Devi solo "sudare", e sudare fa bene, no?? ;)
    Ora sì che te lo posso dire: BENVENUTA IN XII !!! :asd:
     
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  4. federica68
     
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    CITAZIONE (HeLLVaMpYR @ 15/4/2008, 00:47)
    ho intravisto una "d" eufonica, più qualche refuso.

    Grazie dei suggerimenti! :) :)
    Ok. Ho visto della D eufonica sulla sezione apposita, ma non riesco a capirla bene. Potresti spiegarmi la differenza, please? :) :) :unsure: le ripetizioni giovano :D
    Esempi di punteggiatrura da rivedere? So che tendo a usare troppe virgole, ma è perchè i periodi di tipo giornalistico mi sembrano sempre un singhiozzo, così esagero dall'altra parte :( Qualche indicazione in più credo che mi sarebbe utile :) per mettere giù meglio il tutto.
    Per i refusi mi sto attrezzando...


    Grazie 1000 anche a Ark (la "D", qui, sarebbe stata eufonica o no? :D ). Ora vado a revisionare. :D :D

    Edited by federica68 - 15/4/2008, 10:30
     
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  5. ArkDark1
     
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    La regola della "D" eufonica (che non é una regola :) ) é facile.
    "A Elena" va bene, "Ad Elena" no (cito sempre la nostra "Lo", spero che non me ne voglia per questo... :) )
    "Ad Ark" va bene, "A Ark", pur essendo corretto (e qui devo fare attenzione alle unghiate di Cadoglio... ;) ) a me non piace molto, mi sembra "zoppicare".
    Insomma, nel caso di vocale uguale (Ad Ark, Ed Elena, Ad Anna) la "D" ci va, nel caso di vocale differente ( A Elena, E Anna) no.
    Non utilizzare MAI "od", in nessun caso ;)
     
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  6. federica68
     
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    Grazie! :)
    Farò tesoro :))
     
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  7. HeLLVaMpYR
     
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    Scusami Federica, ieri ero un po' cotto e oggi son di fretta.
    Per le "d" eufoniche ti ha già detto Ark.
    Per la punteggiatura: ho notato che spesso "spezzi" dove non dovrebbe esserci pausa.
    CITAZIONE
    Lui, non è niente di speciale.

    Qui la virgola non va. Un ottimo esercizio per affinare la "sensibilità" nella punteggiatura è quello di rileggere a voce alta.
    La frase che ho citato, a esempio, se la leggi a voce alta noterai che la virgola è fuori luogo.
    Spero di essermi spiegato. Sorry, ma vado un po' di fretta, ciao. :)
     
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  8. federica68
     
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    CITAZIONE (HeLLVaMpYR @ 15/4/2008, 13:57)
    CITAZIONE
    Lui, non è niente di speciale.

    Qui la virgola non va.

    Non ti preoccupare, se avrai tempo mi risponderai fra un po' :) :) , se ne hai voglia :D
    Ok, capisco che da un punto di vista grammaticale hai ragione. Ma la virgola lì è voluta in questo senso: volevo sottolineare il LUI, come una specie di enfatizzazione del fatto che fosse proprio lui, quell'uomo insignificante che ora le stava davanti, lo stesso per il quale lei aveva fatto tutto quello che aveva fatto, e poi una specie di scrollatina di testa. Si rende conto che "Non è niente di speciale". Stesso discorso ogni volta che la virgola si trova dopo il pronome. Esiste un modo che sia grammaticalmente corretto per ottenere questo effetto? Voglio dire in modo diretto, senza doverlo spiegare con le parole, in modo che sia percepibile solo con la lettura? Nel frattempo vado a togliere le virgole ;) ;)
    Per ora grazie :) :)
     
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  9. ArkDark1
     
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    "Lui?
    Bé, in tutta onestà, non é niente di speciale."

    "Lui.
    A guardarlo bene, niente di speciale."

    "Lui... Oggi lo vedo davvero.
    Lo vedo per la prima volta.
    Volete saperte cosa ho pensato, guardandolo?
    Che non é niente di speciale."

    Posso continuare all'infinito, e se posso farlo io, puoi farlo anche tu... ;)
    Trova la tua soluzione, su su, op op, sudare, forza!! :)
     
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  10. federica68
     
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    CITAZIONE (ArkDark1 @ 15/4/2008, 16:11)
    Trova la tua soluzione, su su, op op, sudare, forza!! :)

    Touchè :lol: :lol: (si scrive così?). :)
     
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  11. shivan01
     
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    mi suona taaaaanto autobiografico

    sarà perché ho tante amiche che hanno passato quello che ha passato lei (o te? ;-))

    ti capisco...

    ciao!

    Edited by shivan01 - 16/4/2008, 22:38
     
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  12. writerchemical
     
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    mi è piaciuto molto...sai che trovo qualche somiglianza con il mio modo di scrivere? Almeno quello incazzato dei primi tempi.
    Ehi, non ti offendere!! :D
    Sono d'accordo sulle troppe virgole e non sai quanto ti capisco.
    Per il LUI invece, o comunque per i casi in cui voglio mettere il punto esclamativo su qualcosa, magari lo scrivo in corsivo. Se proprio non voglio farci un periodo lungo come ti ha cosigliato (EGREGIAMENTE...che lecchino sono...) Ark.
     
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  13. federica68
     
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    @shivan01: sì, è un pochiiiiino autobiografico, ;) ma quando l'ho scritto ero un pochiiiiino incazzata, non so se si vede, perchè era successa una cosa del genere ad una mia amica, il che mi ha fatto venire in mente, ecc ecc. Sai com'è: scrivere è il mio modo per razionalizzare. L'ho postato più che altro come esperimento :D


    @writerchemical: Grasssie! :D :D I complimenti fanno sempre piacere!
    Per le virgole mi sto attezzando...
    Proverò a fare qualche esperimento con le tue tecniche. Anch'io uso i corsivi, a volte, ma non riesco a capire come fare per farli restare quando copioincollo il tutto.
    Ho un problema tecnico ( per non ripetermi in continuazione, l'ho già scritto nelle risposte al "Tobbio"), a cui si aggiunge il fatto che sono completamente negata con le cose elettroniche ( Ho dei problemi persino con il forno a microonde...), e quando si usa il computer per scrivere, non è bello :lol: :lol:

     
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  14. shivan01
     
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    guarda
    ti capisco così tanto che ci ho scritto su un libro intero di un centinaio di pagine...
     
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  15. federica68
     
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    CITAZIONE (shivan01 @ 17/4/2008, 09:37)
    ti capisco così tanto che ci ho scritto su un libro intero di un centinaio di pagine...

    ... :woot: mi piacerebbe poterlo leggere, allora :D :D . Penso che mi sentirei a casa mia :D :D
     
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34 replies since 14/4/2008, 22:16   255 views
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