D o non D

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  1. Jul Danska
     
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    Scusate, potrà sembrarvi una cosa stupida ma ho un dubbio:
    a quanto ne so io la D eufonica va messa quando la prima lettera del sostantivo che segue è la stessa... tipo "ad andrea" va bene, "ed andrea" non va bene.
    Volevo sapere se esistevano delle eccezioni a questa regola generale perchè mi è capitato diverse volte di trovare in delle pubblicazioni d eufoniche messe in maniera sbagliata, stando a questa logica.

    Grazie!
    ciauz ^_^
     
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  2. giudappeso
     
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    Nella mia ignoranza non sapevo di questa regola, anche se di solito la uso automaticamente perché trovo che altrimenti non "suoni bene", ci vorrebbe il Prof. Caddy. :sisi:
     
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  3. Ian Delacroix
     
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    In realtà è un'evoluzione della lingua, non è ancora codificata ufficialmente, è una tendenza che da alcuni anni le case editrici stanno imponendo... per quello molti libri non seguono D eufonica (anche in mondadori, feltrinelli etc.)
     
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  4. Jul Danska
     
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    Nel senso che si sta evolvendo verso un toglierle del tutto o in un metterle?
     
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  5. Ian Delacroix
     
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    Verso seguire la regola della D eufonica come la conosci tu: aD Andrea, a Elvezio.


    Ma solo a livello letterario, se noti i vari manifesti politici, articoli di gironale, pubblicità di aziende non la si segue ma si continua con la regola che ti insegnavano a scuola...
     
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  6. Jul Danska
     
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    ok ok grazie ;)

    Chissà come la usa vespa nei suoi preziosi libri
     
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  7. strumm
     
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    Anche a me risulta quanto ha appena scritto Ian. Personalmente tendo a metterla dove penso aiuti la lettura, a volte appesantisce.
     
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  8. cadoglio
     
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    E' proprio come dice l'ottimo Ian.
    Personalmente, io non la metto mai. Neanche in caso di vocale identica.
    Ma non parliamo di me.

    L'uso moderno accettato più diffuso è comunque quello di usarla soltanto in caso di parola successiva iniziante con lettera identica. Come qui viene ben spiegato:
    CITAZIONE
    L'uso della 'd' eufonica, secondo le indicazioni del famoso storico della lingua Bruno Migliorini, dovrebbe essere limitato ai casi di incontro della stessa vocale, quindi nei casi in cui la congiunzione e e la preposizione a precedano parole inizianti rispettivamente per e e per a (es. ed ecco, ad andare, ad ascoltare, ecc.). Si tratta di una proposta di semplificazione coerente con molti altri processi di semplificazione cui è sottoposta la nostra lingua, ma dobbiamo comunque tener presente che la d eufonica non è un elemento posticcio, ma trova la sua origine nella struttura originaria delle due parole interessate che in latino erano et ed ad.

    A cura di Raffaella Setti
    Redazione Consulenza Linguistica
    Accademia della Crusca

    Ah.
    - Se mettete d eufoniche in un manoscritto mandato a un concorso, perdete.
    - Se mettete d eufoniche in un manoscritto mandato a una casa editrice, vi cestinano.
    - Se mettete d eufoniche e un editor vi incontra per strada, scappate.

    Edited by cadoglio - 29/10/2008, 18:57
     
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  9. Apeggina
     
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    CITAZIONE
    a quanto ne so io la D eufonica va messa quando la prima lettera del sostantivo che segue è la stessa... tipo "ad andrea" va bene, "ed andrea" non va bene.

    Tutto giusto quanto detto: "eD Ezio", "a Ezio".
    Non è una regola fissa, è una tendenza, e non un obbligo: personalmente uso ancora la D eufonica in base al ritmo, alla "musica", del testo.
    "A Andrea" non mi piace, ma non si può definire errore; però se usato nel parlato può far incorrere il destinatario del messaggio in errori di decodifica sintattica.
     
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  10. Jakken
     
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    CITAZIONE (Apeggina @ 24/4/2007, 21:30)
    Non è una regola fissa, è una tendenza, e non un obbligo: personalmente uso ancora la D eufonica in base al ritmo, alla "musica", del testo.
    "A Andrea" non mi piace, ma non si può definire errore; però se usato nel parlato può far incorrere il destinatario del messaggio in errori di decodifica sintattica.[/color]

    :sisi: :sisi: :sisi:
     
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  11. Jakken
     
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    Visto che nella sezione Archetipi sta uscendo fuori spesso il discorso D eufonica... direi di tenere presente questa discussione.

    Come già detto qui sopra, sposo la teoria della musicalità della frase, non della regola che, ricordiamo, regola non è. ( Cad, forse è cambiato qualcosa? Tendenza rimane o ci picchiano se non la usiamo bene?)

    "Ad esempio" io, non lo farò mai diventare "a esempio". Suona proprio male.
    E ci sono tanti altri casi simili.
    ^_^ J.

     
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  12. HeLLVaMpYR
     
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    CITAZIONE (Jakken @ 4/2/2008, 14:39)
    Visto che nella sezione Archetipi sta uscendo fuori spesso il discorso D eufonica... direi di tenere presente questa discussione.

    Come già detto qui sopra, sposo la teoria della musicalità della frase, non della regola che, ricordiamo, regola non è. ( Cad, forse è cambiato qualcosa? Tendenza rimane o ci picchiano se non la usiamo bene?)

    "Ad esempio" io, non lo farò mai diventare "a esempio". Suona proprio male.
    E ci sono tanti altri casi simili.
    ^_^ J.

    Quoto la nemesi delle frittelle.
    Anche se, particolare non trascurabile, ognuno ha un "orecchio" diverso in fatto di musicalità. :sospysi:
     
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  13. silente2.0
     
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    Io la metto quando ci sono di mezzo le vocali uguali. Senza mi sembra quasi illeggibile.

    Quindi ecco, non scriverò mai "A Andrea", è più forte di me.

    Espressioni tipo "ad esempio" "ad effetto" e compagnia bella di solito faccio a meno di usarle.

    Che uomo che sono
     
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  14. HeLLVaMpYR
     
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    CITAZIONE (silente2.0 @ 4/2/2008, 15:08)
    Io la metto quando ci sono di mezzo le vocali uguali. Senza mi sembra quasi illeggibile.

    Ecco, di solito anche io. :sisi:

    CITAZIONE
    Espressioni tipo "ad esempio" "ad effetto" e compagnia bella di solito faccio a meno di usarle.

    Questione di musicalità. Mi pare suonino bene e le uso quando mi servono.

    CITAZIONE
    Che uomo che sono

    ...no comment... è meglio... :asd:
     
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  15. cadoglio
     
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    Riassumo.
    - Usare la d eufonica NON è *errore* in alcun caso.

    Separiamo 2 casi:
    1) vocale identica
    2) vocale diversa

    1)
    L'uso più diffuso, in qualunque campo, è di usarla in caso di "ad" e di "ed". Nel caso di "od", la forma è piuttosto obsoleta.

    2)
    - L'uso più diffuso è, da qualche anno, quello di evitarla. Nel caso di "od", usarla è terribilmente obsoleto, e praticamente parificato a un errore vero e proprio. (Anche qui, in burocratese lo si usa).
    - Tutti gli editor, *tutti*, odiano visceralmente questo uso.
    - Questo uso è ritenuto, da molti, "da scrittore dilettante".
    - L'uso è oggettivamente pesante e sporca la lettura.
    - Non esiste alcuna "attenuante" per la "musicalità". (Da parte degli editor).

    Casi particolari:
    - Frasi fatte, come "Ad esempio", "Ad effetto": la d eufonica viene mantenuta. Non è errore toglierla, ma è consigliabile mantenerla.

    Il consiglio di Cadoglio: NON usatele in caso (2), usatele in caso (1).
    Io non le uso mai, ma queste sono fisse mie.

    E mi auto-quoto per chiudere:
    CITAZIONE
    - Se mettete d eufoniche in un manoscritto mandato a un concorso, perdete.
    - Se mettete d eufoniche in un manoscritto mandato a una casa editrice, vi cestinano.
    - Se mettete d eufoniche e un editor vi incontra per strada, scappate.



    Edited by cadoglio - 29/10/2008, 19:00
     
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